È ancora bassa la percentuale di italiani che segue la dieta mediterranea, un modello di dieta sostenibile con effetti positivi per l’ambiente e per l’economia.

Sono molte le evidenze scientifiche dalle quali è emerso che la dieta mediterranea (DM) costituisce un vero e proprio modello di dieta sana e sostenibile. Proprio per questo può porsi come fattore determinante di prevenzione e contrastare i rischi di insorgenza di patologie croniche come diabete, obesità, ipertensione arteriosa.

Negli ultimi anni, però, si è verificato un progressivo abbandono della DM, a favore di una alimentazione meno salutare. Abbandono causato in massima parte dall’aumentata accessibilità al cibo e alla mobilità delle persone. Non solo, i ritmi della vita moderna hanno introdotto l’abitudine a consumare pasti fuori casa, che hanno messo al ‘bando’ la preparazione dei cibi casalinghi.

A risentirne è soprattutto la salute dei più piccoli.

Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più

«Un bambino che segue una corretta alimentazione sarà un adulto in salute e potrà a sua volta farsi promotore di uno stile di vita alimentare sano, anche quando si va al ristorante. Adottare corretti stili di vita è fondamentale per stare bene e prevenire l’insorgenza di malattie. Un bambino che segue una corretta alimentazione sarà un adulto in salute. E potrà a sua volta farsi promotore di uno stile di vita alimentare sano, anche quando si va al ristorante». Sono le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha spiegato i motivi del suo sostegno alla DM. E, di conseguenza, all’accordo siglato con il settore della ristorazione “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”.

L’obiettivo è quello di preparare menù sani e sostenibili per le famiglie anche al ristornate.  

Seguire fin da piccoli la dieta mediterranea

Educare alla DM fin dalla più tenera età aiuta le giovani generazioni a prevenire diverse patologie. E anche a renderle coscienti delle ricadute positivo in ambito economico e ambientale.

Il ministro Schillaci ha così firmato un accordo che rappresenta un importante strumento di educazione alimentare.

«Riguarda anche la salute – dichiara il ministro – e in particolare le fasce più giovani della popolazione. Aderiamo con convinzione a questa iniziativa che punta a offrire menu che tengano conto della varietà e dell’adeguatezza nutrizionale. Ciò anche in relazione all’età per i bambini in crescita, e a prevenire le abitudini alimentari scorrette».

Migliorare lo stato di salute con la dieta mediterranea

La DM riduce il rischio di insorgenza di alcune patologie come il cancro e le malattie cardiovascolari, grazie al suo apporto sano di grassi. Incidono anche la bassa percentuale di carboidrati, il basso indice glicemico, l’alto contenuto di fibre alimentari, i composti antiossidanti e gli effetti anti- infiammatori-

«La letteratura scientifica – spiega Schillaci – dimostra che seguire la dieta mediterranea italiana migliora in modo significativo lo stato di salute. Si ha, infatti, una riduzione di quasi il 10% della mortalità globale per eventi cardiovascolari, una riduzione dell’incidenza di neoplasie o di mortalità per neoplasie. E anche una diminuzione dell’incidenza di malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson e di Alzheimer che rappresentano sia un problema di salute che sociale».

Seguire stili di vita alimentare sani anche al ristorante

La DM, con i suoi prodotti tipici, diventa espressione della storia e della cultura a salvaguardia della biodiversità alimentare. 

Il progetto, difatti, è «un’occasione di crescita della cultura alimentare e della prevenzione», aggiunge il ministro. «Auspichiamo che ci sia una grande adesione da parte dei ristoratori che possono diventare parte attiva della promozione dei corretti stili di vita. Offrendo menu che privilegiano la dieta mediterranea e i prodotti della nostra filiera agroalimentare, garantendo la stagionalità, la tipicità, l’equilibrio tra gli elementi nutrizionali».

«Il protocollo che abbiamo firmato si propone di sensibilizzare i ristoratori, affinché la qualità nutrizionale divenga una prerogativa fondamentale dei loro prodotti. E guarda anche alla corretta informazione dei consumatori per scegliere gli alimenti in linea con le proprie esigenze. Ci attiveremo con campagne istituzionali per dare grande diffusione all’iniziativa. Lo scopo è perseguire uno stile di vita alimentare sano, anche quando si va al ristorante», conclude Schillaci.