Epilessia

La Lice (Lega italiana Contro l’Epilessia) ha diffuso alcune pratiche per sensibilizzare docenti e alunni sull’epilessia. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, l’Italia conta oltre 7 milioni di studenti. Studenti  che devono sapere cosa fare di fronte a una crisi epilettica di un compagno e cosa invece non è indicato o addirittura pericoloso. I consigli sono rivolti anche ai ragazzi con epilessia, affinché accettino la propria condizione.

«L’accettazione dell’Epilessia, in particolare durante l’adolescenza – spiega Oriano Mecarelli, Past President LICE – è una questione complessa. Questo perché è un periodo della vita molto delicato anche per altri aspetti. Il ragazzo spesso “non si piace” e le crisi epilettiche sono viste come un’ulteriore incrinatura che rischia di aggravare una preesistente visione pessimistica del proprio futuro. È questa un’età di transizione in cui il sostegno psicologico può rappresentare un aiuto efficace».

L’Epilessia colpisce ogni anno milioni di persone nel mondo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha riconosciuto l’Epilessia come una malattia sociale. Sono oltre 60 milioni nel mondo le persone che ogni anno ne sono colpite, ecco perché è una delle malattie neurologiche più diffuse.

Nei Paesi industrializzati si calcola che interessi 1 persona su 100. In Italia ne soffrono circa 600mila persone e 6 milioni in Europa. La malattia, nei Paesi a reddito elevato, presenta due picchi: uno nel primo anno di vita e l’altro dopo i 75 anni. In Italia ogni anno si verificano 86 nuovi casi di Epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni.

Necessaria la formazione per docenti e operatori scolastici

La Lice chiarisce che per facilitare l’inserimento del bambino con Epilessia nella scuola “sono fondamentali interventi educativi e formativi. Questi devono coinvolgere, a diversi livelli, genitori e insegnanti da una parte, il ragazzo stesso e i suoi compagni dall’altra. Riflessioni di carattere generale certamente, che necessitano di essere personalizzate poi nella realtà. Vi sono forme di Epilessia più o meno invalidanti che richiedono considerazioni e interventi diversi”.

La malattia, tuttavia, non influenza le capacità di apprendimento o quelle relazionali, infatti il bambino può partecipare a tutte le attività scolastiche.

«Il bambino e l’adolescente con Epilessia hanno spesso difficoltà di inserimento nell’ambito scolastico». È quanto afferma Laura Tassi, Presidente LICE e neurologo presso la Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson del Niguarda di Milano. Le difficoltà sono dovute talvolta a «un eccesso di protezione da parte dei genitori. Talvolta a una scarsa preparazione degli insegnanti sulle problematiche inerenti l’Epilessia», conclude Tassi.

Le 10 raccomandazioni della Lega Italiana Contro l’Epilessia

  • Restare calmi: agitazione e panico sono da evitare;
  • Posizionare sotto la testa qualcosa di morbido;
  • Allentare gli indumenti se troppo stretti e togliere gli occhiali se presenti;
  • Non mettere mai oggetti o le mani in bocca e non cercare di estrarre la lingua:
  • Non cercare di tenere fermo il bambino durante la crisi;
  • Girare il bambino di lato per facilitare la respirazione e la fuoriuscita della saliva;
  • Non lasciare il bambino da solo e attendere che si riprenda;
  • Offrire sostegno e aiuto appena la crisi è conclusa;
  • Somministrare se consigliato il farmaco di emergenza;
  • Se la crisi dura più di cinque minuti chiamare l’autombulanza.