Mesotelioma del testicolo, neoplasia pericolosa

Mesotelioma al testicolo

Il mesotelioma del testicolo è una neoplasia che colpisce il rivestimento dei testicoli, le due gonadi maschili, luogo di produzione degli spermatozoi. I testicoli possono essere colpiti da diversi tipi di tumore.

Questa neoplasia rientra nel gruppo dei mesoteliomi, che sono patologie asbesto correlate. La causa di queste malattie rarissime ed estremamente letali è l’esposizione all’amianto. I mesoteliomi possono interessare il rivestimento interno di polmoni, cuore e addome, oltre che il testicolo. Dalla parte del corpo che interessano, prendono il nome: mesotelioma pleurico, pericardico e peritoneale. Sono tutti tumori legati indissolubilmente all’amianto.

Se sei una persona malata di mesotelioma oppure lo è un tuo familiare, puoi contattare l’Osservatorio vittime del Dovere e l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) al numero verde 800.034.294 per una consulenza gratuita e personalizzata. Lo staff specialistico guidato dall’avv. Ezio Bonanni, che è il presidente delle due associazioni e che da anni lotta per rendere più veloci le bonifiche dei luoghi contaminati e per far valere i diritti delle vittime, ti aiuterà a comprendere come trovare sostegno dopo una diagnosi di mesotelioma.

Mesotelioma del testicolo, cos’è e chi rischia

Il mesotelioma interessa la tunica vaginale, ossia la membrana sierosa che ricopre i testicoli a loro volta contenuti all’interno della sacca scrotale. La tunica vaginale è detta anche vagina propria: il nome deriva dal processo vaginale del peritoneo, che nel periodo fetale precede la discesa dei testicoli dall’addome nello scroto.

Il mesotelioma testicolare non va confuso con il più comune tumore al testicolo. Quest’ultimo è il tipo di cancro al testicolo più diffuso, comporta l’ingrossamento delle gonadi ed ha la massima incidenza tra i 15 e i 40 anni (più raro negli over 60). La sopravvivenza è del 91%, con picchi del 99% grazie alla diagnosi precoce. La possibilità di recidiva, però, anche nell’altro testicolo, è piuttosto alta.

Molto diverso il caso del tumore alla tunica vaginale del testicolo, che è rarissimo. Parliamo di meno dell’1% dei casi di mesotelioma e di solo 91 casi sui 31.572 di mesotelioma in generale censiti nel VII Rapporto Mesoteliomi che contiene tutti i dati epidemiologici aggiornati su questo gruppo di tumori dal 1993 al 2018. L’aspettativa di vita per il mesotelioma del testicolo è di 1-2 anni in base al momento della diagnosi. La recidiva è del 52% circa.

Quali sono i sintomi del mesotelioma del testicolo

Il mesotelioma del testicolo si genera a causa dell’esposizione alle fibre di amianto: esse riescono a raggiungere l’apparato genitale maschile mediante il sistema linfatico. In questo modo causano prima l’infiammazione e poi la neoplasia.

I sintomi del mesotelioma della tunica vaginale del testicolo possono essere:

  • tumefazione testicolare non dolente o dolente
  • dolore testicolare
  • infiammazione al testicolo
  • grumi nei testicoli
  • ginecomastia (crescita delle mammelle nell’uomo, deriva da scompensi ormonali)
  • testicoli contratti
  • diversità testicolare

Come avviene la diagnosi del mesotelioma testicolare

La diagnosi di mesotelioma al testicolo può avvenire grazie ai sintomi visibili – come grumi, gonfiore scrotale, diversità tra i testicoli e infiammazione del testicolo – oppure per palpazione e talvolta anche per caso durante altri interventi chirurgici (es. ernia). L’esame strumentale è l’ultrasuono: si tratta di una scansione per immagini che rileva la presenza neoplastica con una precisione del 90% e che serve poi anche per la successiva stadiazione. La conferma della diagnosi avviene poi attraverso le analisi del sangue, nelle quali saranno cercati i marker tumorali: calretinina, citocheratina 5/6 e gene del tumore di Wilms 1 (WT1). Un altro esame strumentale utile per la diagnosi è l’ecografia transrettale che si basa su tecniche di imaging (ecografia e tomografia computerizzata toraco-addomino-pelvica – CAP-CT). 

Se il medico si trova di fronte ad una diagnosi incerta per via di qualche tumefazione intrascrotale (testicolo grosso) di natura incerta, eseguirà una inguinotomia esplorativa. Questo intervento chirurgico comporta l’estrazione dei testicoli per l’esecuzione di un esame anatomopatologico estemporaneo: se nel nodulo è confermata la presenza del tumore, si asporta l’organo; se il tumore è escluso, si ripristina il testicolo nello scroto.

