Optos Silverstone è un dispositivo di imaging multimodale non-contact, progettato per operare attraverso un diametro pupillare fino a 2 mm. Il dispositivo è ora disponibile presso l’ambulatorio di Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino e si è rivelato di grande aiuto per i sanitari. Il motivo risiede nel fatto che nei Paesi industrializzati le malattie retiniche rappresentano la principale causa di cecità a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. E a causa anche dell’aumento di incidenza di patologie sistemiche con interessamento oculare. 

Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono oltre 2 miliardi nel mondo le persone con disabilità visiva, di cui circa la metà prevenibili. Le principali cause di cecità a livello globale sono gli errori refrattivi non corretti e la cataratta, seguiti da retinopatie e glaucoma.

Il costo sociale dell’ipovisione nel mondo è di oltre 400 miliardi di euro/anno. 

Le malattie del sistema visivo, una sfida per la sanità

Le retinopatie di maggior rilievo sono: la degenerazione maculare legata all’età, la retinopatia diabetica, la miopia patologica con la maculopatia miopica, le malattie vascolari retiniche. Queste malattie rappresentano gravissime problematiche per frequenza e cronicità nella gestione, con ricadute non solo sul paziente, ma anche sulle famiglie e sul sistema sanitario. 

Il nuovo dispositivo permetterà una valutazione qualitativa ad alta definizione della vascolarizzazione retinica senza l’impiego di mezzo di contrasto. Le aspettative saranno importanti per lo studio della retinopatia diabetica o della maculopatia in persona miope.

La nuova piattaforma Optos Silverstone rappresenta, dunque, un’importantissima risorsa per i centri di riferimento per la cura delle malattie retiniche.

Optos Silvestone aprirà la strada a nuovi modelli di cura

Le tecniche di retinografia convenzionale per lo screening e la stadiazione della retinopatia diabetica necessitavano di esami con immagini a piccolo campo. Oggi, con una sola immagine è possibile avere informazioni esaustive in grado di decidere quando sottoporre i pazienti a cure, evitando pericolose situazioni di sottotrattamento. 

«Queste strumentazioni – dichiara Francesco Faraldi, Direttore Oculistica ospedale Mauriziano – garantiranno una maggior possibilità di presa in carico dei pazienti. E apriranno la strada a nuovi modelli organizzativi di cura multidisciplinare dei pazienti stessi. Come già in essere in altre realtà. Negli ultimi anni, il reparto di Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino ha visto un processo di progressiva riorganizzazione. Ciò con l’apertura del Centro Trapianti di Cornea, l’implementazione del servizio di oftalmologia pediatrica e strabismo, l’attivazione di un Centro di riferimento per le uveiti. Ed anche con l’adeguamento a standard più elevati di trattamento di patologie mediche e chirurgiche della retina».  

Imaging ad ampio campo per migliori analisi preoperatorie

L’attività di diagnosi e cura delle maculopatie verrà ulteriormente migliorata grazie a questo strumento che rappresenta il gold standard nell’integrazione delle tecniche diagnostiche. Diagnosi più rapide e precise consentiranno l’efficientamento dei percorsi diagnostico-terapeutici. Non meno importante sarà nella diagnosi differenziale delle malattie ereditarie della retina come la retinite pigmentosa. Negli ultimi anni, le prospettive per questi pazienti sono radicalmente cambiate con la commercializzazione della prima terapia genica per la cura della retinite pigmentosa.

L’individuazione dei casi che possono beneficiare delle nuove terapie diventa di importanza esiziale. 

Infine questa tecnologia è in grado di migliorare la fasi pre e postoperatorie di trattamento delle maculopatie chirurgiche.