L’ispessimento pleurico

Ispessimento pleurico

Quando parliamo di ispessimento pleurico ci riferiamo ad una malattia che è contemplata nella Lista I dell’INAIL, provocata dall’amianto. Infatti, l’esposizione all’amianto provoca prima di tutto infiammazione, e poi cancro.

Quello della pleura è il terribile mesotelioma pleurico che ha un indice di mortalità del 93% a 5 anni. Inoltre, questa malattia asbesto correlata, è predittiva del mesotelioma pleurico. Inoltre, il fatto stesso che dimostra la lesività dell’amianto.

Per capire meglio di cosa si tratta andiamo a vedere che tipo di patologia abbiamo di fronte, quali possono essere i primi sintomi e quale la cura possibile.

Come si genera questa infiammazione?

Innanzitutto dobbiamo precisare che il primo effetto in assoluto dell’inalazione di amianto, è quello infiammatorio.

Il minerale in questione, l’amianto o asbesto, è per natura un materiale con la spiccata capacità di ridurre le sue fibre in filamenti non solo di dimensioni infinitesimali, ma anche durevoli nel tempo.

Questo le rende facilmente inalabili, molto di più rispetto ad altre sostanze, e quindi in grado di raggiungere i polmoni in modo semplice.

Cosa accade nel nostro torace?

A seguito dell’inalazione le fibre di amianto arrivano alla pleura provocandone proprio l’infiammazione.

Andando ad interessare proprio la membrana polmonare causano l’ispessimento delle pareti dei bronchi e infiammano in questo modo la pleura.

L’ispessimento pleurico, i sintomi

Quando si parla di questo tipo di infiammazione bisogna tener presente che essa può avere diversi gradi di sviluppo e importanza, e questi gradi sono comunque dovuti al fatto che è una patologia dose dipendete.

Questo vuol dire che l’entità della patologia è direttamente collegata e proporzionale al tipo di esposizione e alla durate dell’esposizione all’amianto.

Nei casi più lievi il soggetto interessato può risultare addirittura asintomatico, a differenza dei casi in cui l’infiammazione risulta più diffusa.

In casi più complessi di ispessimento pleurico, sintomi quali dispnea da sforzo, tosse secca e dolore toracico dovrebbero far scattare immediatamente il campanello d’allarme.

L’ispessimento pleurico, diagnosi e cura

Come sempre in medicina, anche in questo caso, quando si è in presenza di un ispessimento pleurico, è fondamentale non trascurare alcun segnale in modo da poter avere una diagnosi precoce e correre ai ripari.

In caso di ispessimento pleurico relativo a entrambi i polmoni, ci si troverà di fronte a un ispessimento pleurico bilaterale.

La forte presenza di casi nei contesti lavorativi, è una ulteriore conferma della dannosità di questo minerale.

Proprio per arrivare a una cura nel più breve tempo possibile, è necessario procedere con i dovuti esami medici, tra i quali può rientrare un’ecografia.

Avuta così la diagnosi è possibile dare finalmente avvio così alle dovute cure che, solitamente. consistono innanzitutto in terapie farmacologiche anti-infiammatorie.

Capire quale sia l’origine dell’ispessimento pleurico, è fondamentale anche per stabilire quale sia la terapia più adatta per la guarigione.

L’importanza del controlli periodici

Di importanza fondamentale, oltre che la diagnosi precoce, è anche il monitoraggio costante.

I lavoratori che sono stati esposti ad amianto e che notano un’anomala difficoltà respiratoria, una stanchezza inusuale e magari un senso di costrizione ai polmoni, devono rivolgersi immediatamente al loro medico oppure al medico del lavoro.

Questo renderà possibile individuare l’eventuale insorgenza di ispessimenti pleurici o, addirittura di placche pleuriche, tipiche dell’esposizione all’amianto e riconosciute come malattia asbesto correlata.

A loro volta, nel momento in cui i medici riscontreranno il rischio di esposizione all’amianto, procederanno con ulteriori accertamenti per il paziente che a seconda del caso potranno consistere in:

  • TAC del torace e dell’ addome;
  • PET impiegata nella diagnosi precoce dei tumori;
  • RMN per ottenere immagini ancor più dettagliate del torace e dell’addome;
  • endoscopia;
  • biopsia,  con il dovuto esame istologico del materiale prelevato

Perché non trascurare nessun sintomo?

Nei casi meno gravi, come abbiamo detto, non ci sono segnali evidenti dell’insorgenza della malattia.

