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Giochi senza tregua: editoriale del direttore Ruggero Alcanterini

Mi sto chiedendo che senso abbia parlare di tregua, corridoi umanitari, no fly zone o di processi per crimini di guerra. Nessuno sembra, infatti, in grado di fare rispettare il sacro del concetto, salvo prosaicamente adottare o subire la legge del più forte. Onestamente, l’inferno in cui l’umanità si è da sempre condannata appare lastricato da sentimenti e da atti vocati all’autodistruzione. Poi mai riparati o mitigati da mediazioni e tanto meno da condanne.

Giochi olimpici, tregua rotta senza complimenti

La storia millenaria della civiltà ora globalizzata ce lo insegna e non c’è via d’uscita, salvo che appellarsi al “castigo di Dio” e al “giudizio universale”. Piuttosto che alla postuma soluzione con la laica “livella”. Così la tregua olimpica, in scadenza per il 20 marzo prossimo, è stata infranta – senza tanti complimenti – durante la fase paralimpica dei Giochi olimpici.

Proprio quella in cui i diversamente abili celebrano il loro diritto alla parità ed enfatizzano la speranza di una società migliore.

Purtroppo, quanto sta accadendo dimostra la fragilità di un concetto di alto valore simbolico in mancanza di serie condivisioni, a cominciare dal principio fondamentale del rispetto delle regole. Occorrerebbe cambiare il mondo, come si suole dire. Nessuno, però, sembra voler rinunciare a propri accampati diritti, costi quel che costi, senza porsi il problema di chi paga il conto, senza tregua.

L’appello di Papa Francesco

Ieri è arrivato l’appello di Papa Francesco perché si fermi il conflitto. “La guerra è una pazzia – ha detto durante l’Angelus a piazza San Pietro – fermatevi!”. Bergoglio si è rivolto a tutti, ma principalmente a Putin che si dichiara cattolico. Purtroppo questo non è bastato a fermare i morti e nemmeno ad aprire, almeno come si sperava, i corridoi umanitari per far allontanare i civili dal teatro di guerra. Addirittura in un caso non è stato possibile perché la strada scelta è risultata minata.

Oggi pomeriggio, 7 marzo, sono ripresi i negoziati, ma la situazione è davvero complessa e gli scenari potrebbero essere spaventosi. La Russia ha stilato una lista di Paesi ostili tra cui c’è anche l’Italia, come tutti i Paesi dell’Unione Europea. Gli Stati Uniti sono contrari alla No fly zone sull’Ucraina che sarebbe considerata da Mosca come un atto di guerra, proprio per evitare di ampliare il conflitto. L’Europa prepara, però, sanzioni economiche ancora più severe.

I danni indiretti delle guerre

L’Osservatorio vittime del dovere e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, sono da sempre contro la guerra. L’Ovd tutela le vittime del dovere e conosce bene le conseguenze, anche indirette, dei conflitti. Troppi appartenenti alle forze armate si sono ammalati per l’amianto utilizzato nelle strutture da campo o per l’uranio impoverito usato per i proiettili. Una strage nella strage che l’Osservatorio tenta di fermare denunciando quanto accade ancora in tanti Paesi.