Arachidi frutta secca

Arriva dagli USA un nuovo studio sulle allergie alle arachidi pubblicato sul New England Journal of Medicine. Condotto da Matthew Greenhawt del Children’s Hospital Colorado, lo studio ha coinvolto 362 bambini di età inferiore ai 3 anni e ha sperimentato un cerotto.

Questo si è mostrato in grado di ridurre la sensibilità alle proteine delle arachidi. Difatti, i due terzi dei bambini che hanno indossato il cerotto di arachidi ogni giorno per un anno, hanno manifestato una riduzione della sensibilità alle proteine delle noccioline. Sono, così, riusciti a ingerirne alcune senza soffrire di una reazione allergica. Il 67% dei bambini che si è sottoposto al trattamento ha raggiunto, dunque, un importante obiettivo: lo sviluppo della tolleranza immunitaria. Chi soffriva di una forma grave di allergia ha potuto ingerire una nocciolina senza manifestare alcuna reazione allergica. I bambini, invece, che soffrivano di allergia lieve, ne hanno potuto ingerire quattro.

Un cerotto contro le allergie alle arachidi

I bambini allergici alle arachidi, indossando il cerotto, sono stati esposti a minuscoli frammenti di proteine di arachidi. Si tratta di una forma di immunoterapia: il loro sistema immunitario è stato “allenato” a tollerarle meglio. L’effetto collaterale più comune manifestatosi con il cerotto di arachidi è stata l’eruzione cutanea. Meno del 2% dei bambini, invece, ha sviluppato sintomi che sono stati giudicati “da lievi a moderati”.

La società biotecnologica francese DVB Technologies ha prodotto il cerotto testato nella sperimentazione, chiamato Viaskin, e ha finanziato la ricerca. Le allergie, in tutto il mondo, sono in aumento. Negli Stati Uniti, tuttavia, quella alle arachidi costituisce la più frequente allergia alimentare. Ciò accade perché le noccioline sono molto usate nell’alimentazione degli americani.

Quali sono i fattori scatenanti l’allergia?

L’allergia alle noccioline americane è scatenata da una reazione dell’organismo verso due proteine in esse contenute. Spesso si manifesta con sintomi di modesta entità, come disturbi gastrointestinali, asma, orticaria, ma nei casi più gravi può provocare una reazione anafilattica. Se non diagnosticata e curata farmacologicamente, la reazione può portare alla morte. Per prevenire il problema, si deve escludere per sempre dalla dieta l’alimento “incriminato”, compresi i suoi derivati. È indispensabile, dunque, prestare molta attenzione soprattutto ai cibi confezionati e ad alcune preparazioni etniche.  

Come è possibile affrontare il problema

La pericolosità di tutte le allergie deriva dal fatto che spesso esordiscono per la prima volta durante la primissima infanzia. Il bambino non riesce a comunicare il suo malessere, che potrebbe avere tragici epiloghi. È consigliabile che i genitori evitino ai piccoli gli alimenti potenzialmente allergizzanti e che leggano accuratamente le etichette alimentari. Ciò almeno fino a una età più idonea. Infatti, può accadere che prodotti come le arachidi e i suoi derivati siano utilizzati nei cibi per la prima infanzia. Inoltre, bisogna saper riconoscere una reazione anafilattica e chiamare immediatamente il 118.