Istruzione fisica

L’attività fisica, sia ricreativa, sia sportiva, svolge un ruolo primario per la salute e assume particolare importanza nell’età evolutiva. Se si inizia a praticare attività fisica sin dall’infanzia, essa tende a divenire parte integrante dello stile di vita di un individuo.

Solitamente, i comportamenti che possono durare per tutta la vita si apprendono da piccoli, per questo è importante dedicarsi già in tenera età all’istruzione fisica. Potrà avere ricadute positive sulla salute nelle età successive. Diversi studi hanno, infatti, dimostrato che svolgere regolarmente attività fisica promuove la crescita e lo sviluppo dei bambini. Apporta anche numerosi benefici alla salute fisica, salute mentale e cognitiva, essenziali per una crescita armoniosa.

Inoltre, la partecipazione alle attività sportive offre ai bambini la possibilità di integrarsi socialmente e sviluppa le competenze per la vita futura.

L’istruzione fisica nei bambini e negli adolescenti

Le attività motorie influenzano diversi aspetti dello stile di vita di un bambino e di un adolescente e favoriscono l’adozione di comportamenti salutari. Tra questi, le abitudini alimentari corrette, la rinuncia all’alcol e al fumo di sigaretta. Ecco perché è importante la pratica quotidiana del movimento, dal gioco alle altre attività che si svolgono a scuola o durante il tempo libero.

Purtroppo, i recenti dati relativi alla popolazione più giovane mostrano una tendenza alla sedentarietà. Televisione, videogiochi e computer sono le principali cause della scarsa attività fisica tra i giovanissimi. La sedentarietà accresce i rischi per la salute e può determinare malattie croniche e metaboliche come diabete, cancro, malattie cardiovascolari.

Sedentarietà, le raccomandazioni dell’OMS ai genitori

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia ai genitori di limitare il tempo che i loro bimbi trascorrono davanti alla Tv e ai videogiochi. Non dovrebbe superare le due ore al giorno, poiché può interferire con il sonno, la cui mancanza è un fattore di rischio noto per l’obesità.

L’OMS fa anche presente che davanti alla Tv e ai videogiochi i piccoli consumano snack a elevato contenuto calorico, dannosi per la salute. Raccomanda, pertanto, di:

  • praticare, per almeno un’ora al giorno, tre volte alla settimana, attività come il gioco, l’educazione fisica, lo sport, iniziando in modo graduale;
  • aumentare la durata, la frequenza e l’intensità delle attività poco per volta;
  • praticare attività fisica anche sotto i livelli raccomandati;
  • se possibile, anche i minori con disabilità, sotto il controllo degli operatori sanitari, dovrebbero raggiungere i livelli raccomandati.

Istruzione fisica: non sempre è una scelta individuale

Praticare una qualsiasi attività fisica non è solo una scelta individuale ma presuppone politiche precise. Ci sono fattori appartenenti alla sfera individuale e ambientale che giocano un ruolo fondamentale, come i servizi del luogo in cui si vive. Non solo, è ugualmente importante il sostegno sociale e la disponibilità da parte dei familiari ad accompagnare i piccoli nelle strutture sportive.

L’ambiente, la famiglia, le possibilità economiche e il supporto sociale orientano, dunque, le scelte dei singoli sulle attività sportive da intraprendere. Ma, va ribadito, l’importante è “muoversi”, quindi anche giocare a palla nel cortile o nei giardinetti pubblici può rivelarsi utile. Si può così praticare a costo zero a Km 0 una attività fisica necessaria per la salute.