Droni e sanità italiana: le possibilità delle nuove tecnologie

droni

I droni utilizzati nel settore sanitario rappresentano una delle applicazioni più innovative della tecnologia aerospaziale. Questi dispositivi sono progettati per fornire servizi e supporto nelle attività sanitarie, migliorando l’efficienza, la rapidità e l’accessibilità dei servizi medici.

In un contesto complesso caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla conseguente crescita delle fragilità, l’impiego delle più recenti tecnologie offre la possibilità di pianificare in modo più efficiente e di migliorare l’efficacia nella prevenzione e nella cura.

La formazione del personale operante in contesti socio-sanitari diventa cruciale per colmare il divario di competenze tecniche e digitali, diventando essenziale affrontare le sfide specifiche del settore.

La digitalizzazione rappresenta un’enorme opportunità per il sistema sanitario italiano, ma è imperativo standardizzare a livello nazionale i dati relativi ai cittadini, superando le attuali disparità.

Con una popolazione che invecchia, si rende necessario immaginare un’estensione del concetto di ospedale dalla struttura fisica fino alle abitazioni dei pazienti, un obiettivo realizzabile solo attraverso la digitalizzazione. Tuttavia, ciò richiede dati sicuri, rispettosi della privacy e, soprattutto, uniformi (leggi tutto sull’utilizzo dell’IA nella sanità italiana).

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di diritto alla salute e di difesa legale degli esposti a sostanza patogene sul posto di lavoro e di lotta all’amianto. Promuove la sorveglianza sanitaria degli esposti e la prevenzione a 360° e considera le nuove teconologie uno strumento di fondamentale importanza per migliorare prevenzione etempestività delle cure.

Cosa sono i droni e come possono migliorare la sanità?

Cosa sono i droni? I droni, noti anche come aeromobili a pilotaggio remoto (APR) o sistemi di aeromobili senza equipaggio (UAS), sono dispositivi volanti. Vengono controllati da un operatore umano da terra o, in alcuni casi, seguendo un percorso preprogrammato. Sono generalmente piccoli, leggeri e possono essere equipaggiati con diverse tecnologie e sensori a seconda dello scopo specifico.

Hanno guadagnato popolarità in molteplici settori grazie alla loro versatilità, facilità di manovra e capacità di raggiungere luoghi difficilmente accessibili. Tuttavia, il loro utilizzo è soggetto a regolamentazioni per garantire la sicurezza, la privacy e il rispetto delle leggi locali e internazionali.

I droni sono al momento utilizzati nel trasporto di farmaci e materiali biologiche in zone a difficile accesso e in operazioni di soccorso in seguito a calamità. Diversi progetti sono in corso per estendere l’utilizzo dei droni a altri luoghi e ambiti, come nel caso del trasporto di organi o defibrillatori.

Elenco degli utilizzi possibili dei droni nella sanità

Di seguito riportiamo alcuni aspetti chiave riguardanti l’uso dei droni nella sanità:

  1. Trasporto di forniture mediche:
    • Emergenze e situazioni critiche: i droni possono essere impiegati per consegnare forniture mediche cruciali, come farmaci, sangue, vaccini e dispositivi medici, in aree remote, colpite da disastri naturali o durante situazioni di emergenza.
    • Velocità di consegna: l’utilizzo dei droni riduce notevolmente i tempi di consegna rispetto ai metodi tradizionali, consentendo interventi più rapidi e salvavita.
  2. Assistenza medica di emergenza:
    • Defibrillatori volanti: alcuni droni sono dotati di defibrillatori per la rianimazione cardiopolmonare. Possono raggiungere rapidamente luoghi critici in caso di arresto cardiaco, offrendo un intervento tempestivo prima dell’arrivo delle squadre di soccorso.
    • Telemedicina a distanza: possono facilitare le comunicazioni a distanza tra i medici e i pazienti in aree remote, consentendo consulenze mediche virtuali e monitoraggio a distanza delle condizioni dei pazienti.
  3. Ricerca e monitoraggio:
    • Monitoraggio ambientale: i droni possono essere utilizzati per raccogliere dati ambientali e sanitari in tempo reale, ad esempio per la sorveglianza delle malattie infettive, la mappatura degli agenti patogeni o il controllo degli insetti vettori.
    • Ricerca e soccorso: in situazioni di ricerca e soccorso, i droni possono coprire ampie aree in breve tempo, fornendo un’immagine chiara della situazione e agevolando il reperimento di persone disperse o in difficoltà.
  4. Logistica e gestione delle emergenze:
    • Gestione delle catastrofi: i droni sono impiegati per valutare rapidamente l’entità dei danni causati da catastrofi naturali e per coordinare le attività di soccorso.
    • Trasporto di campioni biologici: nelle aree remote, i droni possono trasportare campioni biologici per analisi di laboratorio, consentendo una diagnosi più veloce e una risposta più efficace alle epidemi.

