Ambiente: tutele e sviluppo sostenibile

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Ambiente, cos’è e cosa possiamo fare per salvaguardarlo

Ambiente è ciò che chiamiamo lo spazio circostante considerato con tutte o con la maggior parte delle sue caratteristiche. Il termine viene utilizzato anche in senso più ampio non solo in riferimento a un singolo organismo, bensì a tutti gli organismi che vivono sul pianeta Terra. In questo senso dunque non ci si riferisce più a una zona circoscritta bensì all’intero pianeta e alle sue particolari caratteristiche che permettono l’esistenza della vita.

Oggi il tema dell’ambiente è al centro del dibattito politico. Il cambiamento climatico è davanti agli occhi di tutti e l’uomo ne ha grande responsabilità. La politica, a livello mondiale, ha ora il compito di salvare il Pianeta evitando il punto di non ritorno. Non c’è molto tempo, gli scienziati lo hanno detto con chiarezza, ma questo sembra non bastare per cambiare rotta.

La Costituzione italiana

L’ambiente è tutelato dalla Costituzione Italiana, ancora di più dopo la modifica degli articoli 9 e 41. L’articolo 9 è uno dei principi fondamentali e fino all’8 febbraio 2022 recitava: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Ora tutela “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. L’ articolo 41 prescrive ora che la libertà di iniziativa economica non deve danneggiare la salute e l’ambiente.

“La legge – inoltre – determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

L’ambiente naturale

Un ambiente naturale comprende tutte le entità (viventi e non) e attività che si verificano in modo naturale, o non artificiale, al suo interno. Quando per ambiente si intende la Terra o una parte del pianeta, allora comprende l’interazione di tutte le specie viventi, il clima e le risorse naturali che influenzano il ciclo della vita.

L’ambiente naturale può essere distinto in unità ecologiche complete che funzionano come sistemi naturali senza un importante intervento umano.  Comprende la vegetazione, i microrganismi, il suolo, le rocce, l’atmosfera e i fenomeni naturali. E in risorse naturali universali, vale a dire aria, acqua e clima, nonché energia, radiazioni, carica elettrica e magnetismo, non originati da azioni umane civili.

L’ambiente e tutti gli organismi che lo popolano definisce quello che viene detto un “ecosistema”.

Il termine ambiente è utilizzato, però, come abbiamo visto, in senso più ampio non solo in riferimento a un singolo organismo, bensì a tutti gli organismi che vivono sul pianeta Terra. In questo senso si riferisce all’intero Pianeta e alle sue particolari caratteristiche che permettono l’esistenza della vita.

L’uomo inserito nell’ambiente naturale

Abbiamo visto come in ecologia l’ambiente è il contesto fisico e biologico (clima, umidità, aspetti floristici…) che circonda un organismo o una popolazione di individui. Anche l’uomo vive sulla Terra ed è circondato da un insieme di elementi floristici, faunistici, climatici, geomorfologici e non solo.

Per l’uomo però questi elementi risultano molto meno importanti nel definirlo rispetto a quelli di matrice culturale e sociale. Sono comunque aspetti fondamentali, senza i quali non potrebbe esistere. Motivo per cui – dopo averli sfruttati senza riserve – ha ora iniziato a capire quanto sia importante tutelarli.

Questo significa che per tutelare l’uomo e la sua salute è necessario tutelare l’ambiente. Per approfondire questo delicato argomento l’ONA ha organizzato il convegno del 26 luglio: “Amianto, ambiente, salute: per Roma Capitale d’Europa“.

La tutela dell’ambiente

Gli scienziati lanciano l’allarme climatico ormai da anni. Secondo gli studi più accreditati, al tasso di emissioni di CO2 di oggi, restano circa 7 anni per agire e restare entro 1,5°C di aumento della temperatura media globale. Solo in questo modo si potranno evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica.

The Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), l’organismo delle Nazioni Unite per valutare la scienza legata al cambiamento climatico spiega che le conseguenze del riscaldamento globale di 1 grado le stiamo già vivendo. Sono gli eventi meteo estremi, l’innalzamento del livello del mare, la diminuzione del ghiaccio marino in Artico.

Il riscaldamento globale, cosa comporta

Il rapporto dell’Ipcc mette in evidenza un numero di impatti dei cambiamenti climatici che potrebbero essere evitati limitando il riscaldamento globale a 1,5°C anziché 2°C o più. “Per esempio – si legge nella nota per la stampa – entro il 2100 l’innalzamento del livello del mare su scala globale sarebbe più basso di 10 cm con un riscaldamento globale di 1,5°C rispetto a 2°C.

La probabilità che il Mar Glaciale Artico rimanga in estate senza ghiaccio marino sarebbe una in un secolo con un riscaldamento globale di 1,5°C. Mentre sarebbe di almeno una ogni decennio con un riscaldamento globale di 2°C.

Le barriere coralline diminuirebbero del 70-90% con un riscaldamento globale di 1,5°C, mentre con 2°C se ne perderebbe praticamente la totalità (più del 99%)”.

Ogni piccola quantità di riscaldamento in più ha importanza, specialmente per il fatto che un riscaldamento di 1,5°C o oltre aumenta il rischio associato a cambiamenti di lunga durata o irreversibili, come ad esempio la perdita di alcuni ecosistemi.

Per raggiungere questo obiettivo è importante che le emissioni di CO2 nette globali prodotte dall’attività umana diminuiscano di circa il 45%. Questo rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, raggiungendo lo zero intorno al 2050. Questo vuol dire che ogni emissione rimanente dovrebbe essere bilanciata dalla rimozione di CO2 dall’atmosfera.

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