L’aumento della popolazione anziana nella nostra società è ormai un dato accertato. Progresso e conoscenze scientifiche consentono a un numero sempre maggiore di persone di raggiungere una “veneranda età” in discrete condizioni di salute.
La vecchiaia, tuttavia, causa una diminuzione dell’efficienza funzionale – accompagnata da modificazioni organiche e predisposizione a una serie di disturbi – tale da richiedere spesso specifica assistenza. A prendersi cura dell’anziano quando le sue condizioni psico-fisiche lo richiedono sono i familiari, gli operatori socio-sanitari o le badanti, che dovranno accudirlo e nutrirlo. Il soggetto perde, così, la sua indipendenza, a volte per periodi limitati, altre volte per sempre. In ogni caso, la sua vita e quella delle persone che lo circondano cambia radicalmente. Diventa, pertanto, necessario poter accedere a forme di assistenza che garantiscano il benessere dell’anziano e consentano ai familiari di svolgere liberamente le proprie mansioni.
Indipendenza nell’età avanzata, in aiuto la tecnologia
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Gli studiosi prevedono che tra mezzo secolo oltre metà della popolazione europea avrà più di 65 anni. Poiché oggi l’aspettativa media di vita è già ben oltre gli ottant’anni, è necessario creare un sistema di assistenza adeguato.
Si guarda, dunque, alla tecnologia per facilitare la vita degli anziani e dei propri familiari, in particolare ai dispositivi indossabili o portatili. Questi sono disponibili sul mercato già da qualche tempo, insieme ad accessori come monitor impiantati che rassicurano gli utenti.
Un valido aiuto per rispondere ai bisogni di cura a domicilio potrebbe essere la telemedicina, una delle principali branche dell’e-health, che utilizza le tecnologie dell’informazione. Ciò per innovare i tradizionali metodi di visita medica e di terapia. Molte strutture sanitarie utilizzano questo supporto per monitorare le condizioni di salute quotidiana dei pazienti assistiti a domicilio. Le applicazioni (App) di telemedicina sono in continua evoluzione, è fondamentale, dunque, comprenderne l’impatto sull’organizzazione dell’assistenza.
Soluzioni per indipendenza anziani: assistenza domiciliare
Per migliorare l’assistenza al paziente attraverso dati sanitari raccolti e trasmessi digitalmente, si rivela di valido aiuto il monitoraggio remoto, o il telemonitoraggio. Ciò consente la diagnosi precoce di un eventuale scompenso o di una malattia, perché facilita e accelera i tempi degli interventi, evitando riacutizzazioni e ricoveri. In questo modo, si ottengono miglioramenti sia a livello fisico, sia a livello psichico. L’efficacia della telemedicina, tuttavia, dipende da diversi fattori: popolazione di studio, gravità della patologia, funzione dell’intervento, operatore e sistema sanitario coinvolti nell’erogazione delle cure. La pandemia del 2020 ha portato un rapido sviluppo nell’utilizzo del monitoraggio a distanza e nell’uso della tecnologia per accedere alle informazioni aggiornate.
L’ADI, il servizio gratuito di cure ospedaliere a domicilio
Se dopo la fase acuta di una patologia gli anziani necessitano di un intervento riabilitativo, possono richiedere il servizio dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Nel caso, invece, di grave compromissione psicofisica possono essere ricoverati negli istituti di lungodegenza riabilitativa e nelle residenze sanitarie assistenziali.
L’ADI è il servizio gratuito di cure ospedaliere a domicilio. È rivolta alle persone che si trovano in situazioni di fragilità, senza limitazioni di età o di reddito.
Il servizio è erogato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo “garantisce alle persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità, l’assistenza sanitaria a domicilio”
Il servizio si può ottenere inoltrando una richiesta all’Azienda Sanitaria Locale da parte dell’avente diritto. O anche dei familiari, del medico di famiglia, del medico ospedaliero o dai servizi sociali.