Nei casi più seri di ispessimento pleurico, sintomi quali la tosse secca, il dolore toracico e l’affaticamento respiratorio, non devono essere assolutamente trascurati.

Questi segnali possono infatti rappresentare l’anticamera di patologie più serie e dovute al degenerare dell’infezione primaria.

Esami approfonditi e accurati sono fondamentali anche per distinguere il tipo di patologia causata dall’esposizione all’amianto, per procedere con le cure più adeguate.

Un ispessimento pleurico verrà trattato in maniera differente rispetto ad un mesotelioma o un tumore del polmone, anche se si tratta di tutte patologie accomunate dall’esposizione all’amianto come causa scatenante.

Perché correlare ispessimento pleurico e amianto?

Forse qualcuno potrebbe chiedersi come mai vengono messi in così stretta relazione ispessimento pleurico e esposizione all’amianto?

Come si può stabilire la stretta relazione tra il “Killer bianco” e l’insorgere di questa patologia?

Come ci dice Il giornale dell’ambiente di ragioni ce ne sono diverse:

  1. L’esposizione all’amianto, tra tutte le cause possibili di insorgenza di ispessimento pleurico, è quella più frequente e riscontrata nella maggior parte dei casi.
  2. In caso di mesotelioma, la presenza di ispessimenti delle pleure polmonari e placche pleuriche calcifiche è riconducibile solo ed esclusivamente ad esposizione sul luogo di lavoro. In altre situazioni, differenti dal contesto lavorativo, l’esposizione all’amianto non potrebbe essere di entità tale da creare un ispessimento pleura così consistente.
  3. l’ispessimento pleurico è stato inserito nella Lista I dell’INAIL delle malattie professionali
    In questo elenco rientrano tutte le malattie professionali la cui origine lavorativa è di elevata probabilità e senza obbligo di dimostrazione da parte della vittima.
    Proprio per queste motivazioni, il malato ha diritto di ottenere il riconoscimento delle malattia come professionale.

Andando ad analizzare più da vicino quanto appena detto, l’ispessimento pleurico risulta inserito nella lista delle malattie con elevata origine lavorativa. Questo sta a significare che sarà sufficiente provare la presenza dell’amianto all’interno dell’ambiente lavorativo.

Questo darà luogo alla presunzione legale di origine necessaria ad avere il riconoscimento delle prestazioni previdenziali senza dover superare alcune valore limite amianto (Cass., Sez. Lav., n. 23653/16).

I parametri di indennizzo Inail

Come detto basterà provare la presenza di amianto sul luogo di lavoro per avere diritto all’indennizzo da parte dell’Inail.

Gli unici parametri ai quali sarà necessario sottostare in caso di richiesta indennizzo per ispessimento pleurico sono i seguenti:

  • con un’invalidità inferiore al 6% non sussiste il diritto all’indennizzo INAIL, perciò il risarcimento è totalmente a carico del datore di lavoro;
  • se il grado invalidante rientra tra il 6 e il 15% l’INAIL indennizza il danno biologico, le altre componenti sono risarcite dal datore di lavoro;
  • con un grado invalidante dal 16% in su la vittima ha diritto alla rendita INAIL, che prevede l’indennizzo del danno biologico e del danno patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.

Come prevenire i danni da amianto

L’amianto è un potente cancerogeno, e quando non provoca cancro, i danni sono quelli da infiammazione, come gli ispessimenti della pleura. Vi è ormai unanime consenso scientifico in ordine a questi danni alla salute. Il quadro chiaro è stato tracciato dall’Avv. Ezio Bonanni, con la pubblicazione ‘Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022‘.

Ancora 40.000.000 di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto. Esposizione in ambienti lavorativi e di vita. Questo quadro è reso ancora più agghiacciante dal fatto che l’amianto non è l’unico cancerogeno. Il caso ILVA lo dimostra. Sono migliaia coloro che hanno perso la vita nella città di Taranto, anche tra chi non ha mai messo piede nello stabilimento. Per questi motivi, l’Osservatorio Vittime del Dovere ha istituito questo giornale ‘Diritto alla salute‘, la cui finalità è proprio quella di costituire una guida per evitare i danni alla salute.

Inoltre l’Osservatorio Vittime del Dovere assiste tutte le vittime, con il servizio di tutela legale. In questo modo tutti coloro che temono di aver subito dei danni, ricevono una guida e un supporto. In caso di verifica dei presupposti giuridici, l’Associazione fornisce anche la vera e propria assistenza legale.

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