Gioco

Il gioco è un’attività spontanea per tutti i bambini, basti pensare che non hanno bisogno di giocattoli e nemmeno di compagnia per giocare. Usando la fantasia e i comuni oggetti che li circondano, i piccoli sono in grado di creare un parco giochi casalingo e divertirsi anche da soli.

Il gioco contribuisce al benessere fisico e cognitivo dei minori. Difatti, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite lo ha riconosciuto come un “diritto inviolabile ed insindacabile di ogni bambino”.

Con l’attività ludica i bambini sperimentano il loro mondo e quello degli altri, coinvolgendo molto spesso i genitori. Questi sono chiamati a svolgere un ruolo importantissimo, poiché devono controllare la sicurezza dei giochi e suggerire nuovi svaghi. E soprattutto devono stimolare i propri figli perché possano trarre insegnamento da ogni attività ricreativa.

I benefici del gioco per i bambini e gli adolescenti

Il gioco svolge una funzione necessaria per il benessere e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti. Insegna ad avere relazioni con gli altri, a essere “sportivi” e a fare “gioco di squadra”, componenti fondamentali per chi si affaccia alla vita. È un toccasana contro la noia, nemica dei piccoli, ed è un modo per astrarsi dalla realtà dopo la classica “sgridata” dei genitori. Rimuginando sulle marachelle commesse, tra lacrimucce presto asciugate, il bambino, si concentra sul gioco, comprende la realtà, la elabora, impara a conoscersi e a conoscere.

Attraverso l’immaginazione, i piccoli sfidano se stessi e il mondo, accrescono l’autostima, superando talvolta alcune paure, e costruiscono le basi per lo sviluppo cognitivo e affettivo. Accrescono, così, la creatività, formando la loro personalità.

Il gioco è l’impegno principale dei bambini, dal quale traggono benessere e insegnamenti. Imparano a rispettare le regole e a capire che non si può vincere sempre. 

Il contributo del gioco sul benessere dei bambini

Oltre alla valenza educativa nel processo di evoluzione dei piccoli, il gioco è essenziale per un sano sviluppo psico-fisico. Nel primo anno di vita, passa attraverso la relazione con il corpo dei genitori. Alcuni studi hanno dimostrato che lo sviluppo motorio e lo sviluppo cognitivo sono favoriti dalla relazione con il corpo dei genitori.

Anche i sensi si sviluppano progressivamente durante il primo anno di vita. Intorno ai 4/6 mesi, i giochi possono essere dedicati a stimolare la capacità di cogliere le informazioni con la vista, l’udito, il tatto. Il bambino, infatti, scopre il mondo circostante toccando, muovendosi, osservando, annusando, ascoltando e assaggiando. I genitori sono di fondamentale importanza in questa fase perché hanno il ruolo di educare al gioco e con esso costruire un legame di intimità. I piccoli reagiscono con entusiasmo alla disponibilità delle proprie figure di riferimento, che infondono loro sicurezza e protezione.

L’importanza dei genitori anche nelle attività ludiche

Se il moto in passato era concepito come gioco all’aperto, attività libera e senza sorveglianza, oggi si sta trasformando in attività strutturata. Troppo spesso, svolto sotto la supervisione di un adulto. Purtroppo, mancano gli spazi adatti e il tempo da dedicare ai piccoli, manca la sicurezza nel frequentare luoghi all’aperto. Per questi motivi, i bambini sono sempre più spesso confinati in spazi chiusi e svolgono attività sedentarie, nella maggior parte senza i genitori. La loro mancanza incide molto sul loro sviluppo.

Maria Montessori, ne “Il segreto dell’infanzia” scriveva: “L’adulto di riferimento deve creare le condizioni ottimali per l’attività ludica, al fine di consentire al bambino di sperimentare e scoprire le sue competenze, di scaricare le sue tensioni e di esprimere le proprie emozioni. Con l’ambiente adatto il bambino potrà operare la ‘libera scelta’ senza alcuna opposizione e intromissione dell’adulto”.