Inquinamento, le sostanze nocive nell’ambiente

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L’inquinamento ambientale deriva dalla presenza o dall’introduzione di sostanze nocive in un dato contesto. Può essere causato da sostanze che causano effetti negativi sulla salute umana, sugli animali o sulle piante, oppure che sono in grado di alterare l’equilibrio degli ecosistemi.

L’inquinamento è una grave minaccia per la salute umana e per l’ambiente, e richiede azioni immediate per ridurre l’impatto negativo che può avere sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza delle specie. Un aspetto molto battuto dall’ONA – Osservatorio nazionale amianto e dal suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, che da anni si spendono e lottano in prima linea per la tutela della salute umana e dell’ambiente. Il tema principale è quello dei rischi causati dall’esposizione dall’amianto, sostanza dannosissima e cancerogena.

L’avv. Bonanni negli anni ha messo su un team specializzato in amianto, ma anche per la difesa dagli altri cancerogeni e per la tutela legale e tecnica delle vittime. Per ottenere una consulenza gratuita chiama l’ONA al numero verde 800.034.294.

Le diverse tipologie di inquinamento

Ci sono diverse forme di inquinamento, a seconda del tipo di ambiente che colpisce. Per esempio si parla di inquinamento atmosferico, quando l’inquinamento riguarda l’aria che respiriamo. Esso può essere causato dalle emissioni di gas di scarico dei veicoli o dalle centrali elettriche.

Si verifica inquinamento idrico, quando è l’acqua ad essere contaminata; esso può essere causato dall’introduzione di prodotti chimici e di rifiuti nelle acque; tale inquinamento può interessare sia l’acqua potabile che l’acqua non potabile, cioè quella che si usa per le lavorazioni ma che può comunque arrivare all’uomo sotto altre forme e risultare nociva.

L’inquinamento del suolo è causato dalla contaminazione dei terreni da parte di prodotti chimici o di rifiuti.

Un’altra forma di inquinamento, spesso sottovalutato rispetto agli altri, è l’inquinamento acustico. Esso è causato dal disturbo o dal rumore eccessivo in un ambiente, principalmente a cause delle attività umane. Questo tipo di inquinamento può avere effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita. Può infatti dare luogo a stress, disturbi del sonno e dell’udito, aumento della pressione sanguigna, disturbi cardiovascolari, malattie mentali come l’ansia e la depressione, e problemi di concentrazione e apprendimento. Inoltre può interferire con l’ambiente naturale, impedendo ad esempio le comunicazioni degli animali e disturbando il loro comportamento fino ad alternarne i cicli di riproduzione, causarne lo spostamento e l’abbandono degli habitat. Le fonti principali di inquinamento acustico sono il traffico stradale, le attività industriali ed edili; ma anche l’intrattenimento (ad esempio concerti o la musica dei locali notturni), e gli ormai sempre più diffusi impianti di condizionamento dell’aria.

Inquinamento: dannoso per la salute in tutte le sue forme

L’inquinamento ambientale può avere gravi effetti sulla salute umana. L’esposizione agli inquinanti atmosferici, dell’acqua o del suolo può infatti contribuire allo sviluppo di varie malattie, sia acute che croniche.

Possono verificarsi problemi respiratori, dalla semplice irritazione delle vie respiratorie ad episodi di broncospasmo, tosse, bronchite cronica, asma e altri disturbi polmonari fino al cancro. Si è visto inoltre che l’inquinamento può contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari: in particolare l’inquinamento atmosferico, con la presenza di particelle fini (PM2,5) e di ozidi di azoto, è stato associato ad un aumento del rischio di malattie cardiache, ictus, ipertensione e disturbi del ritmo cardiaco. L’esposizione ad amianto, benzene, arsenico e policlorobifenili (PCB), può inoltre aumentare il rischio o causare diverse forme di cancro.

