obesità

Obesità: entro il 2025 ne soffriranno circa 167 milioni di persone nel mondo. A Lanciare l’allarme è l’OMS, Organizzazione mondiale della sanità. Bisogna fare di più per invertire la rotta, che potrebbe portare ad una crisi sanitaria prevenibile.

La tendenza al sovrappeso è infatti in aumento: ad oggi sono più di un miliardo le persone obese, di cui 650 milioni tra gli adulti, 340 milioni di adolescenti e 39 milioni di bambini.

I rischi per la salute derivanti dall’obesità

L’obesità colpisce molti organi: cuore, fegato, reni, sistema riproduttivo e parti del corpo come le articolazioni che rispondono fisicamente delle sollecitazioni dovute al peso eccessivo. Le malattie che porta sono il diabete di tipo 2, disturbi cardiovascolari, ictus, ipertensione, ma anche cancro e problemi alla salute mentale degli individui. Con la pandemia da Covid, inoltre, è stato riscontrato un aumento di tre volte sul numero dei ricoveri.

I dati epidemiologici dell’Italia, come riporta l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), hanno contato nel 2015: una persona su dieci obesa (9,8%) e più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) in sovrappeso. In tutto il 45,1% dei maggiorenni in eccesso ponderale. Con una diretta proporzionalità in relazione all’età: aumento con l’innalzamento dell’età.

Oms, il monito ai Paesi: “Agire presto”

“La chiave per prevenire l’obesità è agire presto, idealmente anche prima del concepimento: una buona alimentazione in gravidanza, seguita da allattamento al seno esclusivo fino all’età di 6 mesi e allattamento continuato fino a 2 anni” – riporta l’Oms. Bisogna “creare un ambiente alimentare migliore in modo che tutti possano accedere e permettersi una dieta sana”.

Meno grassi, zucchero e sale, più tasse per le bevande zuccherate e dare un migliore accesso a cibo sano e a buon prezzo. Incentivare il movimento fisico e aiutare le famiglie per tramandare ai bambini le sane abitudini. A maggio 2022 si discuterà un piano d’azione in occasione della 76esima Assemblea Mondiale della Sanità.