Sono oltre 200 le riviste di ambito medico, tra cui The Lancet e British Medical Journal, che hanno recentemente lanciato una richiesta di azione urgente. La richiesta è rivolta in particolare ai decisori politici, affinché adottino misure efficaci per contrastare l’emergenza climatica. Si tratta di una iniziativa senza precedenti, poiché il cambiamento climatico è riconosciuto come una sfida che ha introdotto pressioni senza precedenti sul pianeta. Pressioni che stanno producendo conseguenze significative sulla salute umana.

Il tema è anche al centro della Conferenza su “Prospettive di Ricerca sugli Impatti sulla Salute del Cambiamento Climatico” in corso di svolgimento a Bruxelles. In questa sede si approfondirà come la ricerca e l’innovazione possano svolgere un ruolo fondamentale. L’obiettivo è, informa l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) «migliorare la comprensione, identificare opportunità di prevenzione e strategie per ridurre l’impatto sulla salute di minacce emergenti».

Scienza e finanza insieme per affrontare la sfida climatica

La conferenza di Bruxelles rappresenta una opportunità per identificare le lacune di conoscenza da colmare per definire opportunità di innovazione ad oggi inespresse.

«La conferenza – prosegue l’ISS – riunisce i principali settori del mondo della scienza e della finanza. Insieme a responsabili politici sono chiamati a riflettere sulle sfide attuali e sulle priorità della ricerca nell’ambito del cambiamento climatico e della salute. Obiettivo della conferenza è anche supportare il lancio di un’agenda strategica di ricerca e innovazione. Questa identificherà temi prioritari per gli anni a venire sulla ricerca in tema di cambiamento climatico e la salute».

L’evento tende a potenziare e a rendere più visibile il ruolo della salute che finora non è stato molto significativo nelle politiche.

Malattie infettive e rischio di diffusione in Europa

L’Istituto Superiore di Sanità intende dare un contributo sul tema delle malattie infettive. E anche sul rischio di diffusione in Europa delle patologie trasmesse da artropodi vettori (come ad esempio le zanzare, le zecche o i flebotomi).

Ma la ricerca e l’innovazione possono supportare la prevenzione, la preparazione e la risposta della sanità pubblica? Questo è un tema particolarmente rilevante a livello nazionale. Infatti, in Italia, negli ultimi anni, sono stati documentati i primi, limitati, focolai epidemici causati da patogeni precedentemente considerati un rischio associato a viaggi internazionali. Come ad esempio il virus dengue e il virus chikungunya, trasmessi localmente dalla zanzara Ae. Albopictus (nota anche come la “zanzara tigre”) diffusa stabilmente sul territorio nazionale.

Condivisione delle esperienze nazionali su approcci olistici

Un intervento specifico degli esperti ISS si colloca anche nella sessione incentrata sul ruolo delle pressioni correlate al clima.

I partecipanti alla conferenza condividono le esperienze nazionali sui nuovi approcci olistici inquadrati nell’approccio “one water”. Questi si focalizzano sull’analisi del rischio disegnata su interventi sinergici a carattere multidisciplinare e multisettoriale. In particolare i piani di sicurezza dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari. È quindi enfatizzata la necessità indifferibile di colmare le lacune tra la ricerca e i processi decisionali. Soprattutto nel contesto dei cambiamenti climatici e ambientali globali che influenzano l’accesso all’acqua potabile e direttamente e indirettamente la salute umana.