Danni catastrofali: calcolo e risarcimento

Danni catastrofali

Cosa sono i danni catastrofali? Come si calcola e quando è risarcibile? In questa guida scopriamo tutto su questo tipo di pregiudizio e su come ottenere l’assistenza legale gratuita per ottenere il risarcimento integrale dei danni subiti.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Ezio Bonanni, suo Presidente, si occupano di lotta all’amianto e di diritto alla salute. In particolare promuovono la prevenzione primaria e tutte le bonifiche, come forma fondamentale per garantire la salute dell’individuo.

Offrono l’assistenza legale gratuita in caso di esposizioni dannose, per ottenere tutti i benefici e le previdenze assistenziai garantite dalla legge, insieme al risarcimento integrale dei danni.

Cosa sono i danni catastrofali: definizione

Il danno catastrofale è una forma di danno non patrimoniale (che include i danni biologici, morali, esistenziali e tanatologici). Si caratterizza per la sua estrema intensità. Spesso è legato a eventi traumatici e riflette il senso di disperazione e sofferenza vissuto da un individuo in attesa consapevole della morte, un evento percepito come inevitabile.

Questo tipo di danno è anche noto come “danno da lucida agonia” ed è correlato a situazioni in cui la vittima è consapevole, per un periodo di tempo più o meno breve, della sua irrimediabile condizione clinica e della prospettiva imminente della propria morte. Il termine “catastrofale” suggerisce la portata devastante e drammatica di questo pregiudizio.

Per ottenere il riconoscimento del danno catastrofale, è spesso necessario dimostrare la cosciente e lucida percezione da parte della vittima dell’ineluttabilità della sua fine.

Il danno catastrofale è principalmente di natura morale, poiché è legato all’intensità della sofferenza psichica vissuta.

Secondo la recente interpretazione giuridica, infatti, il danno catastrofale rappresenta una forma del danno morale caratterizzata da un’eccezionale intensità.

Questo pregiudizio è talvolta indicato anche come danno morale terminale o danno catastrofico.

Quando è risarcibile il danno catastrofale?

Il danno catastrofale riguarda un bene fondamentale, la vita, che è protetto a livello internazionale dall’articolo 2 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dall’articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Trova anche un riconoscimento implicito nella categoria dei diritti inviolabili di cui all’articolo 2 della Costituzione Italiana. Inoltre, nell’attuale contesto legislativo, assume rilevanza economica, come stabilito dall’ex articolo 2059 del codice civile.

La Corte di Cassazione, nella sentenza numero 29492 del 2019, ha delineato i requisiti necessari per il riconoscimento del danno catastrofale, che includono:

  1. lo stato di coscienza e la comprensione, da parte della vittima, della propria condizione clinica irrimediabile;
  2. la non immediata morte a seguito delle lesioni, con la vittima che deve rimanere in vita per un intervallo di tempo oggettivamente apprezzabile, anche se minimo.

Pertanto, per ottenere il risarcimento del danno catastrofale, è necessaria la prova della consapevole e lucida percezione dell’ineluttabilità della propria fine.

Danni catastrofali: il dibattito sulla natura del pregiudizio

Riguardo alla natura del danno catastrofale, c’è un dibattito in corso. Mentre un orientamento lo considera di natura morale, enfatizzando l’intensità della sofferenza, un altro orientamento minoritario sostiene la sua natura biologica, basandosi sulla particolare intensità della sofferenza.

Tuttavia, le Sezioni Unite hanno confermato la natura morale del danno catastrofale, poiché la sofferenza intensa non può essere ricondotta a una patologia della psiche, requisito del danno biologico.

Come si calcola il danno catastrofale?

Come viene calcolato il risarcimento del danno catastrofale? La valutazione del pregiudizio deve avvenire esclusivamente in modo equitativo da parte del giudice, tenendo conto dell’intensità considerevole della sofferenza psichica e della sua durata (Cass. Civ. Sez. III Ord. n. 16592/2019).

Durante il processo di liquidazione, è necessario considerare le tabelle sull’invalidità temporanea, e il giudice dovrà effettuare una valutazione personalizzata del risarcimento (Cass. Civ. Sez. III n. 3374/2015; n. 23053/2009; n. 28423/2008).

Sarà in particolare tenuto a considerare:

  1. le circostanze specifiche del caso;
  2. l’entità del danno;
  3. la gravità della lesione alla salute, che impedisce qualsiasi recupero.

Per ogni giorno di sofferenza, verrà assegnata una valutazione monetaria decrescente, che si eguaglia al valore del danno biologico temporaneo ordinario al raggiungimento del centesimo giorno. I primi 3 giorni possono essere risarciti fino a un massimo di 30.000 euro.

Successivamente, dal quarto giorno in poi, la liquidazione del danno sarà comunque personalizzabile, con un aumento massimo del 50% rispetto al valore espresso dalle Tabelle del Tribunale di Milano.

