udito

Il 3 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Udito. L’occasione è quella per fare il punto sulla situazione in Italia e nel mondo, vista la grande attenzione rivolta al tema da parte dell’OMS.

La Società Italiana di Neonatologia, mediante il suo Gruppo di Studio Organi di Senso, ha elaborato un documento nel quale si punta a migliorare lo screening uditivo neonatale e ad aumentarne la copertura. Esso è rivolto ai neonatologi ma anche ai pediatri e riguarda l’organizzazione, l’esecuzione e la gestione dello screening anche in base alle nuove raccomandazioni realizzate dal tavolo tecnico dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Un progetto coordinato dal Centro Malattie Rare in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) e le società scientifiche di riferimento. Insieme garantiranno protocolli standardizzati ed omogenei per gli screening uditivo e visivo sull’intero territorio nazionale. 

La diagnosi precoce dei deficit uditivi congeniti e di quelli progressivi nei neonati, generalmente fatta nei primi 2-3 mesi di vita, è il miglior modo per intervenire tempestivamente. Può diminuire la percentuale di casi di ipoacusia con esiti invalidanti” – ha spiegato il presidente della Sin, Luigi Orfeo. “Tra le cause di questa patologia c’è anche l’eccessiva esposizione al rumore, generato dalle sorgenti più diverse come tv e device come smartphone e tablet“.

“Nelle nostre Terapie Intensive Neonatali siamo quotidianamente impegnati in interventi tesi al contenimento dell’esposizione al rumore, alla protezione del sonno e al coinvolgimento dei genitori con l’incoraggiamento a parlare, leggere, cantare ai propri neonati per un adeguato sviluppo sensoriale”.

Esposizione al rumore, il monito dell’OMS per preservare l’udito

Oggi è il settimo World Hearing Day, Giornata Mondiale dell’Udito. Il tema di quest’anno, scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è “To hear for life, listen with care!” per la sensibilizzazione su un ascolto sicuro.

Il 5% della popolazione mondiale soffre di una perdita uditiva. Secondo l’OMS entro il 2050 questa condizione interesserà circa una persona su quattro. Colpa della crescente esposizione al rumore e di abitudini di ascolto non sicure. Nell’occasione della giornata mondiale, l’OMS presenterà gli “Standard per i luoghi di intrattenimento con ascolto sicuro”.

In Italia 7 milioni di persone hanno problemi di ipoacusia

Nel nostro Paese, circa il 12% della popolazione – 7 milioni di persone – ha problemi di udito; in due casi su tre si tratta di over 65. Solo il 31% della popolazione si è sottoposta a controlli negli ultimi 5 anni, mentre più della metà (54%) non ne ha mai fatto uno.

La sordità congenita (ipoacusia) in generale colpisce da uno a tre bambini su mille. La prevalenza può essere di 10-20 volte maggiore nei bambini prematuri e in quelli con familiarità per questo deficit. Il fattore genetico rappresenta il 50-60% dei casi, ma tra le cause ci sono le infezioni trasmesse in gravidanza dalla madre: Citomegalovirus, Toxoplasmosi e Rosolia congenita.

L’Italia negli ultimi anni ha posto particolare attenzione sulla prevenzione del deficit uditivo. Grazie al decreto su Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (DPCM 12/01/2017 art.38, comma 2) lo screening uditivo per la sordità congenita è oggi garantito gratuitamente a tutti i neonati.

Il vantaggio dello screening è accorgersi in tempo della sordità congenita del neonato. In assenza di diagnosi, infatti, la sordità si manifesterebbe molto più in là nel tempo, in un ritardo di acquisizione del linguaggio del bambino. Con una diagnosi precoce invece si può intervenire subito con apparecchi acustici o con un impianto cocleare in caso di sordità profonde. Se non si interviene sulla sordità, il rischio è che essa influenzi negativamente lo sviluppo neurosensoriale, l’apprendimento e l’inserimento sociale del bambino.