Curare il mesotelioma del testicolo: approccio multimodale

Trattamento del mesotelioma: Quali sono le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti con mesotelioma, tra cui la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia .

Generalmente la prognosi per un mesotelioma testicolare è migliore se effettuata precocemente su un soggetto giovane. La guarigione completa però è estremamente rara e lo scopo della terapia diventa allungare l’aspettativa di vita e rendere migliore il tempo rimanente. Per la stadiazione del mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, come per gli altri tumori, si usa il sistema TNM.

Sono diversi gli approcci terapeutici che possono essere adottati. Il primo è quello chirurgico, a cui si affiancano chemio e radio; possono essere attuati singolarmente o in combinazione ed in quest’ultimo caso si parla di approccio multimodale. Si tratta in genere della strategia migliore perché agisce su diversi livelli.

I più recenti progressi nella ricerca sul mesotelioma

Il mesotelioma è un tumore rarissimo, con pochi casi nell’arco di decenni, e purtroppo la scienza non è ancora riuscita a stabilire quale sia la cura migliore.

L’approccio chirurgico rapido si effettua nel mesotelioma del testicolo tramite orchiectomia inguinale radicale ed è considerato per ora il tipo di intervento più sicuro. L’orchiectomia radicale riguarda la rimozione del testicolo interessato e di tutto il cordone spermatico. Se il tumore interessa anche i linfonodi vicini, si rimuoveranno anch’essi. Talvolta il mesotelioma del testicolo è secondario al peritoneale: il paziente si sottoporrà anche ai trattamenti previsti per il tumore primario.

La chemioterapia invece serve a prolungare la vita del paziente e a migliorarla. Si può usare in associazione alla chirurgia, oppure singolarmente per i pazienti inidonei all’intervento, in presenza di metastasi. I farmaci più usati, da soli o in combinazione, sono: pemetrexed, cisplatino, carboplatino, raltitrexed, mitomicina, vinorelbina, gemcitabina.

La radioterapia si usa dopo la chirurgia, spesso in associazione alla chemio, se il mesotelioma testicolare è localizzato e se le condizioni del paziente lo permettono. Lo scopo è consolidare gli effetti della chirurgia, aumentando l’aspettativa di vita con l’eliminazione dei residui di cellule tumorali sfuggiti al bisturi. A scopo palliativo invece si usa per ridurre il dolore.

Per l’immunoterapia relativamente a questo tumore ci sono per ora solo studi clinici.

Prevenzione del mesotelioma del testicolo

Trattandosi di patologia asbesto correlata, l’unica forma di prevenzione per il mesotelioma del testicolo è quella primaria: procedere con le bonifiche. Altrimenti è inutile pensare di poter prevenire questo tumore rarissimo e letale: la sua unica causa è l’esposizione all’amianto. Bonificare l’ambiente dall’asbesto, significa tutelare anche la salute delle persone, perché si elimina la fonte della malattia.

In attesa che si risolvano i gravissimi ritardi delle bonifiche in Italia, assistiamo purtroppo ad una strage silenziosa: la fibra killer amianto ha causato solo nel 2021 circa 7.000 morti. L’Italia ha una articolata normativa sull’amianto (riassunta sul sito della Camera dei deputati), ma non basta.

Le responsabilità per le morti di amianto

Sono ancora troppi i siti e micrositi contaminati: se ne contano rispettivamente circa 50mila e un milione nel nostro Paese, con ben 40 milioni di tonnellate di amianto da eliminare. Il quadro drammatico che emerge dalla mancata prevenzione, è stato riportato nella pubblicazione Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022 dell’avv. Ezio Bonanni. E’ necessario dunque che le istituzioni politiche e sanitarie si attivino per fermare tutto questo. Lo stesso on. Andrea Costa, sottosegretario di Stato alla Salute, ha concordato con le tesi dell’avv. Bonanni esposte nell’incontro istituzionale del 15 marzo 2022.