Gli effetti degli inquinanti sono dannosi per tutti, specialmente per le persone più fragili e per i bambini. Le persone con deficit immunitari possono inoltre correre rischi maggiori, in quanto l’esposizione ad inquinanti come i pesticidi, ad esempio, può influenzare il sistema immunitario, aumentando il rischio di allergie, malattie autoimmuni e altre patologie legate all’immunità.

Alcuni inquinanti possono inoltre attraversare la barriera emato-encefalica e causare danni al sistema nervoso. L’esposizione a piombo è stata associata a deficit cognitivi, problemi comportamentali e sviluppo neurologico compromesso. Altri inquinanti invece possono interferire con la fertilità maschile e femminile, aumentare il rischio di aborto spontaneo, danneggiare lo sviluppo fetale e contribuire a problemi di salute sessuale e riproduttiva.

I principali danni dell’inquinamento su ambiente e clima

Adottare politiche di protezione ambientale, promuovere pratiche sostenibili, ridurre le emissioni di gas serra per tenere controllo i livelli di inquinamento sono ormai necessari per limitare i danni. È necessario anche promuovere la sensibilizzazione e l’educazione sulla conservazione ambientale, nonché favorire la transizione verso fonti di energia pulita e soluzioni sostenibili. In questo un ruolo importante è dettato anche dalla scuola con l’educazione ambientale; e dalle pratiche familiari, per esempio con l’abitudine ad una corretta differenziazione dei rifiuti ed al riciclo.

L’inquinamento può avere gravi conseguenze sull’ambiente e sul clima. Tra gli impatti principali ci possono essere il degrado o la distruzione degli ecosistemi. Ad esempio, l’inquinamento dell’acqua può causare la morte di pesci e altre forme di vita acquatica, compromettendo la biodiversità; l’inquinamento atmosferico può influire negativamente sulla vegetazione danneggiando le piante, riducendo la produttività agricola e in alcuni casi contribuendo alla desertificazione delle terre; anche la qualità del cibo e la disponibilità di acqua potabile possono risertirne, soprattutto nelle zone più inquinate, ad esempio come accade a causa dell’inquinamento generalizzato nella Terra dei fuochi.

La perdita di biodiversità, a sua volta, può alterare le catene alimentari e provocare l’estinzione delle specie più vulnerabili o già a rischio.

I cambiamenti climatici sono la diretta conseguenza dell’inquinamento di cui si discute di più negli ultimi anni. La frequenza con cui iniziano a verificarsi eventi meteorologici estremi incute ansia e paura, senso di incertezza e può generare in alcuni casi una reazione psicologica chiamata ecoansia. Possono inoltre causare l’innalzamento del livello del mare per via dello scioglimento dei ghaicciai, l’acidificazione degli oceani e possono verificarsi anche altri cambiamenti negativi negli ecosistemi terrestri e marini.

Inquinamento dell’aria, sostanze nocive che respiriamo

L’inquinamento dell’aria è dato dalla presenza o dall’introduzione in atmosfera di sostanze nocive per la salute umana e per l’ambiente. Queste sostanze possono essere di origine naturale o antropica, oppure prodotte dall’attività umana.

L’inquinamento dell’aria può avere effetti negativi sulla salute umana, causando problemi respiratori, malattie cardiovascolari, irritazioni agli occhi e alla gola, nonché problemi neurologici e riproduttivi sia per le donne che per gli uomini. Infatti l’esposizione ad inquinanti – soprattutto quelli derivanti dal traffico urbano e dal fumo di sigaretta – sembra incidere su dimensioni, motilità e sul numero degli spermatozoi; mentre per quanto riguarda le donne l’inquinamento atmosferico sembra essere un fattore in grado di ridurre la capacità ovarica.

Inoltre, l’inquinamento dell’aria può avere effetti negativi sull’ambiente, danneggiando le foreste, gli ecosistemi acquatici e la biodiversità.

