Le previsioni sulla popolazione anziana sono ottimistiche. Entro il 2050, infatti, si presume che le persone di età pari o superiore a 75 anni raddoppieranno in quasi tutti i Paesi europei. Si tratta di una proiezione demografica che chiama alle ‘armi’ i governi dei vari Paesi per scongiurare scenari sociosanitari molto problematici. Diventa, pertanto, necessario studiare soluzioni integrate e flessibili, a partire dal singolo individuo fino a coinvolgere la sfera collettiva.

La possibilità per una persona di mantenersi in salute durante l’invecchiamento dipenderà sempre di più dalla sua capacità di adottare stili di vita sani. Basteranno semplici e accessibili misure di prevenzione primaria.

Per questo motivo, l’Unità di Epidemiologia della Città della Salute di Torino e dell’Università degli Studi di Torino partecipa al progetto internazionale STAGE. Coordinato dall’Università finlandese di Oulu, lo studio si concentrerà su come invecchiare bene, possibilmente senza pluripatologie. 

STAGE, un progetto per semplificare la vita degli anziani

Il progetto STAGE ha accolto una “sfida” che ritiene realistica, quella, cioè, di fornire agli anziani del prossimo futuro una vita migliore. I ricercatori concordano sul fatto che è necessario colmare le lacune nell’ambito delle evidenze scientifiche. Ma anche nelle molteplici barriere etiche, sociali e strutturali esistenti, per cui i ricercatori dovranno collaborare con i decisori politici e la cittadinanza. 

Per rispondere a tali esigenze occorre approfondire la comprensione dei diversi ambienti e stili di vita, dei fattori di stress sociale e della biologia dell’invecchiamento. Ma soprattutto adottare una visione life course, ossia che abbracci l’intero arco esistenziale delle persone. 

La partecipazione a STAGE del progetto NINFEA, la più importante coorte web-based italiana, consentirà di valorizzare il patrimonio di dati acquisito dal 2005. Dati che hanno permesso al team di ricercatori di seguire le traiettorie di salute delle mamme e dei loro figli nell’arco di vent’anni. 

In preparazione un Atlante europeo per invecchiare bene

Il progetto STAGE, della durata di 6 anni, ha ricevuto una sovvenzione totale di 17,7 milioni di euro da Horizon Europe. Grazie all’approccio life course e ad un’impostazione digitale, il progetto sarà in grado di produrre modelli bio-psicosociali e strumenti “a misura di età”. Assistiti dall’intelligenza artificiale, si cercherà di prevenire e ridurre il rischio di invecchiamento con multi-morbilità (due o più patologie). 

STAGE proporrà soluzioni per servizi sanitari e assistenziali incentrati sulla persona che saranno il frutto di una virtuosa collaborazione con cittadini, pazienti, operatori sanitari. E anche decisori politici. I ricercatori svolgeranno studi clinici per lo sviluppo di un Atlante europeo dell’invecchiamento sano, digitale ed interattivo. Ciò per informare il processo decisionale politico e lo sviluppo urbanistico di quartieri a misura di anziano. 

Al centro degli studi il binomio vecchiaia – benessere

Partecipano a STAGE 22 partner, provenienti da Istituti di ricerca, piccole e medie imprese ed una ONG, di undici Paesi diversi. Insieme daranno vita a un team multidisciplinare in grado di esplorare tutti gli aspetti inerenti al binomio vecchiaia – benessere. Binomio che va dall’etica alla gestione dei sistemi sanitari, dall’ambiente alla scienza partecipativa, dalla life course epidemiology all’economia, dagli studi molecolari all’intelligenza artificiale affidabile. E anche dalla progettazione di sistemi integrati all’assistenza infermieristica e sanitaria, dalla tutela dei pazienti alla gestione della comunicazione e della conoscenza.