L’amianto, in particolare negli anni Sessanta-Settanta, è stato ampiamente utilizzato nel settore edile per costruire edifici pubblici e privati, ma anche nel settore dei trasporti, come per esempio nella realizzazione di metropolitane e navi militari. Non a caso la maggior parte dei mesoteliomi censiti tra le forze armate (570 su 830), riguardano la Marina Militare. Il 21 giugno 2022 con la sentenza del processo Marina Bis la giustizia ha ribadito il rapporto di causa-effetto tra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza delle patologie ad esso collegate; con questo procedimento, durante il quale le parti civili sono state rappresentate dall’avv. Bonanni, si chiedeva giustizia e il riconoscimento della responsabilità penale della Marina Militare, che è arrivato: quattro le condanne per omicidio colposo espresse dalla Corte d’Appello di Venezia. I due militari deceduti erano affetti da mesotelioma pleurico.

L’Europa per la prevenzione primaria: via l’amianto

Il 20 ottobre 2021 una Risoluzione specifica approvata dal Parlamento europeo invita la Commissione europea ad aggiornare la direttiva 2009/148/CE; si tratta di quella che regola la tutela dei lavoratori dalle esposizioni all’amianto.

L’atto chiede anche l’avvio di una strategia europea per la rimozione dell’amianto (European Strategy for the Removal of All Asbestos, ESRAA) – per eliminare l’asbesto dall’Europa. Accanto ad essa, dovrà esserci anche quella dei singoli Stati membri.

Il Parlamento ha infatti chiesto alla Commissione Ue di emanare una direttiva quadro per far sì che gli Stati nazionali attuino una strategia simile nei propri territori allo scopo di rimuovere del tutto l’amianto e porre fine alla scia di morte dell’asbesto.

La prevenzione secondaria e terziaria

Il Ministero della Salute in “Stato dell’arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate“ ha affermato la diretta proporzionalità tra l’esposizione all’amianto e la sua durata. Bisogna considerare: esposizione diretta, passiva (es. da polveri portate a casa con indumenti da lavoro) e ambientale (vicinanza/frequentazione di luoghi contaminati). Per evitare esposizioni inconsapevoli, si può consultare l’App Amianto

Con la prevenzione secondaria si agisce attraverso il monitoraggio della salute. Purtroppo per i mesoteliomi – tumori molto difficili da individuare – non c’è diagnosi precoce che tenga perché le possibilità di guarigione sono minime. Si può comunque sperare che con le terapie giuste il paziente riesca a vivere senza troppa sofferenza il tempo che resta.

La prevenzione terziaria invece riguarda la tutela legale: far valere i diritti del paziente è fondamentale, perché consente di mettere al sicuro anche i suoi familiari in caso di decesso. Evenienza che per i mesoteliomi è purtroppo quasi una certezza. La tutela legale rappresenta l’ultimo gradino della prevenzione per le vittime di tumore e mesoteliomi. Questo genere di tutela riguarda i pazienti in prima persona e le loro famiglie. Si tratta di procedure complesse e particolarmente ostiche da gestire, ma fondamentali per il riconoscimento dei propri diritti.

Un approfondimento-guida sui mesoteliomi, in cui si affrontano tutte le questioni mediche, tecniche e legali che li riguardano si trova nella pubblicazione dell’avv. Bonanni: Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere tutele previdenziali e il risarcimento danni.

Comprendere le implicazioni finanziarie del mesotelioma

La Cassazione (sentenza 23653/2016 sez. lavoro) ha messo nero su bianco il riconoscimento della malattia professionale per asbesto, sostenendo che ne basta la sola presenza di fibre di amianto sul posto di lavoro, senza soglie. “Chi sia stato esposto all’amianto per motivi professionali (anche soltanto ambientali) ha diritto di vedersi riconosciuta l’origine professionale della malattia ed erogata la tutela assicurativa sociale prevista dalla legge“.

Questo significa che per molte patologie è dimostrato il nesso causale per l’amianto, con presunzione legale di origine. Il mesotelioma è tra queste ed è infatti riconosciuta dallo Stato come malattia professionale. E’ infatti contenuta per asbesto nella Lista I dell’Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro): con la sola diagnosi si può già avviare la pratica di indennizzo o per rendita.

Prestazioni Inail e Inps per mesotelioma del testicolo

Come si diceva, il mesotelioma è una malattia professionale riconosciuta dallo Stato con presunzione legale di origine per l’asbesto.

Le prestazioni Inail che si possono richiedere sono diverse e si calcolano sulla base del danno biologico subìto dal lavoratore. Dal 6% c’è l’indennizzo una tantum; dal 16% scatta il diritto alla rendita mensile (reversibile verso coniuge e figli minorenni). L’Inail interviene con una tutela anche in caso di mesotelioma per esposizione ambientale (10.000 euro una tantum). Entro il 6% invece opera la franchigia, quindi l’eventuale indennizzo sarà a carico del datore di lavoro.

