Inquinamento acustico: conseguenze per la salute

Inquinamento acustico

L’inquinamento acustico è, di fatto, il rumore ambientale in eccesso. Questo tipo di inquinamento può avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere, sia umano che animale e sull’ambiente in generale che può perdere di salubrità.

Le principali fonti di inquinamento acustico sono il traffico di ogni genere: su gomma, ferroviario e aereo; l’industria, le costruzioni, le attività di intrattenimento (come concerti e discoteche se non bene insonorizzate), apparecchiature domestiche rumorose come vecchi condizionatori d’aria o elettrodomestici; nonché tutte le altre attività umane. E molto altro.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere, con il presidente avv. Ezio Bonanni, lottano ogni giorno contro ogni forma di inquinamento e per la tutela della salute umana. Per una consulenza gratuita, contatta l’800.034.294.

Inquinamento acustico: effetti sulla salute umana

L’esposizione prolungata al rumore eccessivo può causare una serie di problemi di salute. Tra questi ci sono lo stress, i disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, fino ad arrivare a problemi cardiaci, perdita dell’udito, disturbi psicologici.

L’inquinamento acustico può influenzare negativamente la qualità della vita e dare effetti sull’ambiente. Ad esempio gli animali selvatici possono esserne disturbati nel comportamento, nelle abitudini alimentari e riproduttive. Con possibili conseguenze negative sulla biodiversità e sull’ecosistema.

I Paesi limitano l’inquinamento acustico con leggi e regolamenti appositi, stabilendo limiti di rumore per diverse attività, aree, momenti della giornata.

I limiti di rumore consigliati dall’OMS

L’Istituto superiore di sanità riporta diverse soglie acustiche per il rumore notturno, in base alle indicazioni fornite dall’OMS. Non si registrano effetti negativi fino al limite di 30 decibel (dB). Oltre questa soglia si possono verificare problemi. Tra i 30 e i 40 dB “sono stati segnalati effetti modesti come movimenti del corpo, risvegli e disturbi del sonno la cui intensità dipende dalla sensibilità degli individui (anziani, bambini e malati cronici sono le categorie più esposte), dalla natura della sorgente rumorosa e dal numero di eventi“.

Il livello più basso a cui si osserva un effetto avverso è quello di 40 dB (lowest observed adverse effect level, Loael). Tra i 40 e i 55 dB si registrano effetti negativi sulla salute della popolazione esposta. Al di sopra dei 55 dB, “il pericolo per la salute pubblica aumenta e si registrano frequentemente effetti negativi sulla salute tra cui il rischio di un aumento delle malattie cardiovascolari“.

Il consiglio è dunque quello di tenersi entro i 40 dB e in caso non sia possibile, di non superare comunque i 55 dB.

Le principali fonti di inquinamento acustico

Le principali fonti di inquinamento acustico possono variare in base all’area geografica e alle circostanze specifiche. In generale, comunque, le fonti più comuni di rumore e inquinamento acustico sono:

  • Traffico stradale: automobili, camion, motociclette e mezzi pubblici sono la principale fonti di rumore nelle zone urbane.
  • Le linee ferroviarie, soprattutto quelle ad alta velocità o di transito intenso, possono generare un rumore significativo.
  • Gli aeroporti e le rotte aeree possono essere fonti di inquinamento acustico: i motori al decollo e in atterraggio possono essere particolarmente forti e disturbanti.
  • Le attività industriali, come le fabbriche e le centrali elettriche, possono emettere rumori persistenti dovuti a macchinari, attrezzature e processi di produzione.
  • I cantieri e le attività di costruzione generano spesso rumore dovuto all’uso di macchine pesanti, martelli pneumatici e altre attrezzature.
  • Intrattenimento e locali notturni come discoteche, bar, concerti e altre attività di intrattenimento possono emettere rumori ad alto volume, specialmente durante le ore notturne.
  • Apparecchiature domestiche: elettrodomestici come condizionatori d’aria, lavatrici, asciugatrici, riscaldatori e sistemi di ventilazione, possono contribuire all’inquinamento acustico all’interno delle abitazioni. I rumori domestici sono ad esempio, invece, la musica ad alto volume, conversazioni rumorose e giochi dei bambini.
  • Eventi sportivi: Le manifestazioni sportive, come partite di calcio o eventi motoristici, possono produrre rumore a causa delle folle e delle attività sul campo.

Come prevenire e ridurre l’inquinamento acustico

L’inquinamento acustico è una questione significativa per la salute e il benessere umano, ed è importante mitigarlo per limitare il suo impatto.

Può rappresentare infatti un problema serio e può avere impatti significativi sulla qualità della vita delle persone e sull’ambiente circostante. Quindi è importante prendere misure per ridurre le fonti di rumore e mitigare i suoi effetti negativi.

