Depressione

La depressione è una patologia caratterizzata da un calo del tono dell’umore. Può interessare sia gli uomini, sia le donne, indipendentemente dall’età. Purtroppo, colpisce anche i bambini. Contrariamente a quanto si possa pensare, il disturbo non riguarda solo la sfera emotiva del paziente, ma ha ripercussioni su tutto il corpo.

L’umore è generalmente mutevole, infatti, tende verso l’alto quando si vivono momenti positivi, mentre volge verso il basso in situazioni negative. Le persone che soffrono di depressione non presentano questa flessibilità. Il loro umore è continuamente rivolto verso il basso anche quando si trovano in situazioni piacevoli. Vivono, dunque, in un perenne stato di malumore e sono assaliti da pensieri pessimisti su tutto ciò che riguarda se stessi e il futuro. Per questi motivi, chi presenta i sintomi della depressione mostra stati di insoddisfazione e tristezza al punto da non provare piacere nelle normali attività giornaliere.

Depressione: un disturbo caratterizzato da varie forme

Non esiste una sola tipologia della malattia, ma diverse forme depressive, ognuna con caratteristiche proprie. Tra queste si devono ricordare:

  • la depressione unipolare o disturbo depressivo maggiore, i cui sintomi impediscono lo svolgimento delle attività quotidiane;
  • disturbo distimico o distimia, che presenta sintomi simili a quella della depressione maggiore, ma più lievi;
  • il disturbo depressivo non altrimenti specificato, che si manifesta con disturbi non classificabili in altri tipi di forme depressive;
  • i disturbi polari o patologie maniaco-depressive caratterizzati dall’alternanza di stati depressivi a stati maniacali;
  • il disturbo depressivo indotto dai farmaci;
  • disturbo disforico premestruale;
  • la depressione post partum, che colpisce le donne dopo aver dato alla luce un figlio.

Tutte queste forme sono accomunate dalla presenza di tristezza, irritabilità, senso di vuoto, svogliatezza.

Quali sono i sintomi della depressione

Non sempre i sintomi della depressione sono evidenti. Spesso, infatti, chi li accusa è portato ad attribuirli alla stanchezza, allo stress o ai diversi problemi che affliggono l’individuo. Svariate sono, dunque, le spie del disturbo che possono essere raggruppate in tre categorie: disturbi fisici, cognitivi, comportamentali. Tutti i sintomi della depressione possono manifestarsi in modo acuto, con fasi improvvise, o in modo costante.

Mal di testa, dolori diffusi, sensazione di testa vuota, tachicardia, stanchezza sono i disturbi fisici che possono indicare che c’è un disturbo depressivo in atto. Si devono, però, escludere eventuali cause organiche. La conferma diagnostica si avrà con la risposta positiva del paziente ai farmaci antidepressivi.

Tra i disturbi cognitivi, campanelli d’allarme sono: la ridotta capacità di concentrarsi, la tendenza a incolparsi e a svalutarsi.

I disturbi comportamentali della patologia

Sono molti i pazienti che riferiscono disturbi comportamentali come un aumento o una diminuzione dell’appetito o del sonno. Questi sintomi sono spesso associati a un rallentamento nei movimenti, nei pensieri, nel parlare o, al contrario, a una evidente agitazione. 

In molti casi, chi soffre di depressione abbandona le sue occupazioni, anche quelle piacevoli, si ritira dalla società ed è costantemente stanco. Anche il desiderio sessuale diminuisce.

Le cause scatenanti le varie forme depressive

Ci sono fattori biologici alla base della depressione che afferiscono ad alterazioni neurotrasmettitoriali, ormonali e del sistema immunitario. Ma ci sono anche fattori psicologici e sociali, come ad esempio lutti, conflitti familiari, malattie fisiche, cambiamenti di vita o di lavoro, separazioni, ingiustizie subite.

I cambiamenti in genere hanno un impatto a volte devastante su numerose persone, specialmente se queste hanno avuto un’infanzia difficile. Sono i casi in cui il soggetto si mostra privo delle capacità necessarie per affrontare i mutamenti.

Inoltre, tra le cause scatenanti il disturbo si annoverano anche fattori genetici e fisiologici. I familiari di primo grado di soggetti che hanno sofferto di depressione maggiore, infatti, rischiano di svilupparla di più rispetto agli altri. È la predisposizione a sviluppare il disturbo a essere ereditata geneticamente e non il disturbo in sé.

I trattamenti da avviare per curare la depressione

Il trattamento della depressione prevede terapie con antidepressivi e psicoterapia, entrambi necessari. Gli antidepressivi agiscono sui sintomi e sono indispensabili quando il disturbo impedisce di condurre una normale vita lavorativa e sociale.

Solo i farmaci, però, non sono sufficienti, considerato che la malattia ha anche cause psicosociali. Ecco perché risulta fondamentale intraprendere percorsi di psicoterapia che aiuteranno il paziente ad affrontare la depressione, purtroppo in continuo aumento.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), difatti, un miliardo di persone nel mondo soffre di un disturbo mentale. Prima della pandemia, il disturbo depressivo maggiore interessava circa 193 milioni di persone nel mondo (2471 casi ogni 100mila abitanti). Dopo il Covid-19, i casi sono saliti a 246 milioni (3153 casi ogni 100mila abitanti), con un aumento del 28 per cento.