casa anziani

Una casa sicura per le persone anziane è un passo verso una vita sana e con rischi limitati per la salute. Per l’adattamento della casa per le esigenze degli anziani, è importante considerare diversi aspetti: questo per garantire la loro sicurezza, il comfort e, non ultima, l’indipendenza.

Le persone anziane sono al secondo posto della classifica stilata dall’Istituto superiore di sanità, per i soggetti che hanno maggiori probabilità di infortunarsi in casa. Al primo posto ci sono le donne (a tutte le età, dopo l’infanzia); poi appunto gli anziani che, a partire dai 65 anni, vanno incontro a rischi sempre maggiori; al terzo posto i bambini fino ai 5 anni.

Alcune modifiche alla casa in cui vivono le persone anziane potrebbero essere particolarmente utili. Innanzitutto l’adattamento casa deve partire dall’eliminazione delle barriere architettoniche. Che la casa sia del tutto accessibile è fondamentale per gli anziani, soprattutto per coloro che vivono soli o che hanno difficoltà a muoversi. In tal caso può essere utile anche installare rampe o piattaforme per superare in sicurezza e comodità eventuali gradini e ridurre così l’uso delle scale. In questo modo sarà possibile anche ridurre il rischio di caduta.

Come forma di sicurezza è anche bene assicurarsi che gli ingressi siano ampi e privi di ostacoli. Sui pavimenti è bene evitare di posizionare tappeti scivolosi o con bordi che potrebbero far inciampare.

Casa: il posto meno sicuro per gli anziani è la cucina

Sempre secondo i dati dell’ISS, che cita lo studio Argento, il luogo meno sicuro per gli anziani sembra essere la cucina. È infatti il luogo in cui cadono di più: nel 25% dei casi. Quasi una volta su quattro, cadono anche in camera da letto (22%), su scale interne ed esterne (20%) ed infine nel bagno (13%).

Installare maniglie di sostegno in bagno e barre di sicurezza vicino alla toilette, nella doccia o nella vasca da bagno può aiutare gli anziani con la stabilità ed a prevenire le pericolose cadute. Si dovrebbe anche considerare l’installazione di una doccia a filo pavimento per facilitare l’accesso.

Una illuminazione adeguata può aiutare ad evitare incidenti. Così come l’organizzazione degli oggetti, riducendo gli ingombri e mantenendo gli oggetti di uso quotidiano facilmente accessibili. Evitare scaffali o armadi troppo alti e assicurarsi che gli anziani non debbano fare sforzi eccessivi.

Gli elettrodomestici e i loro accessori dovrebbero avere funzioni di sicurezza: fornelli e bollitori a spegnimento automatico, e lavatrici con controlli semplici da utilizzare.

Infine installare un sistema di teleassistenza o allarme di emergenza, per permettere agli anziani di richiedere aiuto in caso di bisogno. Nonché assicurarsi che ci siano mezzi di comunicazione facilmente utilizzabili, come telefoni con tasti grandi o cellulari semplici. Ovviamente, se la persona si rende conto di non essere più autonoma, è consigliabile l’assistenza domiciliare.

Anziani soli e studenti: a Padova esperimento di convivenza

A Padova si sta svolgendo in queste settimane, un interessante progetto sperimentale di coabitazione intergenerazionale. Lo stanno realizzando, in collaborazione tra loro, il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova, ESU e le parti sociali.

L’obiettivo era quello di trovare una strategia per il contrasto all’emergenza abitativa che studentesse e studenti universitari fuori sede si trovano ad affrontare al loro arrivo in città. Ed allo stesso tempo di dare compagnia agli anziani, favorendo relazioni solidali. Tutto ovviamente a partire da un regolare contratto di locazione, ma che possa calmierare l’aumento dei prezzi generalizzato che ha colpito anche gli alloggi per gli studenti, che fanno sempre più fatica a trovare.

Non si tratta di un rapporto assistenziale, ma di un patto intergenerazionale basato sulla condivisione e sulla tolleranza reciproci.

L’università di Padova conta oltre 71mila iscritti, dei quali il 70% è fuori sede. L’alto numero di over 65 in città, ben 55mila su una popolazione di 208mila residenti, ha fatto scattare l’idea. In più, tra gli over 65 ci sono 17mila famiglie composte da una persona sola. I dati sono dell’Annuario Statistico del Comune.