Ridurre l’inquinamento acustico è importante per migliorare la qualità della vita e preservare la salute umana e l’ambiente circostante. Riducendo il rumore ambientale, è possibile migliorare la qualità della vita nelle aree urbane e suburbane e promuovere un ambiente più sano per tutti.

Per ridurre l’inquinamento acustico, è possibile adottare diverse strategie: esempi sono l’isolamento acustico negli edifici, la pianificazione urbana intelligente per ridurre il traffico e la promozione di mezzi di trasporto più silenziosi e sostenibili. Promuovere il trasporto pubblico e l’uso di veicoli silenziosi contribuisce infatti a migliorare l’ambiente acustico.

Anche la sensibilizzazione pubblica e l’educazione sulle conseguenze dell’inquinamento acustico possono contribuire a una maggiore consapevolezza e a comportamenti più responsabili da parte delle persone e delle industrie.

Prevenire l’inquinamento acustico richiede un approccio collettivo, partendo da una pianificazione urbana intelligente, creando aree residenziali separate dalle principali fonti di rumore come strade trafficate o industrie. Inoltre si può procedere ad una zonizzazione, ossia dividere le aree urbane in zone con restrizioni sul rumore. Utile anche promuovere l’isolamento acustico in nuove costruzioni e nella ristrutturazione di edifici esistenti: utilizzare materiali edili fonoassorbenti per ridurre la trasmissione del rumore tra gli ambienti.

Conseguenze per la salute di umani e animali

L’inquinamento acustico può avere conseguenze significative sulla salute umana e sugli animali.

Sulla salute umana, per esempio, può influenzare il sonno provocandone i relativi disturbi. Questo può portare a insonnia, sonnolenza diurna e fatica. Il rumore eccessivo può inoltre causare stress cronico, con un aumento dei livelli di cortisolo. Gli effetti negativi sulla salute possono anche diventare più gravi, trasformandosi in disturbi cardiovascolari, ipertensione e aumento del rischio di malattie cardiache; oppure sfociare in problemi psicologici: ansia, depressione e ad altri disturbi; difficoltà di concentrazione e apprendimento. La perdita dell’udito è invece un danno fisico provocato dall’inquinamento acustico, dovuto ad una esposizione a lungo termine a rumori estremamente forti.

Le conseguenze per la salute degli animali possono includere disorientamento, soprattutto negli animali selvatici, in particolare quelli che vivono nelle vicinanze di aree urbane o industriali, influendo negativamente sulle loro abitudini di ricerca di cibo e di riproduzione. Il rumore costante può inoltre alterare i pattern comportamentali degli animali: la comunicazione tra membri della stessa specie e la capacità di cacciare o sfuggire ai predatori. Si possono spaventare e fuggire; possono provocare incidenti stradali.

I numeri dell’inquinamento acustico in Italia

L’Istat ha conteggiato nel 2021 più di duemila gli esposti per inquinamento acustico. Il rapporto è di 12,8 ogni 100mila abitanti. In generale il numero maggiore è al Nord, soprattutto nell’area del nord-est (18,2 esposti ogni 100mila abitanti) e minore a Sud (4,6).

Nei capoluoghi italiani sono stati 2.247 gli esposti per inquinamento acustico presentati nel 2021. Sono quattro invece i comuni capoluogo in cui gli esposti sono stati più di 30 ogni 100mila abitanti, sempre con riferimento all’anno 2021. Sono Firenze (49), Modena (47,9), Verbania (43,5), Asti (36,5), Mantova (32,9), Pistoia (32,4) e Reggio nell’Emilia (32,5).

La città più controllata è stata Milano, con 127 verifiche; seguita da Roma con 62. In 14 comuni capoluogo tutte le misurazioni hanno rilevato superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa.

I dati sono quelli dell’Istat, che in Italia ogni anno misura l’inquinamento acustico attraverso due fattori:

  • il numero di misurazioni eseguite nei vari capoluoghi di provincia o città metropolitana, autonomamente dalle amministrazioni o su richiesta dei cittadini;
  • il numero di superamenti dei limiti riscontrati.

Nel 2021 il maggior numero di controlli per inquinamento acustico è stato effettuato a Milano (per un totale di 127). Segue a distanza Roma con 62.

Impegno contro ogni tipo di inquinamento: consulenza

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere lottano da sempre contro ogni forma di inquinamento. L’inquinamento acustico, come l’inquinamento di suolo, acqua, aria e in generale dell’ambiente, può causare problemi di salute per l’uomo e per altri esseri viventi, oltre che danneggiare gli ecosistemi.

Se ti senti in pericolo per qualche forma di inquinamento, non esitare a segnalarla alle autorità competenti e fai la tua parte per tutelare i tuoi diritti.

Per ottenere una consulenza gratuita per inquinamento, contatta l’ONA e l’OVD al numero verde gratuito 800.034.294. Puoi anche usare whatsapp scrivendo al numero indicato o in alternativa, compila il form di contatto con i dati richiesti per essere ricontattato.

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