Gestione dello stress per una migliore salute mentale

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La gestione dello stress è fondamentale per una migliore salute mentale. Lo stress è infatti una risposta psicologica e fisiologica, indotta generalmente da cause esterne, che l’organismo mette in atto. La gestione dello stress che ciascuno di noi è in grado di avere, si ripercuote su compiti, difficoltà o eventi della vita. La sensazione che si ha durante una situazione stressante è una forte pressione mentale ed emotiva.

L’Osservatorio Vittime del Dovere e l’Osservatorio Nazionale Amianto, associazioni presiedute dall’avv. Ezio Bonanni, da sempre danno molta importanza al benessere fisico e mentale delle persone. Chiunque combatta contro gravi malattie e ingiustizie come quelle causate dall’amianto, infatti, è sottoposto continuamente ad alti livelli di stress. È sempre consigliabile infatti che tutto il nucleo familiare venga seguito dal punto di vista psicologico. In particolare quando ci troviamo di fronte a tumori come il mesotelioma, ed in particolare quando le vittime sono giovani, ha bisogno di supporto maggiore.

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Gestione dello stress, riconoscerle per gestirle

Ci sono diversi tipi di stress, che può essere utile riconoscere, perché ognuno può avere effetti diversi sulla salute e sul benessere. Lo stress infatti è una risposta naturale del corpo e della mente di fronte a particolari situazioni, percepite come minacciose o impegnative.

Lo stress fisiologico si verifica quando il corpo è esposto a fattori stressanti fisici: una ferita, una malattia o una situazione di emergenza. Il corpo attiva una risposta di lotta o fuga per affrontare la situazione. Si tratta di un tipo di stress acuto, che si verifica cioè in risposta a eventi improvvisi o inaspettati. Ha breve durata e scompare una volta che la situazione stressante è risolta. Lo stress cronico, al contrario, è di lunga durata e persistente. Le cause possono essere problemi finanziari, conflitti persistenti, situazioni di lavoro stressanti o condizioni di salute precarie o in presenza di malattie croniche. Lo stress cronico può avere un impatto negativo sulla salute mentale, ma anche fisica. In questo caso lo stress può assumere una forma patologica.

Stress positivo e stress negativo: le differenze

Lo stress non è una malattia ma una condizione e, di per sé, non è negativo né positivo. Questo perché favorisce l’adattamento ai numerosi stimoli, sia fisici che mentali, ricevuti ogni giorno.

Lo stress può essere definito positivo quando stimola ad azioni positive. Ad esempio può essere positivo (eustress) quando aiuta a concentrarsi in vista di un esame, oppure quando dà la carica per affrontare una gara sportiva o un nuovo lavoro. Lo stress è negativo quando invece dura nel tempo, senza avere la capacità di affrontare la situazione che l’ha causato. Si genera dunque un sovraccarico logorante per il corpo e per la mente.

Gestione dello stress da parte del corpo umano

Come avviene la gestione dello stress da parte del corpo umano? Il sistema nervoso, in presenza di una situazione stressante, che sia pericolosa o meno, reagisce allo stesso modo. Risponde infatti come un “combatti o fuggi”, come se la vita fosse in pericolo. E questo indipendentemente dalla volontà della persona, si tratta di una risposta innata.

Il sistema nervoso rilascia sostanze come adrenalina, noradrenalina e cortisolo. Si tratta degli ormoni dello stress, che sono responsabili delle modifiche fisiche e comportamentali che permettono all’organismo di affrontare e superare il pericolo.

  • L’adrenalina e la noradrenalina aumentano il battito cardiaco, la frequenza respiratoria e la pressione arteriosa. Determinano inoltre un aumento dello stato di attenzione, predisponendo l’organismo ad attacco o fuga.
  • Il cortisolo invece aumenta il rilascio nel sangue di glucosio e lipidi, che hanno il compito di fornire l’energia necessaria a sostenere la reazione. Riduce però anche alcune funzioni che in quel momento sono considerate dal corpo non indispensabili perché le energie devono essere convogliate al cervello. Digestione e riproduzione sono tra le funzioni corporee considerate non indispensabili.

L’esposizione per lungo tempo a fattori di stress (es. un matrimonio infelice, problemi lavorativi e/o finanziari, rapporti conflittuali, stress da lavoro, malattie persistenti), portano a un aumento continuo degli ormoni dello stress. Perciò lo stress cronico può essere dannoso per la salute. Un alto livello di ormoni in maniera costante, può portare a disturbi sia psicologici e fisici: ansia, stanchezza, depressione, irritabilità e disturbi del sonno; ipertensione e malattie cardiache, obesità, diabete.

Una volta passato lo stress, invece, tali funzioni tornano alla normalità. Quindi è importante una gestione dello stress consapevole e organizzata.

PTSD : Disturbo post traumatico da stress

Generalmente un episodio singolo di stress acuto non genera gravi problemi nelle persone sane. Possono verificarsi però situazioni di grave intensità (es. subire o assistere a un atto di violenza, incidenti gravi, etc), che possono causare gravi problemi di salute mentale.

Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD, post-traumatic stress disorder) è appunto un grave problema di salute mentale che segue da un evento traumatico. Uno stress acuto molto forte che ha lasciato il segno nella nostra mente e richiede un trattamento specifico.

I I principali disturbi dei pazienti con PTSD sono riassunti nella “triade sintomatologica” (classificazione del DSM-IV-TR): intrusioni, evitamento, hyperarousal (iperattivazione psicofisiologica). Il PTSD si manifesta con frequenti flashback (ripetizione del ricordo dell’evento) o incubi (rivissuto dell’esperienza traumatica durante il sonno); numbing (intorpidimento), ossia uno stato confusionale o di stordimento; evitamento: la tendenza a evitare tutto ciò che ricordi l’esperienza traumatica (anche solo simbolicamente); condizione di hyperarousal, caratterizzata da un insieme di irritabilità, insonnia, ansia, aggressività e tensione generalizzate; sensi di colpa esagerati o incongruenti. Possono verificarsi anche attacchi di panico: palpitazioni, pallore, sudore, crisi di pianto, tremore, paura intensa. Il rischio è che, se questi sintomi non sono trattati adeguatamente, la persona stressata possa rifugiarsi in droghe, alcool e farmaci.

Stress da lavoro, o sindrome del burnout

Lo stress da lavoro, o sindrome del burnout, è una condizione riconosciuta anche dall’OMS – Organizzazione mondiale della sanità. Consiste nello stress da eccessivo lavoro o dalla sua mancanza. Comporta spossatezza, diminuzione dell’efficacia professionale, sensazione di negatività e cinismo, mancanza di energia, spossatezza, isolamento.

Il problema del burnout è grave e lo è ancora di più quando sono alcune categorie particolari a soffrirne. Si stima che in Italia ci siano ben 100mila errori sanitari ogni anno causati da stress.

Gestione dello stress: prevenzione e trattamento

È importante che sia riconosciuto il tipo di stress del quale si soffre. In questo modo si potrà intervenire in maniera adeguata con l’aiuto di un professionista della salute, ed adottare strategie appropriate per la gestione dello stress.

Non esistono farmaci specifici, ed il trattamento dello stress varia a seconda della durata e della gravità dei sintomi. Possono risultare sufficienti tecniche di rilassamento, come può essere necessaria la psicoterapia. In caso di ansia e depressione possono essere prescritti psicofarmaci per il trattamento di queste condizioni.

Nella gestione dello stress è dunque fondamentale anche la consapevolezza. Per prevenire o ridurre gli effetti dello stress, che quasi mai è prevenibile perché generato da eventi che prescindono dalla nostra volontà, si può ricorrere a diverse tecniche. Si possono effettuare esercizio fisico ed esercizi di respirazione profonda o controllata; praticare la meditazione e altre tecniche di rilassamento (yoga, thay chi); sottoporsi a massaggi; stabilire delle priorità nell’arco della propria giornata, evitando sovraccarichi e ritagliando ogni giorno uno spazio esclusivo per sé; circondarsi di una rete di amici; avere un sonno regolare, mantenendo un buon ritmo sonno-veglia; dedicarsi ad attività ed hobby rilassanti (es. colorare mandala). Anche una dieta equilibrata può influenzare positivamente la salute mentale, assumendo per esempio alimenti ricchi di antiossidanti e acidi grassi omega-3, associati a un miglioramento dell’umore.

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Ogni individuo è diverso dall’altro, quindi potrebbero esserlo anche gli interventi necessari per trovare ciò che davvero funziona per una gestione dello stress ottimale su una data persona. Se lo stress persiste, come nel caso di malattie gravi come quelle asbesto correlate, ed inizia a influenzare negativamente la salute mentale della vittima e dei suoi familiari, è certo che un supporto professionale è necessario. Per avere un’idea di quanto sia grave la situazione amianto in Italia, puoi documentarti leggendo Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022 e scarica l’app amianto, con la quale potrai consultare la mappa dei siti contaminati e fare segnalazioni.

La paura di ammalarsi è una condizione esistenziale per gli esposti amianto. Lo ha chiarito più volte nei suoi interventi l’avv. Bonanni. I tempi di latenza di queste malattie sono molto lunghi e soprattutto i lavoratori esposti in maggiore misura, vivono nell’attesa della malattia come una condizione ineludibile. Perciò anche la diagnosi precoce è molto importante: si possono attuare terapie in modo altrettanto precoce e quindi possono risultare più efficaci. Importante anche l’assistenza medica, oltre a quella legale. Dal punto di vista giuridico, la paura di ammalarsi e l’insonnia -così come altra forma di sofferenza – sono risarcibil (Cass., Sez. Lavoro, 19623/2022). Così come in caso di malattia.

Chiama dunque l’Osservatorio Vittime del Dovere e l’Osservatorio Nazionale Amianto per una consulenza specifica e personalizzata. Puoi contattare le associazioni al numero verde 800.034.294 oppure scrivendo un messaggio su whatsapp. Per essere ricontattato, compila i campi del formulario.

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