Criticità legate all’uso dei droni nella sanità: quali sono?

L’eventuale integrazione di droni nei sistemi di trasporto solleva interrogativi che spaziano da questioni legate alla convivenza quotidiana con la popolazione, alla gestione dello spazio aereo e agli impatti economici associati. Attualmente, è complesso separare l’accettazione sociale della presenza costante dei droni, soprattutto nelle aree urbane, dalla reale fattibilità della loro implementazione. Inoltre, persistono incertezze riguardo all’utilizzo appropriato in contesti specifici, anche a causa di normative sempre più rigide che potrebbero complicare il processo decisionale.

L’uso dei droni nella sanità infatti è soggetto a normative e regolamentazioni rigide per garantire la sicurezza e la privacy.

L’integrazione dei droni nel sistema sanitario richiede collaborazione tra autorità sanitarie, organizzazioni umanitarie, fornitori di droni e altri attori coinvolti.

Quindi è importante affrontare le sfide legate alla sicurezza, alla regolamentazione e all’accettazione da parte della comunità per garantire un utilizzo efficace e responsabile di questa tecnologia.

Regolamentazione e normativa sull’utilizzo dei droni in Europa

Il 1° gennaio 2021, è diventato pienamente applicabile il Regolamento (UE) 2018/1139 (c.d. “Regolamento Basico”), al quale si accompagnano:

Essi sono stati emanati per garantire in modo omogeneo nella Comunità Europea un elevato livello di sicurezza nell’impiego e nell’integrazione dei droni nello spazio aereo europeo destinato all’aviazione civile.

Nei regolamenti, sia comunitari che nazionali, il tema della privacy gioca un ruolo fondamentale e rimanda al GDPR.

Include garantire la liceità, correttezza, trasparenza, definizione delle finalità del volo, gestione dei tempi di conservazione dei dati sensibili, integrità e riservatezza dei dati raccolti. Questi principi sono fondamentali per stabilire una base giuridica solida per l’impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto (UAS) e per garantire la legittimità del trattamento dei dati.

Inoltre, in relazione agli articoli 35 e 36 del GDPR, considerando le peculiarità legate alla raccolta e al trattamento dei dati ottenuti tramite droni, è una pratica consigliata (anche se non sempre obbligatoria) sottoporre il processo a una valutazione d’impatto secondo l’articolo 35 o a una consultazione preventiva con il Garante, come indicato nell’articolo 36.

Questo è importante per assicurare che il titolare del trattamento sia responsabile (specialmente per quanto riguarda la necessità e la proporzionalità dei trattamenti rispetto alle finalità), e per consentire una valutazione completa e condivisa dei rischi per i diritti e le libertà delle persone interessate.

La salvaguardia di tali diritti e libertà può variare a seconda della gravità o delle circostanze specifiche, ed è assicurata dal Garante o dall’Autorità giudiziaria.

Utilizzo dei droni nell’emergenza cardiaca

In una ricerca condotta in Svezia da Schierbek et al., e pubblicata su Lancet Digital Health, è stata analizzata l’efficacia dell’impiego di droni dotati di defibrillatori automatici esterni (AED) per rispondere in modo rapido ed efficace a situazioni di arresto cardiaco. L’obiettivo era confrontare il loro tempo di intervento ed efficacia con l’intervento tradizionale delle ambulanze.

I risultati dello studio indicano che i droni riescono a raggiungere i pazienti affetti da arresto cardiaco più velocemente rispetto alle ambulanze. Questo riducendo il tempo di risposta di oltre 3 minuti.

