Flora: cos’è, evoluzione, minacce e salvaguardia

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La flora è un elemento fondamentale della natura. Fanno parte della flora tutte le specie vegetali del nostro pianeta, che sono quantitativamente superiori a quelle animali.

La flora è alla base delle risorse di cibo, della ricerca medica e, soprattutto, è responsabile della produzione di ossigeno e di energia. Le piante, quindi, sono essenziali per la sopravvivenza delle specie animali così come per la salute delle persone e senza di esse non potrebbe esserci vita sulla terra.

In questa pagina si elencano nel dettaglio le caratteristiche della flora, l’evoluzione della stessa, le minacce alle specie vegetali e l’importanza della tutela delle piante per l’ambiente e la salute.

Origine e significato del termine flora

La parola “flora” deriva dal termine latino flos, che significa “fiore”. Flora è anche la dea romana della fioritura dei cereali e delle altre piante utili all’alimentazione, compresi vigneti e alberi da frutto. Col tempo venne intesa come dea della primavera.

Nell’accezione scientifica, la flora è l’insieme delle specie vegetali censite, descritte e classificate, presenti su un determinato territorio. Il censimento e la classificazione delle specie del regno vegetale avvengono secondo la tassonomia linneana e, dunque, si avvalgono di classi, ordini, famiglia, genere e specie.

La floristica elenca le specie vegetali presenti in un’area geografica per consentirne il riconoscimento. Lo strumento utilizzato per descrivere il legame tra flora e territorio è chiamato atlante geologico. Quest’ultimo documenta la presenza di ogni specie in ciascun punto del territorio. Un altro strumento fondamentale è l’erbario, cioè la raccolta di esemplari vegetali essiccati e compressi, opportunatamente catalogati e conservati.

Evoluzione delle specie vegetali sulla Terra

L’origine della flora è databile a 500 milioni di anni fa, quando le piante acquatiche si spostarono sull’ambiente terrestre per sopravvivere al meglio grazie alla maggior quantità di luce.

Ci sono ancora molte piante che sono strettamente legate all’ambiente acquatico. Queste hanno bisogno di umidità per sopravvivere e proliferare attraverso le spore, giacché sono prive di semi. Un esempio è rappresentato dai muschi.

Più complesse sono invece le piante vascolari, contraddistinte da cellule estremamente specializzate e un articolato sistema di vasi per condurre acqua e nutrienti.

Ci sono poi piante che hanno un sistema vascolare ma che allo stesso tempo non producono semi e hanno bisogno di acqua per riprodursi attraverso le spore. La loro diffusione è quindi limitata agli ambienti umidi. Tra queste troviamo le felci.

Quali sono le piante vascolari gimnosperme

Le prime piante vascolari a comparire sul pianeta Terra furono le gimnosperme, che letteralmente significa “a frutto nudo”. Queste piante producono coni o strobili maschili e femminili. Il vento, poi, permette l’incontro del polline con le cellule uovo. Le gimnosperme sono generalmente piante legnose con foglie aghiformi o squamiformi e comprendono più di 1000 specie. La maggior parte sono conifere, come gli abeti, il larice, la sequoia, i pini, il ginepro e i cipressi.

Quali sono le piante vascolari angiosperme

Le angiosperme hanno un sistema riproduttivo molto più efficace. Producono fiori che con i loro colori e odori attirano gli animali così che siano questi ultimi ad occuparsi dell’impollinazione, senza che ci sia bisogno necessariamente del vento. In questo modo il seme ha più possibilità di germinare e diffondersi.

Queste piante, quindi, si distinguono dalle gimnosperme perché i loro semi sono avvolti da un frutto, che li protegge e ne facilita la disseminazione. Il termine significa infatti “seme protetto”.

Il gruppo comprende una varietà enorme di piante erbacee, arbustive o arboree: si passa da alberi alti anche 100 metri a minuscole piante erbacee di meno di 2 millimetri. Le angiosperme sono il gruppo di piante più vasto e diversificato del pianeta Terra; con circa 275 000 specie oggi viventi, che corrispondono ad oltre l’80% dei vegetali terrestri, sono presenti in tutti i grandi biomi terrestri, dai deserti alle foreste pluviali.

La flora in Italia: una ricchezza di specie vegetali

L’Italia conta il più alto numero di specie di piante con seme d’Europa. Questa enorme ricchezza di flora risiede nella presenza nella penisola di diversi climi, che vanno dal quello alpino al mediterraneo, passando per quello continentale.

