Sperimentata ufficialmente in Italia durante l’emergenza Covid, la telemedicina entra oggi a pieno titolo nei servizi erogati dal Sistema sanitario nazionale.
In epoca pandemica il Ministero della Salute aveva dato precise indicazioni ai medici di famiglia su come procedere con il servizio. Si trattava di una modalità essenziale per permettere ai medici di mantenere il distanziamento ed evitare la diffusione del virus; pur continuando a monitorare a distanza i propri pazienti ammalati o colti dall’infezione. Insomma la telemedicina si è rivelata uno strumento fondamentale, una alleata preziosa sia per i medici sia per i pazienti che si trovavano in isolamento.
Ora siamo al punto che l’Italia è il primo Paese in Europa a dotarsi di un progetto nazionale di telemedicina. Il Ministero ha firmato nei giorni scorsi un contratto per l’avvio dei servizi all’interno di una piattaforma nazionale dedicata. Uno strumento che rappresenta una delle più recenti innovazioni tecnologiche della medicina, che oggi diventa strutturale nel Ssn; e che potrà tornare utile per la salute della comunità anche in caso di future epidemie e pandemie.
Telemedicina, ecco la piattaforma nazionale pubblica
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La firma per la nuova piattaforma dei servizi di telemedicina, è avvenuta nei giorni scorsi alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Il contratto è tra Agenas, il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) Engineering Ingegneria Informatica Spa e Almaviva Spa. L’affidamento è per la concessione della “Progettazione, realizzazione e gestione dei Servizi abilitanti della Piattaforma nazionale di Telemedicina PNRR“. Il valore del progetto è di circa 250 milioni di euro.
“Un altro importante tassello, nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” – ha commentato il ministro Schillaci, esprimendo soddisfazione per l’iniziativa. “La piattaforma nazionale di telemedicina ci permetterà di vincere la sfida per il superamento delle diseguaglianze nell’offerta delle prestazioni e dell’assistenza tra le diverse aree territoriali“.
Risposte più tempestive e capillari sul territorio
Grazie alla telemedicina il Ssn diventerà ancora più capillare sul territorio, colmando quei vuoti che possono esserci nei luoghi molto distanti dai principali centri di cura. Inoltre permetterà un filo diretto tra medico e paziente anche senza la necessità della presenza fisica in ambulatorio da parte del paziente, che potrà essere monitorato a distanza quando le condizioni lo permettono.
“Grazie alla piattaforma – ha spiegato il ministro – i professionisti sanitari potranno disporre di nuovi strumenti validati per operare efficacemente in ogni processo individuale e multi-disciplinare e allo stesso tempo verrà anche migliorata l’accessibilità dei pazienti alle cure e alle prestazioni. Saremo quindi in grado, grazie alla telemedicina, di dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio. Questo si tradurrà in un significativo alleggerimento della pressione sugli ospedali e sui Pronto Soccorso spesso oberati da richieste inappropriate che finiscono col ripercuotersi negativamente sulla possibilità di assicurare nei tempi giusti gli interventi e le prestazioni necessarie a chi ne ha reale necessità“.