Risarcimento danni da errore medico

Errore medico

In caso di errore medico, qualora poteva essere evitato, è necessario procedere con il risarcimento completo dei danni subiti non solo dalla vittima, ma anche dai suoi familiari e eredi legittimi.

In questa guida ci occupiamo di errore medico: cos’è, quando è considerato inevitabile, tipologie e risarcimento dei danni per responsabilità medica.

La definizione di errore medico: cos’è?

Il concetto di malasanità ed errore medico si riferisce a un’omissione di intervento o a un intervento inappropriato, che comporta un evento avverso clinicamente significativo ai danni del paziente.

Nella definizione rientra l’idea che non tutti gli eventi avversi sono imputabili a errori, ma solo quelli evitabili. In altre parole, potremmo definire l’errore medico come una deviazione da giudizi (come la diagnosi) o da atti medici (come la prescrizione terapeutica) generalmente considerati appropriati.

Si configura un errore medico in presenza di negligenza, imperizia o imprudenza nell’adempimento degli obblighi da parte del personale sanitario e paramedico.

Un esempio potrebbe essere l’errata somministrazione di farmaci che, per un errore medico, potrebbe portare al decesso del paziente. In molti casi, si verificano errori durante interventi chirurgici che producono esiti nefasti, magari a causa di una disinfezione scorretta.

Frequenza e stima degli errori medici

Valutare la frequenza degli errori medici non è un compito agevole, così come determinare il grado di colpa medica. Spesso, chi commette l’errore potrebbe negarlo per timore delle conseguenze, e non è sempre semplice stabilire se un evento avverso avrebbe potuto essere evitato (e quindi considerato un errore medico).

Gli studi più ampi e accurati provengono dagli Stati Uniti e dall’Australia e indicano un’incidenza di eventi avversi evitabili intorno al 2,9%, con una stima di mortalità annua negli Stati Uniti compresa tra 44.000 e 98.000.

Sono limitati gli studi sulla frequenza degli errori medici nella pratica extra-ospedaliera, di solito basati sull’incidenza di reazioni avverse evitabili a farmaci.

Tipologie di errore medico: errori di diagnosi

Gli errori di diagnosi portano ad eventi avversi in modo indiretto, attraverso interventi terapeutici errati o per l’omissione o il ritardo di interventi necessari. Sono più difficili da individuare e i dati a riguardo sono più limitati.

Un esempio è rappresentato da un caso in cui l’ASL Roma H è stata condannata al risarcimento per una diagnosi errata. Dopo aver confuso i sintomi di una leucemia fulminante con quelli di una colica renale, il paziente è deceduto a soli 26 anni. Anche in casi di perdita di chance, sussiste responsabilità e obbligo risarcitorio.

“Negligenza e imperizia medica hanno privato il paziente di un rallentamento nella progressione della malattia, privandolo di una sopravvivenza più lunga e di una migliore qualità della vita”, afferma l’avvocato Ezio Bonanni, che si è occupato della causa per errore medico insieme al suo staff legale.

Errori di diagnosi tardiva e risarcimento

Tra gli errori di diagnosi rientrano anche quelli diagnostici tardivi, particolarmente frequenti nei casi di mesotelioma, causati dalla mancanza di sorveglianza sanitaria per chi è esposto all’amianto, l’agente patogeno capace di provocare il mesotelioma.

In mancanza di un’accurata anamnesi lavorativa, è facile confondere la malattia senza conoscere il ruolo dell’amianto nella patologia. Lo stesso vale per le pericolose infiammazioni causate dall’esposizione all’asbesto, che precedono lo sviluppo di mesoteliomi e altre neoplasie (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici).

Prevenzione degli errori medici: cosa fare?

La prevenzione degli errori medici richiede strategie multidirezionali. È fondamentale una migliore comprensione dei tipi di errori medici per sviluppare tali strategie. Sarebbe utile istituire sistemi che consentano ai medici di segnalare i propri errori in modo anonimo e garantendo la riservatezza.

Errori comuni degli operatori sanitari possono essere evitati con attenzioni e precauzioni molto semplici. Ad esempio, scrivere le ricette in modo leggibile, prestare attenzione al politrattamento di pazienti seguiti da più specialisti e fornire informazioni comprensibili e adeguate ai pazienti.

In alcune strutture sanitarie sono stati introdotti sistemi computerizzati di prescrizione medica, che potrebbero risolvere molti problemi legati alla prescrizione.

Posizione di garanzia del medico: come funziona?

Il medico e la struttura sanitaria hanno una posizione di garanzia, assumendosi la responsabilità della tutela della salute del paziente. Oltre agli obblighi terapeutici, devono fornire informazioni e garantire l’esatto adempimento, assicurando la tempestività della diagnosi e della prognosi e il corretto percorso terapeutico.

I garanti, sia la struttura sia il sanitario, hanno un ruolo cruciale, con l’obbligo giuridico di prevenire eventi lesivi in virtù del rapporto di protezione tra paziente e garante. Questo è stabilito dall’art. 40, co. 2, Codice Penale.

L’art. 40, secondo comma, c.p. specifica che “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Questa disposizione si basa sugli artt. 2, 32, 41, comma II della Costituzione, che impongono una tutela privilegiata di determinati beni.

Posizione di garanzia di protezione e di controllo

La posizione di garanzia riguarda due categorie funzionali in cui tradizionalmente si collocano gli obblighi dei garanti.