La presenza di un territorio montuoso e collinare ha poi favorito il crearsi di nicchie ecologiche abitate da specie endemiche, ovvero che vivono in un solo territorio. I boschi alpini e subalpini sono i più ricchi di biodiversità mentre le foreste di pianura sono quasi del tutto scomparse ad eccezione di alcune aree naturali come il bosco della Mesola a Ferrara e la Selva di Circe a Latina.

La biodiversità minacciata dall’uomo

Quando si fa riferimento alla biodiversità si parla di flora ma anche di fauna. La biodiversità ha a che fare con la ricchezza di specie in un determinato ambiente. Un ecosistema sano è un ecosistema ricco di biodiversità e, dunque, capace di sopravvivere a stravolgimenti di ogni genere.

Le cause della perdita di biodiversità vegetale a animale vanno rintracciate nell’operato dell’uomo. Lo sfruttamento eccessivo del suolo e le varie forme di inquinamento che danneggiano l’ambiente hanno impattato negativamente sulla proliferazione di specie vegetali e animali sulla Terra.

Centrale nel mondo contemporaneo è il dibattito circa le piante che necessitano degli insetti per l’impollinazione. Almeno 120 hanno bisogno delle api per produrre frutti che sono alla base dell’alimentazione del genere umano. Il numero delle api, però, è in grave diminuzione a causa dell’inquinamento elettromagnetico, che disorienta gli insetti impedendogli di raggiungere l’aria con successo, e dell’utilizzo di pesticidi da parte dell’uomo.

I provvedimenti per la salvaguardia della flora

Alla luce di quanto detto, la tutela della natura è diventata con il passare degli anni una priorità per i governi di tutto il mondo.

La Comunità Europea ha stilato una lista delle specie minacciate e che devono essere protette in tutti gli Stati membri. Sono 2000 le specie floristiche inserite nella lista rossa delle specie minacciate dell’UE.

La Direttiva 92/43 /CEE, comunemente definita “Habitat”, è uno strumento della Comunità Europea per la conservazione delle biodiversità in Europa. La Direttiva si regge su due pilastri: la rete ecologica Natura 2000, costituita da siti mirati alla conservazione di habitat e specie elencati rispettivamente negli allegati I e II, e il regime di tutela delle specie elencate negli allegati IV e V.

La novità della Rete Natura 2000 consiste nella creazione di corridoi ecologici che includono anche zone in cui è presente l’attività umana, come i coltivi privati. Per quanto riguarda la flora, il programma prevede anche la protezione delle piante selvatiche parenti di quelle coltivate per la loro potenziale importanza a livello alimentare.

Natura e tutela legale: prevenzione primaria e risarcimento

L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, insistono da anni sulla necessità di fare prevenzione primaria. Quest’ultima ha come obiettivo quello di evitare di inquinare i territori, e così salvaguardare la natura per tutelare la salute.

L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto si focalizza anche sulla tutela legale della natura, con azione preventiva, al fine di evitare i disastri ambientali. A questo scopo è necessario che si imponga una cultura specifica: quella del rispetto della natura.

Le sostanze che danneggiano l’ambiente e la salute dell’uomo

premio eccellenza italiana

L’amianto, il terribile cancerogeno del terzo millennio, continua ad uccidere in Italia e nel mondo. Per questi motivi, recentemente, l’Unione Europea ha focalizzato la sua attenzione sulla questione delle soglie. Nel nostro Ordinamento, poi, è vietata ogni forma di esposizione ad amianto, come a tutti i cancerogeni (Cassazione, IV sezione penale, 38991/2010).

Inoltre, con la modifica della nostra Costituzione, al precetto di tutela della libertà, della sicurezza e della dignità umana, all’art. 41 si aggiunge la tutela dell’ambiente. Si tratta della formalizzazione di quella che fu un’intuizione dell’Avv. Ezio Bonanni, già nei primi anni 2000.

Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, nella IX Edizione del Premio Eccellenza Italiana, è stato premiato proprio perché “punto di riferimento per tutti coloro che sognano un ambiente rispettoso dell’uomo ma pure di un Uomo consapevole e responsabile dell’ambiente”.

Tutela della natura e sportello legale

La tutela della salute non può prescindere dalla salvaguardia della natura e dell’ambiente. L’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto) e l’Osservatorio Vittime del Dovere, con la testata Diritto alla salute, si impegnano da anni a fornire corretta informazione e assistenza medica e legale a chi si è ammalato a causa di sostanze cancerogene. Per saperne di più è possibile compilare il form per fare richiesta per una consulenza gratuita oppure contattare il numero verde 800 034 294.

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