Inquinamento elettromagnetico: cause e come difendersi

inquinamento elettromagnetico

L’inquinamento elettromagnetico è dato all’eccessiva presenza di campi elettromagnetici (CEM) artificiali nell’ambiente. Questi campi possono interferire con le comunicazioni radio, disturbare le attrezzature elettroniche sensibili, e potenzialmente avere effetti sulla salute umana e animale.

Da anni l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) e dell’Osservatorio Vittime del Dovere, lotta in prima linea contro ogni forma di inquinamento, soprattutto contro l’amianto. Per la tutela dei diritti delle vittime e dei loro familiari. Il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022 è una fotografia molto dettagliata della situazione attuale.

I due Osservatori offrono consulenza gratuita per valutare le singole situazioni e fare orientamento. Per contattare le associazioni si può chiamare gratuitamente il numero 800.034.294 oppure compilare il form a fine pagina.

Inquinamento elettromagnetico: dove si accumulano più campi

Virtual Ward

I campi elettromagnetici artificiali sono generati da un ampio ventaglio di fonti elettriche ed elettroniche. Alcuni esempi:

  • Reti elettriche: trasportano corrente e generano campi elettromagnetici, soprattutto nelle vicinanze di trasformatori, sottostazioni elettriche e linee ad alta tensione.
  • Dispositivi elettronici domestici come televisori, computer, forni a microonde, lavatrici e asciugatrici possono generare campi elettromagnetici durante il funzionamento.
  • Apparecchiature wireless come cellulari e cordless, router Wi-Fi e altre apparecchiature wireless trasmettono segnali radio e generano campi elettromagnetici nell’ambiente circostante.
  • Reti di comunicazione: le torri di trasmissione radio e televisiva, i ripetitori cellulari e altri dispositivi di comunicazione emettono segnali elettromagnetici per trasmettere informazioni su lunghe distanze.
  • Dispositivi medici come risonanze magnetiche (MRI), apparecchiature di terapia di radiazione e dispositivi di imaging generano campi elettromagnetici per scopi diagnostici e terapeutici.
  • Veicoli elettrici e ibridi: generano campi elettromagnetici durante il funzionamento del motore elettrico e durante la ricarica della batteria.

L’aumento del numero di dispositivi elettronici e wireless in uno stesso ambiente ha portato a un aumento complessivo dei campi elettromagnetici e dell’esposizione ad essi.

Quanto misurano i campi elettromagnetici

I campi elettromagnetici possono essere a bassa frequenza oppure ad alta frequenza. Quelli a bassa frequenza (0 Hz – 10 kHz) sono quelli generati, ad esempio, dalle linee per il trasporto dell’energia elettrica (elettrodotti). I campi ad alta frequenza (10 kHz – 300 GHz) sono invece quelli prodotti da impianti radio-TV e di telefonia mobile.

L’unità di misura della frequenza sono gli Hertz. La frequenza corrisponde al numero di oscillazioni che l’onda elettromagnetica compie in un secondo. Un Hertz corrisponde ad una oscillazione al secondo.

Effetti sulla salute dei campi elettromagnetici

Nel mondo scientifico il dibattito sulla relazione tra campi elettromagnetici e problemi di salute è ancora aperto. Alcuni studi infatti suggeriscono una correlazione tra l’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) ed effetti sulla salute; altri invece non hanno riscontrato questo genere di associazioni.

Tra gli effetti potenziali, comunque, si possono considerare: effetti termici sui tessuti corporei, a causa di un’esposizione prolungata; effetti biologici, ancora oggetto di ricerca. Si possono verificare anche disturbi del sonno, mal di testa, affaticamento e altri sintomi di disagio. Alcuni studi epidemiologici hanno indagato una possibile associazione tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e il rischio di sviluppare il cancro, in particolare il leucemia infantile e il tumore al cervello. Tuttavia, gli studi non sono ancora arrivati a termine.

Per quanto riguarda gli animali, alcune evidenze suggeriscono possibili effetti negativi sull’orientamento migratorio degli uccelli e sul volo delle api.

Come difendersi dall’inquinamento elettromagnetico

Smartphone - bambino

Per difendersi dall’inquinamento elettromagnetico e ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici è possibile, ad esempio, limitare l’uso di dispositivi elettronici come telefoni cellulari, computer, tablet e televisori. L’uso di dispositivi wireless dovrebbe essere limitato e, quando possibile, sarebbe opportuno preferire le connessioni cablate. Durante i periodi di riposo, per esempio la notte, è possibile mettere in modalità aereo o modalità non disturbare i dispositivi elettronici.

Inoltre è sempre opportuno mantenere una certa distanza dalle fonti elettromagnetiche, come torri di trasmissione, linee elettriche ad alta tensione e apparecchiature elettroniche ad alta potenza. Altri suggerimenti, sono scegliere dispositivi elettronici a basse emissioni; evitare di tenere il telefono cellulare vicino al corpo quando non è necessario e preferisci l’uso di auricolari o altoparlanti durante le chiamate.

Prevenzione e tutela contro ogni tipo di inquinamento

I potenziali effetti sulla salute dell’inquinamento elettromagnetico sono ancora oggetto di studio e non si è ancora arrivati a conclusioni definitive. Tuttavia, resta ragionevole adottare precauzioni per ridurre le esposizioni.

Una prevenzione necessaria, come quella per l’amianto, o asbesto, sostanza pericolosa per la salute bandita dalla legge italiana dal ’92. La monografia IARC ne ha certificato la cancerogenicità. Nonostante ciò purtroppo l’amianto è ancora molto diffuso sul territorio: nel tempo infatti ha trovato numerose applicazioni, soprattutto in edilizia e nel settore del trasporto. Tracciare una mappa del rischio per l’amianto può essere quindi molto utile. Scaricando l’App Amianto si può ottenere una mappa costantemente aggiornata dei siti contaminati.

Contatta le associazioni per ottenere la tua consulenza gratuita e per ottenere assistenza. Chiama 800.034.294 oppure compila il form per essere richiamato.

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