La prima categoria è la posizione di garanzia di protezione, che impone di preservare il bene protetto da tutti i rischi che possono minacciarne l’integrità. Gli obblighi nei confronti dei beni della vita e dell’incolumità personale, ad esempio, rientrano in questa categoria. L’obbligo di protezione può derivare anche dall’assunzione volontaria di un impegno di tutela, come nel caso in cui il medico si prenda cura di un paziente in stato di incoscienza.

La seconda categoria è la posizione di garanzia di controllo, che impone di neutralizzare eventuali fonti di pericolo che minacciano il bene protetto.

Posizione garantista: un esempio di applicazione in giurisprudenza

La sentenza n. 7483 del 2000 della Corte di Cassazione mette in evidenza in modo esauriente la posizione di garanzia. Nel caso in esame, una donna, dopo un ricovero d’urgenza, venne sottoposta a un esame T.A.C. su indicazione del primario ospedaliero. L’esito portò il primario a consigliare un ulteriore esame più approfondito per delineare il quadro clinico.

Il primario, dopo aver impartito le istruzioni per la procedura diagnostica, si allontanò dalla struttura con l’intenzione di ritornare il giorno successivo per eseguire l’intervento chirurgico programmato. Tuttavia, ritardando l’intervento chirurgico, non fu in grado di trattare adeguatamente la paziente, che peggiorò progressivamente fino al decesso.

Oltre alla responsabilità del primario, è stata riconosciuta una responsabilità anche agli altri operatori sanitari, che avrebbero dovuto intervenire in sua assenza. Entrambi, in quanto co-detentori dell'”obbligo di garanzia”, sono stati ritenuti responsabili solidalmente e individualmente.

Chi ha diritto al risarcimento per errore medico?

Il danno biologico rappresenta una lesione subita da una persona fisica a livello corporeo o mentale. Tutti possono richiedere il risarcimento per il danno medico, poiché l’integrità fisica è un diritto garantito dalla Costituzione italiana. Al danno biologico si aggiungono il danno morale, esistenziale e patrimoniale.

Quest’ultimo riguarda le spese mediche sostenute a causa dell’errore sanitario o la perdita di guadagno a seguito del danno biologico subito per errore medico.

I danni morali derivano dalle sofferenze psicofisiche causate dall’evento. I danni esistenziali coinvolgono la sfera dell’esistenza, che sarà pesantemente colpita a lungo termine dal danno medico subito.

Il risarcimento integrale dei danni subiti

I pazienti vittime di errore medico hanno diritto al risarcimento completo dei danni subiti, sia di natura patrimoniale che non patrimoniale (risarcimento del danno biologico, esistenziale, morale e, in alcuni casi, tanatologico e catastrofale). Anche i familiari del paziente vittima di errore medico hanno diritto al risarcimento dei danni subiti dalla vittima in caso di decsso. Hanno inoltre diritto al risarcimento dei danni subiti iure proprio.

Termine per esercitare il diritto al risarcimento per errore medico

Il termine per esercitare il diritto al risarcimento per errore medico è di dieci anni dalla scoperta del danno stesso (art. 2946 c.c.). Per quanto riguarda i profili di responsabilità extracontrattuale, il termine di prescrizione per l’errore medico è di cinque anni.

Il termine di prescrizione del diritto al risarcimento per errore medico inizia dal momento in cui la vittima di malasanità era o poteva essere a conoscenza dell’evento (lesione alla sua salute) e del nesso causale, cioè della reale portata giuridica del danno biologico subito.

Il paziente che ritiene di essere vittima di errore sanitario invoca la responsabilità contrattuale del medico e della struttura sanitaria e deve dimostrare il danno e il nesso causale. Sarà poi compito della controparte dimostrare l’esatto adempimento.

Risarcimento per errore medico: quadro normativo

Per ottenere un risarcimento per errore medico, la Legge n. 24/2017 (legge Gelli) ha codificato l’intera materia della responsabilità medica, stabilendo un nuovo sistema di norme che salvaguarda meglio il diritto del paziente a ricevere la migliore assistenza medica per la tutela della sua salute.

Il personale medico e paramedico ha l’obbligo di assistere il paziente con diligenza prudenza e perizia (art. 1176 II comma c.c.). Solo in questo modo può essere tutelata la salute del paziente nel migliore dei modi, con la guarigione, o quantomeno con un significativo miglioramento delle sue condizioni di salute ed in ogni caso senza che ci sia un peggioramento legato ad errore medico.

Le strutture sanitarie sono responsabili per l’errore medico e per le condotte negligenti, imperite ed incapaci, dei loro sanitari, ed hanno perciò stesso l’obbligo, in solido, di risarcire tutti i danni di malasanità.

Errore medico: assistenza legale gratuita

L’Avv. Ezio Bonanni, in qualità di Presidente dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, ha accumulato una considerevole esperienza nell’ambito della difesa dei diritti dei pazienti che hanno subito errori sanitari nel corso di oltre 25 anni di attività professionale. La sua competenza si estende anche alla tutela delle vittime di emotrasfusioni e all’amministrazione di emoderivati contaminati da sangue infetto.

Attraverso l’Osservatorio Nazionale Amianto, Bonanni si dedica in modo completo alla prevenzione. Oltre a promuovere la prevenzione primaria dei rischi, si impegna attivamente per la prevenzione secondaria, la sorveglianza sanitaria e la diagnosi precoce delle malattie, al fine di favorire cure efficaci e tempestive.

Nel caso di errori medici, cosa si dovrebbe fare? L’Avv. Ezio Bonanni insieme all’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito un servizio specifico di assistenza per tutte le vittime di negligenze sanitarie ed errori medici.

Per accedere a questa consulenza legale e medica gratuita, è possibile contattare il numero verde 800 034294 o compilare il form presente qui di seguito.

Numero verde amianto
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