Trasmissibilità agli eredi e periodo di risarcibilità

Il diritto al risarcimento del danno catastrofale è ereditabile dagli eredi (Cass. Civ. Sez. III Ord. n. 16592/2019; n. 3374/2015). Gli eredi legittimi della vittima infatti, oltre ai danni subiti iure proprio, hanno diritto a quelli iure hereditas, subiti cioè dal loro congiunto.

Il periodo di tempo entro cui è risarcibile questa forma di danno è limitato a 100 giorni. Una volta trascorso questo periodo, il danno terminale cessa di essere risarcibile, e torna a essere risarcito solo il danno biologico temporaneo.

Evoluzione giurisprudenziale del danno catastrofale

Recentemente, una sentenza del Tribunale di Udine (n. 730/2023), seguendo una giurisprudenza di legittimità, ha stabilito la risarcibilità di questo danno, che in passato aveva generato opinioni discordanti.

La discussione giurisprudenziale sulla risarcibilità del danno tanatologico infatti ha subito notevoli cambiamenti. L’attenzione si concentra sulla possibilità di risarcimento da parte degli eredi e sulla quantificazione del danno.

Inizialmente, una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n. 15350/2015) aveva negato la sua risarcibilità, sostenendo che il pregiudizio derivante dalla morte causata da un illecito consistesse nella perdita della vita, un bene giuridico autonomo rispetto alla salute, non suscettibile di essere reintegrato in termini equivalenti. Di conseguenza, era esclusa la risarcibilità da parte degli eredi.

Le Sezioni Unite si erano soffermate sulla situazione in cui il decesso avviene immediatamente o poco dopo le lesioni, affermando l’assenza di un soggetto al quale potesse essere collegata la perdita del bene e la mancanza di utilità di uno spazio di vita breve.

Nel 2021, con l’ordinanza n. 1179/2021, la Terza Sezione della Cassazione ha riconosciuto il diritto di richiesta del danno tanatologico ai parenti di una vittima di incidente stradale deceduta diverse ore dopo l’incidente.

La giurisprudenza di legittimità ha in seguito ritenuto che il fattore temporale non inciderebbe sull’esistenza del risarcimento del danno terminale. La dimostrazione della “lucidità agonica”, ovvero la consapevolezza della propria imminente morte, è quindi sufficiente per il riconoscimento del danno da agonia agli eredi, secondo l’orientamento attuale della Corte di Cassazione.

La giurisprudenza: Cassazione, Sezione Lavoro, 35228/2022

Recentemente la Corte di Cassazione, nella sentenza 35228/ 2022, ha riconosciuto i diritti degli eredi di Aldo Converso, tecnico aeronautico nelle aziende Ati e Atitec, deceduto per un mesotelioma causato dall’esposizione ad asbesto. Ha ribadito come l’INAIL risarcisca solo una parte del danno, mentre la vittima e i loro familiari hanno diritto all’integrale ristoro dei danni: “in caso di morte si può parlare di danno biologico terminale o di danno morale terminale o danno catastrofale, trasmissibile iure hereditatis, non viene in rilievo la tutela garantita dall’INAIL“.

Differenza tra danno morale terminale e danno biologico terminale

Il danno catastrofale è quindi un pregiudizio morale terminale, caratterizzato dalla sofferenza sperimentata dalla vittima nel consapevolmente percepire l’avvicinarsi inevitabile della propria morte. Questo tipo di danno viene considerato risarcibile “indipendentemente dalla valutabilità del periodo trascorso tra le lesioni e il decesso, ponendo l’attenzione esclusivamente sull’intensità della sofferenza stessa”.

Diversamente, il danno biologico terminale, è un pregiudizio alla salute che, sebbene temporaneo, raggiunge la massima entità e intensità. Esso permane per tutto il tempo in cui la vittima è in vita, indipendentemente dalla consapevolezza cosciente delle gravi lesioni alla sua integrità personale nella fase terminale. Per essere risarcibile, è quindi necessario che tra le lesioni colpose e la morte vi sia un significativo lasso di tempo.

Il risarcimento del danno catastrofale viene calcolato in via equitativa, tenendo conto dell’intensità straordinaria della sofferenza morale patita dalla vittima e dai congiunti ed è correlato alla consapevolezza dell’approssimarsi della fine della vita, la quale deve essere misurata secondo criteri di proporzionalità e di equità (ordinanza n. 36841 del 15 dicembre 2022 Corte di Cass., Cass. Civ. Sez. III Ord. n. 16592/2019) ed è trasmissibile agli eredi (Cass. Civ. Sez. III Ord. n. 16592/2019; n. 3374/2015).

Per quanto riguarda il risarcimento del danno biologico terminale, invece, la liquidazione può essere effettuata sulla base delle Tabelle relative all’invalidità temporanea e deve essere effettuata in relazione alla menomazione dell’integrità fisica patita dalla vittima fino al decesso.

L’assistenza legale gratuita dell’ONA

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto fornisce assistenza legale gratuita a tutte le vittime per il risarcimento dei danni, compresi quelli catastrofali trasmissibili agli eredi. Per ottenere una consulenza legale gratuita basta chiamare il numero verde 800 034 294 oppure compilare il form che trovate qui di seguito.

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