Smaltimento amianto: tutto quello che c’è da sapere sulla rimozione

Smaltimento amianto

Cos’è lo smaltimento amianto e come si effettua la bonifica attraverso la rimozione? In questa guida approfondiamo il tema dello smaltimento amianto in discarica, facciamo il punto sulla legislazione amianto in Italia e capiamo perché è importante la bonifica amianto attraverso lo smaltimento.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e il Dipartimento Vittime del Dovere sostengono l’importanza della bonifica come unica possibilità per vincere la battaglia contro l’amianto. Sostengono la prevenzione primaria, ovvero la prevenzione rispetto a tutti i tipi di esposizione. Nei confronti dell’amianto infatti, anche detto asbesto, potente cancerogeno, non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio di ammalarsi si azzera.

Smaltimento amianto: cos’è e come funziona

La procedura di smaltimento amianto consiste nel depositare il materiale contenente amianto in un’apposita discarica. Tra le metodologie di gestione dell’amianto, questa è l’unica che consente la completa eliminazione dei materiali contenenti questa sostanza.

La rimozione dell’amianto è un processo estremamente delicato e richiede l’impiego di manodopera specializzata dotata delle adeguate protezioni per garantire l’estrazione delle lastre di amianto senza dispersione delle fibre nell’ambiente.

La rimozione dell’Eternit e/o di manufatti che contengono asbesto è obbligatoria quando tali materiali sono degradati a tal punto da renderli friabili alla pressione.

Procedura e fasi per lo smaltimento amianto

Il processo di bonifica inizia con l’incapsulamento dei materiali, con l’obiettivo di prevenire la dispersione aerea delle fibre di asbesto durante le fasi di rimozione e trasporto delle lastre. Questo avviene attraverso l’applicazione di un fissativo incapsulante a base acquosa, che penetra in profondità su tutta la superficie.

Dopo l’incapsulamento, le lastre vengono rimosse e ammassate in un’area delimitata del cantiere. Durante questa fase, è necessario aspirare eventuali polveri generate dalla rimozione di viti o rivetti di fissaggio delle lastre, nonché da parti presenti sulla struttura portante del tetto.

Le lastre contenenti amianto rimosse vengono poi trasportate e depositate in una discarica autorizzata.

Al termine delle operazioni, devono essere effettuate misurazioni per verificare la presenza di amianto, e solo se i valori sono conformi alle normative, un rappresentante dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) può rilasciare la certificazione di idoneità dell’area.

Cos’è l’amianto: tutto su questo potente cancerogeno

Il significato della parola amianto (dal greco ἀμίαντος) è inattaccabile, incorruttibile. Il termine asbesto, (dal greco ἄσβεστος) significa che non brucia e inestinguibile. Si tratta di una struttura fibrosa in grado di suddividersi longitudinalmente in fibre sempre più fini.

L’amianto è un materiale altamente cancerogeno. La sua pericolosità sta proprio nella sua composizione fibrosa, che può sfaldarsi e ridurlo in micro particelle (fibrille) che possono essere inalate o ingerite e creare gravi alterazioni a livello polmonare o in altre parti del corpo.

Questo meccanismo è descritto da Linton, van Zandwijk, Reid, Clarke, Cao, Kao (Inflammation in malignant mesothelioma – friend or foe?. Ann Cardiothorac Surg. 2012;1(4):516–522).

La pericolosità di tutti i minerali di amianto

minerali di amianto sono sei e tutti sono cancerogeni: lo ha confermato la IARC nella sua monografia in cui li cita uno per uno.

L’amianto non perdona: è un assassino silenzioso che causa oltre 107mila decessi nel mondo ogni anno. Le malattie che provoca sono infatti molto gravi e tutte potenzialmente letali, come ad esempio i vari tipi di mesotelioma, tumori rari ma altamente letali, per i quali la diagnosi precoce è estremamente difficile e che comunque non li rende meno pericolosi.

Scorrendo le pagine del Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022 dell’avv. Bonanni ci si può rendere conto di quanto sia grave la situazione nel nostro Paese relativamente ai casi di malattie legate all’amianto.

Le malattie amianto correlate e la pericolosità dell’asbesto

Tra le patologie asbesto correlate ci sono infiammazioni gravi (asbestosiplacche pleuriche, ispessimenti pleurici), tumori del sistema respiratorio (tumore del polmone e della laringe, ma anche della faringe e della trachea) e altri tipi di tumore (cancro alle ovaiecancro all’esofago e al colon retto).

Tra le malattie amianto correlate la più aggressiva e ad esito spesso infausto è il mesotelioma. Ne esistono diversi tipi: peritonealepleurico, il più diffuso, della tunica vaginale del testicolo e pericardico.

