emicrania

Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’emicrania è la seconda patologia più disabilitante per il genere umano e la terza più frequente. In Italia, si stima ne soffrano 8 milioni di persone in maniera episodica o ricorrente. Per questi motivi, si è svolto la scorsa settimana il 15° Meeting della Scuola di Studi Avanzati della Federazione Europea delle Cefalee.

Fondata da Paolo Martelletti de “La Sapienza” di Roma, la Scuola affronta il problema delle cefalee da diversi punti di vista. Le ipotesi più avanzate sull’emicrania si concentrano sull’inflammosoma, l’insieme delle molecole del sistema immunitario responsabili dell’attivazione delle risposte infiammatorie.

Presentate nuove terapie per l’emicrania

Il Meeting ha visto la presenza dei massimi esperti mondiali. Ha, inoltre, rappresentato l’occasione per discutere sulla inclusione delle cefalee tra gli obiettivi delle Nazioni Unite di Sostenibilità nell’area della Salute e del Benessere. «L’emicrania – ha dichiarato Martellettiè una patologia complessa e invalidante, per la quale sono già disponibili farmaci come gli anticorpi monoclonali e i gepanti per la prevenzione e i ditani e gepanti per l’attacco, mentre altri farmaci nuovi stanno arrivando».

In che modo si manifesta l’emicrania?

La forma di mal di testa più comune si presenta con un dolore acuto o pulsante. Di solito, inizia nella parte anteriore o su un lato della testa. Il dolore può estendersi alla regione frontale e coinvolgere la fronte e le tempie. La sua durata varia da poche ore a diversi giorni. Spesso presenta sintomi insopportabili come dolore pulsante, nausea, vomito, preceduti a volte da formicolio alla gamba o al braccio. L’emicrania appartiene alla famiglia delle cefalee, èdefinita cronica quando i sintomi perdurano per almeno 15 giorni al mese per tre mesi successivi. Colpisce soprattutto le donne.

Le pincipali cause e fattori determinanti

Sono diversi i fattori che rivestono un ruolo determinante nell’emicrania: predisposizione genetica, fattori esterni e ormonali, familiarità al problema. È certo il legame con lo stress, i disturbi del sonno e alcuni problemi fisici.

I diversi sintomi dell’attacco emicranico

I sintomi dell’emicrania sono di due specie: sintomi prodromici, ovvero che precedono l’attacco e quelli che, invece, lo accompagnano. Giorni prima si possono accusare:

  • Rigidità del collo;
  • Irritabilità;
  • Disturbi visivi, lampi di luce;
  • Disturbi motori e del linguaggio;
  • Formicolio a braccia e gambe.

I sintomi dell’attacco emicranico possono includere:

  • Dolore pulsante concentrato in uno o più punti della testa;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Sensibilità alla luce e ai suoni;
  • Agitazione e confusione.

Come si cura e farmaci da somministrare

Oggi è disponibile la primaterapia profilattica per l’emicrania grazie agli anticorpi monoclonali che contrastano l’effetto della vasodilatazione e impediscono lo scatenarsi della crisi. Si tratta di unaterapia preventivada effettuarsi con una iniezione sottocutanea una volta al mese. 

Questi farmaci hanno meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie preventive. Ai monoclonali, si associa la tossina botulinica che si somministra, in una struttura ospedaliera, con iniezioni in alcuni punti precisi della testa e del collo. Risulta, tuttavia, importante, rimuovere i potenziali fattori scatenanti l’emicrania e assumere uno stile di vita equilibrato e sano. Gli specialisti consigliano attività fisica, regolare il ritmo sonno-veglia e un’alimentazione bilanciata.