Per ridurre l’inquinamento dell’aria, bisogna adottare misure come la riduzione delle emissioni dei veicoli, l’adozione di tecnologie pulite nelle attività industriali, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e la promozione di comportamenti ecosostenibili nella popolazione.

I principali inquinanti dell’aria in città

Tra i più comuni inquinanti dell’aria nelle città ci sono:

  • il particolato atmosferico, cioè particelle solide o liquide presenti nell’aria: esempi sono polvere, fumo, aerosol e pollini; queste particelle possono essere dannose per la salute quando vengono inalate;
  • ossidi di azoto (NOx), ossia quei gas prodotti dalla combustione di carburanti fossili (benzina e diesel, soprattutto) che rappresentano la fonte principale di inquinamento atmosferico nelle città; le fonti di NOx includono il traffico veicolare, le centrali elettriche e le attività industriali;
  • ossidi di zolfo (SOx), cioè l’inquinamento derivante principalmente dalla combustione di carburanti contenenti zolfo (carbone e alcuni oli combustibili);
  • gli ossidi di carbonio, le cui fonti principali sono i veicoli a motore e le centrali termiche come il monossido di carbonio (CO) che è un gas incolore e inodore prodotto dalla combustione incompleta di carburanti fossili;
  • i composti organici volatili (COV) sono sostanze chimiche che possono evaporare facilmente a temperatura ambiente; sono presenti in prodotti come vernici, solventi, prodotti chimici industriali e gas di scarico dei veicoli; questo genere di emissioni può contribuire alla formazione di ozono troposferico e all’inquinamento atmosferico nelle città;
  • l’ozono troposferico (O3), un inquinante atmosferico secondario che si forma quando gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (COV) reagiscono alla luce solare; l’inquinamento da ozono troposferico è comune nelle città con elevate emissioni di NOx e COV;
  • il piombo (Pb): anche se il suo utilizzo come additivo in carburanti e vernici è stato ridotto, è ancora un inquinanante presente, soprattutto in zone con vecchie infrastrutture o attività industriali.

L’inquinamento dell’aria nell’ambiente agricolo

I principali inquinanti dell’aria derivanti dalle attività agricole includono, oltre alle polveri e al particolato che sono presenti anche in città, anche numerose altre sostanze. Tra queste ci sono:

  • l’ammoniaca (NH3), un gas emesso principalmente dalla gestione dei fertilizzanti azotati e dagli allevamenti intensivi; un uso eccessivo di questo tipo di fertilizzanti può contribuire all’inquinamento atmosferico;
  • gas a effetto serra: ad esempio, la produzione di metano (CH4) associata alla decomposizione di materia organica, come i rifiuti animali, nelle discariche o negli allevamenti. L’allevamento del bestiame è anche una fonte di emissioni di ossido nitroso (N2O), un altro gas contribuisce all’effetto serra;
  • i pesticidi, con l’emissione di sostanze chimiche nell’aria che possono essere trasportate su lunghe distanze e possono avere effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente;
  • gli odori provenienti dagli allevamenti intensivi e dalla gestione dei rifiuti agricoli sono considerati inquinanti dell’aria, anche se non sono necessariamente dannosi per la salute umana.

L’inquinamento atmosferico derivante dalle attività agricole può avere impatto sulla qualità dell’aria nelle aree rurali delle singole località; ma può anche contribuire all’inquinamento atmosferico su scala globale. Ognuno infatti dovrebbe fare la sua parte per contribuire alla riduzione del carico di emissioni totale: solo così è possibile ridurre l’inquinamento atmosferico totale e di conseguenza limitare l’impatto ambientale delle attività umane.

Inquinamento dell’acqua: quando bere diventa pericoloso

Parliamo di inquinamento dell’acqua, il liquido più prezioso che abbiamo, quando essa contiene sostanze nocive. Ci sono perché presenti naturalmente o perché introdotte a causa delle attività umane.