C’è poi la prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto che interviene per tutte le malattie asbesto correlate – quindi anche per mesotelioma al testicolo – sommandosi a quella dell’Inail.

L’Inps opera invece per maggiorazioni contributive del 50%. Sul periodo di esposizione dei lavoratori si applica il coefficiente 1,5. Tale aumento può contribuire al prepensionamento del lavoratore (art. 13, co. 7, L. 257/92) oppure, nel caso in cui sia già in pensione, si può operare una rivalutazione del trattamento. In caso di mancato raggiungimento di pensione anticipata, il lavoratore può chiedere la pensione di inabilità amianto (art. 1, comma 250, della L. 232/16), non cumulabile però con altre prestazioni. Si può richiedere entro il 31 marzo di ogni anno.

Risarcimento danni per mesotelioma del testicolo

Purtroppo dal mesotelioma non si torna indietro e nemmeno una diagnosi precoce protegge i pazienti da sofferenza e gravi infermità: lo conferma il Consensus report di Helsinki. Ecco perché è necessario far valere le responsabilità contrattuali ed extracontrattuali del datore di lavoro. Si può chiedere il risarcimento danni per colpa.

Il risarcimento del danno infatti si può chiedere ogni volta che si verifichi una condotta contraria alla legge che reca pregiudizio ad altri. L’indennizzo è invece considerato una forma di ristoro e comunque le prestazioni riguardano solo in parte il danno biologico e la diminuita capacità lavorativa. Per il risarcimento danni si procede per scomputo per poste omogenee delle prestazioni Inail: si tratta di somme differenziali che vanno ad integrare quelle già percepite dal lavoratore al quale sia stata già riconosciuta la malattia professionale.

Ci sono diversi tipi di danno per i quali è possibile chiedere risarcimento:

  • morale: la sofferenza psichica causata al lavoratore per un fatto illecito subìto da altri
  • esistenziale: riguarda il peggioramento della qualità della vita
  • catastrofale: la sofferenza psichica della vittima nella fase del fine vita
  • tanatologico: è la perdita del bene vita

I danni possono essere richiesti anche dai familiari e a loro stessi possono essere liquidati.

Causa di servizio e Vittime del Dovere per mesotelioma

Per il riconoscimento della malattia professionale, i dipendenti pubblici non privatizzati possono attivare il procedimento amministrativo chiamato causa di servizio.

Il personale che ha prestato servizio in Forze Armate e Comparto Sicurezza, può chiedere lo status di Vittima del Dovere, che comporta speciali tutele e prestazioni. A loro viene riconosciuto l’operato in condizioni ambientali avverse e di maggiore logoramento (si pensi al citato caso relativo alla Marina Militare Italiana, il cui personale imbarcato infatti beneficia di ulteriori tutele ex art.20 della L. 183/10).

Altre speciali prestazioni sono:

  • vitalizio mensile di 500€;
  • speciale vitalizio di 1.033€ al mese;
  • esenzione del ticket sanitario;
  • esenzione Irpef sulle pensioni;
  • due anni di pensione per gli aventi diritto alla reversibilità;
  • assunzione a chiamata diretta per il coniuge o i figli, con precedenza su tutte le altre categorie, in caso di decesso della vittima o di invalidità che costituisca impedimento permanente per il lavoro;
  • accesso a borse di studio;
  • assistenza psicologica;
  • con invalidità superiore all’80% o inidoneità al servizio, speciale elargizione di 200.000€ oltre rivalutazione monetaria; oppure 2.000€ per punto percentuale più rivalutazione monetaria.

Mesotelioma del testicolo: consulenza gratuita

L’Osservatorio Vittime del Dovere APS offre consulenza gratuita e assistenza legale se necessario. La consulenza viene fornita in formato scritto perché faccia da orientamento e guida per i pazienti e i loro familiari in caso di mesotelioma del testicolo, o altre forme di mesotelioma, ma anche per le altre patologie asbesto correlate e tutte le malattie derivanti da esposizioni a sostanze cancerogene, mutagene, nocive per la salute.

La consulenza va intesa come una fonte di informazione e orientamento in più; non è sostitutiva del parere del medico curante, che anzi l’Osservatorio Vittime del Dovere ritiene fondamentale, così come i servizi del Sistema sanitario nazionale, ai quali raccomanda di rivolgersi sempre.

Per ottenere una consulenza gratuita scritta, contatta il numero verde 800.034.294, scrivi un messaggio su whatsapp oppure compila i campi del modulo sottostante e sarai ricontattato.

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