Di alcune patologie asbesto correlate la diagnosi è complessa perché hanno sintomi aspecifici, quindi spesso si scoprono ad uno stadio più avanzato di quello iniziale, come accade per i mesoteliomi per i quali però l’aspettativa di vita oggi si sta rialzando grazie ad un approccio multimodale alle terapie. Una forma di prevenzione importante è dunque anche quella secondaria (monitoraggio della salute), con screening e controlli medici regolari.

La legislazione sulla bonifica dell’amianto in Italia: il divieto

La Legge 257 del 1992 ha proibito in maniera categorica la produzione, la commercializzazione e l’utilizzo dell’amianto in Italia, includendo anche le esportazioni e le importazioni.

Sebbene questa normativa abbia introdotto un divieto assoluto sull’amianto in Italia, non ha fornito un impulso significativo alle operazioni di bonifica. Di conseguenza, oggi vi sono ancora oltre 40 milioni di tonnellate di amianto sul territorio italiano, distribuite in migliaia di siti e micrositi, con gravi impatti sulla salute delle persone.

Le altre leggi amianto in Italia

Il Codice dell’ambiente (D.Lgs. n. 152/2006) stabilisce le norme per lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto (Parte IV). Secondo la legge italiana, l’amianto è classificato come rifiuto pericoloso e deve essere identificato, imballato in contenitori ermetici e smaltito.

Tra le altre disposizioni legislative sull’amianto in Italia, si segnalano:

  • D.M. Ministero della Sanità 6 settembre 1994: strumento attuativo della Legge del ’92, specifica i metodi per rilievi e analisi dei rivestimenti degli edifici e le procedure per le attività di rimozione.
  • Legge n. 93/2001: redatta per il rifinanziamento della mappatura dei siti con amianto e per accelerare le bonifiche urgenti.
  • Decreto Ministeriale n. 101/2003: affida al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) il censimento dell’amianto sul territorio, in collaborazione con le Regioni.

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Legislazione sull’amianto nella Comunità Europea

A livello europeo, la Direttiva 2009/148/CE mira a proteggere la salute dei lavoratori dall’esposizione all’amianto, rifacendosi e ampliando la legislazione italiana. Il Parlamento europeo, con una risoluzione del 20 ottobre 2021, ha raccomandato alla Commissione di adottare iniziative per proteggere i lavoratori dall’esposizione all’amianto e di presentare una strategia europea per la rimozione dell’amianto (ESRAA).

Infine, la Proposta di revisione COM(2022) 489 final del 29 settembre 2022 punta all’aggiornamento della direttiva del 2009, seguendo l’impegno della Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, di presentare un Piano anticancro per il periodo 2021-2027.

Il 3 ottobre 2023, il Parlamento europeo ha ulteriormente modificato la direttiva 148/2009/CE, riducendo i livelli di esposizione consentiti all’amianto.

Le diverse tecniche di bonifica amianto

Il metodo più efficace per porre fine al rischio di esposizione, malattie e decessi è la bonifica amianto.

Bonifica amianto: geotermia

Per questa ragione, l’ONA, durante il convegno “Amianto e geotermia. Prevenzione primaria, epidemiologia e tutela”, ha presentato i dati epidemiologici sull’impatto dell’amianto e degli altri agenti cancerogeni tra cittadini e lavoratori, soprattutto della Regione Toscana.

L’incapsulamento è una delle tecniche bonifica che consiste nel getto di liquido aggrappante, grazie al quali si evita il rilascio di fibre. Solitamente è raccomandata nel caso in cui l’amianto è compatto. Una volta effettuato l’incapsulamento, è necessario programmare una serie di controlli e manutenzioni.

Il confinamento consiste nell’isolare completamente l’intero ambiente in cui si trova l’amianto, così da evitare la dispersione di fibre nell’aria. Questa tecnica di bonifica presuppone che si realizzi una barriera a tenuta o una sovracopertura. Perciò è possibile solo se la superficie da coprire non è particolarmente degradata.

La sola tecnica di bonifica risolutiva è lo smaltimento. Consiste nel rimuovere i materiali di amianto, così da mettere fine a qualsiasi tipo di rischio.

Consulenza per lo smaltimento dell’amianto

Rivolgendosi all’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, compilando il form sottostante o chiamando il numero verde, è possibile ottenere una consulenza sullo smaltimento amianto. L’ONA fornisce inoltre l’assitenza legale gratuita a tutti gli esposti all’amianto e ad altri cancerogeni e patogeni per il risarcimento integrale dei danni subiti e per ottenere i benefici previsti dalla legge.

Per agevolare la segnalazione dei siti contaminati da parte dei cittadini l’ONA ha inoltre anche creato un’APP Amianto.

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