Le fonti di inquinamento idrico naturale possono derivare da diversi processi. Uno di questi per esempio è l’erosione, processo naturale in cui parti di suolo vengono spostate dalla forza dell’acqua o del vento, trasportando sedimenti e le altre sostanze compresi metalli pesanti e inquinanti. C’è poi il “runoff naturale“, che si verifica quando l’acqua scorre sulla superficie del terreno senza infiltrarsi nel suolo: l’acqua può raccogliere sostanze inquinanti naturali, come sostanze organiche o minerali, e trasportarle nei corpi idrici, contaminandoli.

Anche le eruzioni vulcaniche possono rilasciare sostanze inquinanti come ceneri, gas vulcanici e minerali, influenzando ad esempio la qualità dell’acqua potabile. Un altro processo è la decomposizione di materiale organico, che può produrre ammoniaca, nitrati e fosfati. C’è poi il fenomeno naturale dell’algal blooms (fioriture algali), quando si verifica una crescita eccessiva di alghe in un corpo idrico, spesso dovuto ad elevate temperature ambientali; alcune di queste alghe possono produrre tossine che rendono l’acqua inadatta all’uso umano o dannosa per la vita acquatica.

Tra le fonti di inquinamento dell’acqua di origine antropica ci sono le attività agricole, industriali e domestiche, nonché le fuoriuscite di petrolio e altre sostanze chimiche.

L’inquinamento dell’acqua può avere effetti negativi sulla salute umana, causando malattie gastrointestinali, malattie della pelle e problemi respiratori. Inoltre può avere effetti negativi sull’ambiente: gli ecosistemi acquatici possono risultatre danneggiati, con la conseguente perdita di risorse naturali e compromissione della biodiversità. Il trattamento delle acque reflue, la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell’industria e nell’agricoltura, il controllo delle fuoriuscite di sostanze chimiche e comportamenti ecosostenibili sono essenziali per ridurre l’inquinamento idrico.

Inquinamento del suolo: attenzione a dove ci troviamo

L’inquinamento del suolo consiste nella contaminazione del terreno da parte di sostanze nocive, o dalla loro presenza naturale.

Di origine naturale ad esempio è il caso di quei terreni che contengono elevate concentrazioni di minerali e metalli come arsenico, cadmio, piombo e mercurio. Questi elementi possono essere presenti nel suolo a causa di processi geologici o vulcanici, e la loro presenza può risultare dannosa per la salute umana e l’ambiente se le concentrazioni superano i livelli di soglia. Anche la presenza di gas radon è naturale ma è molto inquinante. Questo gas radioattivo infatti viene spirigionato naturalmente dal terreno e quando presente ad elevate concetrazioni in un ambiente, può essere estremamente nocivo per la salute umana. Può essere infatti causa di tumore al polmone. Ecco perché è necessario tenere sotto controllo (e bonificare, all’occorrenza) gli edifici costruiti nelle zone in cui è presente radon.

Lo sversamento di sostanze chimiche industriali è causa di inquinamento del suolo causato dall’uomo; parliamo di metalli pesanti, composti, solventi, oli e combustibili derivati dal petrolio, ma anche scorie e rifiuti tossici. Anche l’agricoltura intensiva può danneggiare il suolo e in generale l’ambiente, con l’uso eccessivo di fertilizzanti, pesticidi e prodotti chimici agricoli. Le attività di estrazione mineraria possono invece causare il rilascio nel suolo di metalli pesanti, come piombo, cadmio e mercurio; questi inquinanti possono persistere nel suolo per lungo tempo e possono essere trasportati attraverso l’acqua di drenaggio nelle acque sotterranee e superficiali.

Lo smaltimento dei rifiuti urbani inappropriato può rappresentare un’altra fonte di inquinamento del suolo: esempi ne sono plastica, vetro, metallo e prodotti chimici domestici, che possono poi anche raggiungere il mare, con gravi danni ambientali che coinvolgono anche la fauna marina. Lo stesso si dica per gli scarichi urbani, compresi i reflui domestici e le acque di scolo.

