Cure costose

Un’analisi svolta in 40 Paesi del Vecchio Continente ha dimostrato che milioni di persone trovano difficoltà a pagarsi le cure. Sono numerose, infatti, le famiglie in tutta la regione europea cadute in povertà dopo aver pagato cure costose.

L’allarme è stato lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa. Molti sistemi sanitari si reggono sui pagamenti a carico del cittadino che possono ridurre alcune persone in povertà. Il fenomeno, a livello globale, interessa 4,5 miliardi di persone, più della metà dell’umanità che non è coperta dai servizi sanitari essenziali.

Spesa sanitaria catastrofica e bisogni primari

I leader del settore sanità della Regione europea dell’Oms si riuniscono in Estonia per una Conferenza sui sistemi sanitari. Con l’occasione si celebreranno i 15 anni da quando la Carta di Tallinn è stata lanciata nel 2008. Il documento prevede che le persone non dovrebbero diventare povere a causa di problemi di salute. Invece, i dati pre-pandemia del 2019 erano già preoccupanti in molti Paesi dell’area europea.

L’incidenza della “spesa sanitaria catastrofica” è 3 volte superiore nei Paesi con divari nella copertura della popolazione rispetto a quelli che coprono oltre il 99%. Per spesa sanitaria catastrofica si intende che per sostenerla una famiglia non può più permettersi di soddisfare bisogni primari come cibo, alloggio e riscaldamento.

I pagamenti diretti per i farmaci ambulatoriali sono il principale motivo di difficoltà finanziarie in tutti i Paesi. Soprattutto per il quinto più povero della popolazione, seguiti dai prodotti medici (come gli apparecchi acustici) e dalle cure dentistiche.

Cure costose: la pandemia ha peggiorato la situazione

«I medicinali, i prodotti medici e le cure odontoiatriche sono servizi che dovrebbero essere forniti o gestiti in contesti di assistenza primaria», avverte l’Oms Europa. Invece, nel 20% delle famiglie più povere, la spesa per i medicinali è responsabile in media del 60% della spesa sanitaria catastrofica nei 40 Paesi. La pandemia ha peggiorato una situazione già disastrosa, creando enormi arretrati, costringendo le persone a pagare di tasca propria l’assistenza sanitaria privata e i medicinali.

«Il nostro rapporto mostra che già prima della pandemia le persone si trovavano ad affrontare un livello inaccettabile di spesa sanitaria catastrofica». Sono le parole di Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms Europa. «E sulla scia della devastazione causata dalla pandemia di Covid, è tempo di rimettere in carreggiata i sistemi sanitari».

Garantire la salute a tutti è un diritto umano fondamentale

Per milioni di persone nella regione, l’assistenza sanitaria gratuita o a prezzi accessibili è semplicemente un sogno. «Molti si trovano ad affrontare scelte strazianti – continua Hans Henri P. Kluge – come pagare medicinali o cure a scapito del cibo o dell’elettricità. Semplicemente non possiamo permettere che i costi sanitari impoveriscano milioni di famiglie. Dopotutto, la salute è un diritto umano fondamentale».

Da qui l’appello ai Paesi e l’invito a fare 5 scelte politiche per avvicinarsi alla copertura sanitaria universale. Tra queste:

  • disporre adeguati finanziamenti dalla spesa pubblica;
  • garantire che non vi siano gravi carenze di personale;
  • eliminare i lunghi tempi di attesa per le cure;
  • ricorrere con parsimonia a forme di co-pagamento a carico del cittadino per servizi sanitari, progettate per esentare chi ha redditi bassi e malattie croniche;
  • rifugiati, richiedenti asilo e migranti privi di documenti dovrebbero avere diritto agli stessi benefici degli altri residenti, senza barriere amministrative all’accesso.