Ricerca sul mesotelioma: gli studiosi sono sempre al lavoro per cercare di trovare nuove cure e dare una speranza in più ai pazienti affetti da questa gravissima tipologia di tumore, che colpisce chi è stato esposto alle fibre di amianto.
Il mesotelioma è un tipo di cancro estremamente aggressivo che origina dalle cellule del mesotelio, il rivestimento degli organi interni. A seconda dell’organo interessato, il mesotelio assume nomi diversi: pleura nel torace, peritoneo nell’addome, pericardio nello spazio attorno al cuore e tunica vaginale nella zona attorno ai testicoli. I vari tipi di mesotelioma corrispondono alle singole aree del corpo ed assumono caratteristiche specifiche.
Sono tumori prevenibili, così come tutte le malattie asbesto correlate, con una azione preventiva seria e radicale come le bonifiche. Lo sostengono e lottano per questo da anni l’avv. Ezio Bonanni e le sue associazioni, ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e Osservatorio Vittime del Dovere – che offrono assistenza alle vittime e ai loro familiari, gravati da conseguenze economiche e psicologiche, oltre che dalla malattia. Per una consulenza gratuita personalizzata, è possibile chiamare il numero verde 800.034.294.
Mesotelioma, il tumore legato all’amianto
Indice dei contenuti
I vari tipi di mesotelioma si distinguono in base all’organo che attaccano. Il mesotelioma pleurico è il tipo più diffuso (circa 3 casi su 4). Segue poi il mesotelioma peritoneale, che rappresenta la quasi totalità dei restanti casi di mesotelioma. Poi ci sono il mesotelioma pericardico e il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, entrambi molto rari.
A seconda delle caratteristiche delle cellule, ci sono quattro sottotipi di mesotelioma pleurico:
- epitelioide, il più comune (70-85% dei casi), associato ad una migliore prognosi;
- sarcomatoide o fibroso (10%);
- misto o bifasico (10-25%);
- desmoplastico, il più raro (meno del 2%) e più difficile da diagnosticare.
Oltre al mesotelioma maligno, dal mesotelio possono svilupparsi anche tumori benigni (tumori adenomatoidi, mesotelioma cistico benigno ecc.) che possono essere rimossi chirurgicamente e non richiedono ulteriori trattamenti.
Ricerca sul mesotelioma: la predisposizione genetica
Alcuni studi indicano che ci sono fattori genetici che possono influire sullo sviluppo di un mesotelioma. Circa il 10% dei pazienti con mesotelioma pleurico è anche portatore di varianti genetiche note per l’aumento del rischio per altri tumori, come i geni BRCA1 e 2, coinvolti nel cancro al seno e all’ovaio.
L’informazione emerge da uno studio condotto da ricercatori dell’Università del Piemonte Orientale e pubblicato sulla rivista Cancer Letters. Lo studio ha coinvolto 93 persone di Casale Monferrato affette da mesotelioma; la cittadina piemontese fu la sede dello stabilimento Eternit. In questa popolazione è stato notato il 10% con un gruppo di mutazioni genetiche già note per aumentare il rischio di tumore. “Il mesotelioma maligno (MM) della pleura è un raro tumore molto aggressivo associato all’esposizione all’amianto. Solo 10% delle persone esposte ad alti livelli di amianto sviluppa il MM. Questo comportamento, insieme al riscontro di aggregazione familiare, suggerisce l’esistenza di una predisposizione genetica, ma la rarità del tumore ha finora impedito studi genetici su larga scala” – si legge nell’abstract della ricerca.
Un solo gene (BAP1) finora era stato scoperto come responsabile di un aumento del rischio di sviluppare il tumore a seguito dell’esposizione all’amianto, ora se ne aggiungono altri due. La speranza è che con queste nuove scoperte, tali geni possano diventare bersaglio di nuovi farmaci e trattamenti, nell’ottica di una medicina di precisione anche in questo ambito.