L’amianto come inquinante: ambiente e salute a rischio

Il caso dell’amianto come sostanza inquinante e cancerogena è emblematica. Sebbene l’amianto non sia un inquinante atmosferico nel senso tradizionale del termine, poiché non emesso direttamente in atmosfera come un gas. L’inquinamento atmosferico da amianto si verifica infatti quando i materiali che lo contengono si deteriorano, oppure in occasione di demolizioni, rilasciando le fibre nell’aria. Esso può quindi rappresentare un serio rischio per la salute umana quando le sue fibre sono rilasciate nell’ambiente, perché pariliamo di milioni di microparticelle inalabili.

Nelle stesse circostanze, l’amianto può contaminare anche l’acqua e il suolo. In particolare può essere presente nell’acqua potabile quando vecchie tubature, guarnizioni o serbatoi iniziano a sfaldarsi, rilasciando le fibre. Le fibre possono quindi finire nei pozzi o nei fiumi. L’assunzione di acqua contaminata da fibre di amianto può costituire un rischio per la salute umana.

L’amianto può contaminare il suolo, invece, quando a esempio lastre di cemento amianto o scarti di produzione, vengono smaltiti in modo inadeguato. Il rilascio di fibre di amianto nel suolo può avvenire durante la demolizione o la rottura accidentale di strutture. Tali circostanze possono rappresentare un elevato rischio di esposizione per le persone che lavorano o vivono nelle aree coinvolte.

Amianto in Italia: bonificare i siti con urgenza

L’amianto in Italia, nonostante il divieto di utilizzo e commercializzazione in vigore dal 1992, è ancora molto presente perché fu ampiamente utilizzato in molte applicazioni edili ed industriali per le sue proprietà isolanti e ignifughe, nonché per la sua durabilità. L’esposizione alle fibre di amianto può causare gravi malattie polmonari, tra cui il mesotelioma, l’asbestosi e il cancro ai polmoni.

Occorre dunque bonificare urgentemente tutti i siti, pubblici e privati, in cui esso è ancora presente. Importanti anche la sorveglianza e il monitoraggio regolari delle fonti di acqua potabile e delle aree potenzialmente contaminate, come alcuni luoghi di lavoro o siti dismessi.

L’azione dell’Ona, dell’Osservatorio Vittime del Dovere e del presidente, avv. Bonanni, volgono tutte in questa direzione e alla tutela delle vittime di questa sostanza killer e dei loro familiari, che patiscono insieme ai loro cari le terribili conseguenze. Sono infatti ancora troppi i decessi e i nuovi casi di malattie asbesto correlate che si verificano; e migliaia sono ancora i siti presenti in Italia con 40 milioni di tonnellate di amianto sparse sul territorio nazionale. Per visualizzare la mappa dei siti contaminati e per fare nuove segnalazioni, scarica l’app amianto gratuita.

Per farti un’idea di quanti danni ancora causi l’amianto in Italia a distanza di trent’anni dal divieto, puoi leggere il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022.

Assistenza legale e tecnica per l’inquinamento

L’inquinamento minaccia la salute umana e l’ambiente in tutta la sua biodiversità. La perdita di biodiversità può avere conseguenze negative su scala globale, con effetti sulle catene alimentari, la stabilità degli ecosistemi e la sopravvivenza stessa dell’umanità.

La biodiversità e l’inquinamento sono strettamente collegati e l’inquinamento rappresenta una delle principali minacce per la diversità biologica sulla Terra. L’inquinamento ambientale, causato principalmente dalle attività umane, può assumere diverse forme e può avere effetti negativi diretti.

Se pensi di essere vittima di inquinamento ed in particolare da inquinamento dovuto alla dispersione di sostanze cancerogene nell’ambiente, puoi ottenere una consulenza scritta del tutto gratuita. Potrai ottenerla semplicemente chiamando il numero verde 800.034.294, oppure compila il formulario per essere ricontattato.

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