L’intervento tempestivo dei servizi di emergenza rimane fondamentale per aumentare le probabilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco, che presenta un tasso di mortalità dell’90% quando avviene in contesti quotidiani e non in prossimità immediata di un ospedale. In queste situazioni, l’immediata rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce rappresentano l’unico mezzo per consentire ai pazienti di superare l’infarto.

La significativa riduzione temporale media di 3 minuti e 14 secondi si è rivelata clinicamente rilevante, consentendo l’utilizzo dell’AED prima dell’arrivo dell’ambulanza in sei situazioni. Questo sottolinea il potenziale dei droni AED come complemento essenziale ai servizi di emergenza tradizionali, specialmente considerando l’aumento dei tempi di risposta delle ambulanze.

Questo approccio innovativo potrebbe ridefinire la finestra temporale di intervento, offrendo significative possibilità di sopravvivenza ai pazienti colpiti da arresto cardiaco al di fuori dell’ambiente ospedaliero.

Progetto SEUAM per l’intervento di emergenza con i droni

Il progetto SEUAM mira a integrare i droni nell’intervento d’emergenza, fornendo tempestività nelle operazioni e trasportando elementi essenziali come defibrillatori e farmaci, contribuendo così agli interventi positivi in situazioni critiche.

Sostenuto da diverse istituzioni e partner tecnici, tra cui il Politecnico di Milano, l’Università Campus Biomedico di Roma e la Federconsumatori Nazionale. Si propone come un’innovativa iniziativa di cardioprotezione aerea e supporto aereo avanzato alla rianimazione del paziente critico.

Ideato da Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118, il progetto utilizza droni per ridurre drasticamente i tempi di intervento del Sistema 118 in situazioni di emergenza. L’obiettivo è anticipare l’arrivo del defibrillatore automatico presso il paziente in caso di arresto cardiaco improvviso. O supportare la terapia di stabilizzazione delle funzioni vitali in situazioni come shock emorragico o intossicazione acuta.

La sperimentazione con i droni in Campania in territori complessi

La Regione Campania ha recentemente investito in droni per il trasporto di materiale sanitario. Il primo volo sperimentale è andato da Pozzuoli alle isole del Golfo di Napoli, Ischia e Procida. Questa iniziativa è stata promossa dalla startup Unmanned4you in collaborazione con l’ASL Napoli 2 Nord. Lo scopo è di velocizzare il trasporto di farmaci e campioni biologici in contesti complessi.

Procida e Ischia sono considerate potenziali scenari d’uso anche in situazioni di emergenza. La sperimentazione è inserita all’interno del progetto SEUAM (Sanitari Emergency Urban Air Mobility) dell’Istituto Superiore della Sanità.

Droni per il trasporto di organi per il trapianto

L’utilizzo prevalente del trasporto terrestre per gli organi richiede autisti specializzati. Anche in casi di trasporto aereo, la presenza di piloti professionisti è essenziale, comportando costi elevati. In questo contesto, l’impiego di droni emerge come un’alternativa efficiente e meno onerosa, con un impatto ambientale ridotto.

I droni possono trasportare non solo organi, ma anche farmaci, dispositivi medici e altri materiali, evitando il deterioramento di sostanze biologiche e riducendo imprevisti. Questo canale di distribuzione diventa fondamentale in situazioni in cui ogni minuto conta. Come nel trasporto di organi, potenzialmente facendo la differenza tra la vita e la morte.

Il trasporto del primo organo, un rene, è avvenuto nel 2019. Un gruppo di ricercatori di Toronto ha testato con successo un drone modificato per il trasporto di un polmone destinato a un trapianto nel 2022. Il drone utilizzato è dotato di sistemi elettronici avanzati, telecamere, luci, localizzatore GPS. Possiede inoltre un nuovo sistema di recupero del paracadute.

Con almeno 400 voli di prova di successo, la pubblicazione su Science Robotics sottolinea il grande successo scientifico ottenuto. Numerose aziende e start-up stanno lavorando per perfezionare droni medici. Questo in modo che siano sempre più efficienti a seconda dell’utilizzo.

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