Proteggersi dal sole. È l’appello che la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) lancia in vista dell’estate a causa dell’aumento dei tumori della pelle. La protezione dal sole, infatti, è fondamentale per la prevenzione che, così come le cure, diventa oggi sempre più “su misura”.
Negli ultimi anni, grazie agli studi condotti nel campo della dermatologia, i ricercatori hanno sviluppato filtri solari adatti ad ogni persona. L’incremento dei tumori della pelle è, pertanto, contrastato dalla scoperta di nuove terapie e di tecniche diagnostiche che ne consentono una migliore gestione. Su questi argomenti si è ampiamento dibattuto nei primi due giorni del 97° Congresso Nazionale SIDeMaST 2023, in corso di svolgimento a Napoli.
Filtri solari per evitare i tumori della pelle
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I bagni di sole costituiscono un fattore di rischio per l’insorgenza dei tumori della pelle, come il melanoma o il carcinoma basocellulare. Ma, negli ultimi anni, sono stati sviluppati numerosi filtri solari, chimici e fisici con l’aggiunta di eventuali fattori protettivi come nicotinammide o vitamine.
«Ci sono filtri con o senza fragranze e con vari livelli di fotoprotezione, con o senza minerali come biossido di titanio e ossido di zinco. E con diversi metodi di somministrazione, come spray o creme. Vi sono, inoltre, prodotti specifici per pelle con macchie, con acne o con rosacea. Tutto questo permette di avere una formulazione su misura per ognuno», chiarisce Alessia Villani, ricercatrice della Clinica Dermatologica dell’Università di Napoli Federico II.
Melanoma e carcinoma basocellulare, attenti al sole
Il melanoma è un tumore della pelle molto diffuso nelle persone dalla cute chiara. Si forma in seguito a un errore genetico acquisito nei melanociti, cioè le cellule che producono la melanina. Questo tipo di tumore si può formare da un neo già esistente, oppure ex-novo, cioè in assenza di nei. Ogni parte della pelle, soprattutto quelle che più si espongono al sole, può essere colpita da melanoma.
Il carcinoma basocellulare (BCC) è anche associato a sindromi genetiche e si sviluppa soprattutto nelle parti del corpo più esposte al sole. Si presenta sotto forma di piaghe aperte e macchie rosse. Le persone con la pelle chiara e gli uomini hanno maggiori probabilità di sviluppare BCC. I raggi ultravioletti (UVA e UVB) sono tra i principali fattori di rischio per entrambi i tumori. Seguono i lettini e le lampade solari.
Diagnosi sempre più precise e nuovi farmaci
Di recente, sono state ampliate anche le opzioni terapeutiche. Oltre al tradizionale esame clinico, oggi si può usare il dermatoscopio ed effettuare il total body mapping. Inoltre, «le tecniche di diagnosi non invasiva sono diventate sempre più precise», spiega Massimiliano Scalvenzi, direttore della Scuola di specializzazione in Dermatologia della Federico II.
«Tra queste, la microscopia confocale in vivo e la Line-field Confocal Optical Coherence Tomography. Esse permettono di diagnosticare la natura di una lesione cutanea con un’accuratezza simile a quella di un esame istologico ma senza tecniche chirurgiche». Infine, «ci sononuovi farmaci che permettono la gestione di carcinomi cutanei inoperabili e melanomi avanzati. Dall’immunoterapia fino alle terapie mirate, che permettono una gestione di tumori cutanei anche metastatici», conclude Scalvenzi.