Ricerca sul mesotelioma: associazione con reni e vescica
Uno studio svedese ha messo il mesotelioma in relazione anche al cancro ai reni e alla vescica. Anche in questo caso ci sarebbe lo zampino della genetica.
Indagando nei dati raccolti nel Registro svedese dei tumori, gli studiosi hanno notato che un certo numero di pazienti con mesotelioma aveva un fratello o una sorella con un tumore alla vescica o ai reni. E che di conseguenza questa condizione aumentava il rischio.
Il mesotelioma e l’esposizione all’amianto
L’amianto è stato un materiale utilizza su larga scala e in ogni tipo di prodotto, tra gli anni Settanta e Ottanta. In particolare nel settore dell’edilizia, ma anche nel campo della cosmetica e dei trasporti.
Tutti i tipi di amianto sono cancerogeni ed è confermato nella monografia IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro). Esiste inoltre una diretta proporzionalità tra il rischio di sviluppare la malattia e il tempo di esposizione all’amianto. Lo conferma il Ministero della Salute in “Stato dell’arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate“; a pagina 41 si afferma infatti che “l’aumento dell’incidenza di mesotelioma dovuto a un periodo di esposizione ad asbesto è proporzionale all’ammontare di tale esposizione e a una potenza del tempo trascorso da quando l’esposizione è avvenuta”. Inoltre gli studi confermano che c’è un certo sinergismo tra esposizione ad amianto e fumo di sigaretta, che può aumentare in modo esponenziale il rischio di sviluppare la malattia. Lo sviluppo dei sintomi però può avvenire anche dopo decenni e si tratta di sintomi che compaiono quasi sempre tardivamente, quindi ad uno stadio avanzato del tumore.
Secondo quanto riporta il VII Rapporto Mesoteliomi dell’Inail, le categorie di lavoratori più colpite sono quelle impiegate in “edilizia (16,2% del totale della casistica), metalmeccanica (8,8%), tessile (6,3%) e cantieri navali, sia di costruzione che di riparazione e manutenzione (7,4%). Il restante quadro è estremamente variegato, con la presenza di numerosi ambiti produttivi nei quali l’esposizione è avvenuta per la presenza del materiale nel luogo di lavoro e non per uso diretto”. I dati riguardano il periodo 1993-2018 e questo genere di ricerca sul mesotelioma ha riguardato 24.864 casi riguardo alle modalità di esposizione.
La prevenzione è l’arma più potente
Prevenire l’esposizione all’amianto, attraverso la bonifica dei luoghi contaminati, è l’unica arma davvero efficace. Solo così è possibile fermare l’incremento dei nuovi casi.
In Italia il quadro è ancora drammatico. Basta leggere “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” per rendersene conto. Si pensi che tra il 1945 al 1992 in Italia sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo, mentre altre 1.900.885 tonnellate erano d’importazione. Solo un quarto del materiale contenente amianto (MCA) presente nel 1992 sarebbe stato rimosso: il dato si evince dai report sulle bonifiche. Duemila solo nel 2020, secondo le stime, sono stati i nuovi casi di mesotelioma maligno in Italia.
Mesotelioma e malattie asbesto correlate: consulenza
L’Osservatorio nazionale amianto l’Osservatorio Vittime del dovere, con il presidente avv. Ezio Bonanni, lottano perché cambino le cose. Ed intanto offrono sostegno ed assistenza alle vittime e ai loro familiari, provati da enormi sofferenze.
Le associazioni si pongono come guida per i pazienti e per le loro famiglie e sostengono la ricerca sul mesotelioma per dare speranza ai pazienti. I professionisti che ne fanno parte sono un punto di riferimento, senza mai sostituire il medico di riferimento del paziente, ma come aiuto concreto e come assistenza tecnico-legale. Le associazioni hanno messo anche a disposizione l’app amianto per aggiornarsi sui luoghi contaminati e fare segnalazioni. L’informazione è un altro fondamentale strumento di prevenzione primaria.
Per avere una consulenza gratuita e personalizzata, è sufficiente contattare i numeri di seguito o compilare il formulario.