Quella tra il 17 e il 22 aprile sarà una settimana interamente dedicata alla salute femminile. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Onda si tiene in occasione dell’VIII Giornata nazionale della salute della donna (22 aprile) ed ha come obiettivo quello di informare e promuovere la prevenzione e la cura.
Saranno infatti offerti gratuitamente servizi clinici, diagnostici e informativi (in presenza e a distanza) per la salute femminile in numerose aree specialistiche.
Ci sarà infatti la possibilità di usufruire di esami di cardiologia, colonproctologia, dermatologia; così come anche in tema di diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia e malattie del metabolismo; potranno inoltre essere eseguiti approfondimenti in materia di ginecologia e ostetricia, medicina della riproduzione, oncologia ginecologica, oncologia medica; nonché neurologia, pneumologia, psichiatria; ed infine reumatologia, senologia, urologia. Ci saranno anche percorsi specifici nell’ambito della violenza sulla donna.
In sintesi, in tutta Italia ci saranno una o più giornate dedicate alla salute femminile. Gli ospedali Bollini Rosa saranno quelli in prima linea: offriranno infatti servizi gratuiti alla popolazione – visite, esami, consulenze, attività informative – in relazione a specifiche patologie o problematiche in tutte le specialità elencate.
La Fondazione Onda è l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere e infatti dal 2005 promuove un approccio alla salute orientato al genere ed in particolare quella femminile.
Salute femminile: l’elenco degli ospedali Bollino Rosa
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Una rete di ospedali viene premiata ogni anno con Bollini Rosa, per l’attenzione che in particolare è riservata alla salute femminile grazie a specifici percorsi e servizi. In questi progetti sono sempre coinvolte non solo le singole strutture sanitaria, ma anche le società scientifiche, le associazioni di pazienti e i media.
Di seguito un elenco degli ospedali che hanno richiesto e ottenuto il Bollino Rosa nel 2022 per l’erogazione di servizi gratuiti per la prevenzione e la salute femminile. Si tratta di un’iniziativa molto apprezzata e partecipata: gli ospedali e cliniche, pubblici e privati, che hanno aderito erano infatti ben 354 lo scorso anno.
Il nuovo bando è aperto dal 14 marzo e sarà quindi possibile avere un nuovo elenco aggiornato. Basterà qualche giorno di pazienza: infatti dal 4 aprile 2023 sul sito Bollini Rosa sarà disponibile il nuovo elenco, con tutte le indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione dei servizi offerti gratuitamente per la salute femminile.
L’elenco di seguito è organizzato per regione e per provincia. Ogni ospedale, dal Nord Italia al Centro e Sud e isole, ha offerto gratuitamente servizi e prestazioni per la salute femminile e, se anche quest’anno ha aderito all’iniziativa, continuerà ad offrirne e sarà presente in elenco. Oltre agli ospedali italiani, disponibile anche l’Ospedale di San Marino, presso la Repubblica di San Marino.
Le regioni del Nord Italia hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa dei Bollini Rosa: sono numerosi infatti i centri che risultano nell’elenco del 2022. Anche Centro e Sud non hanno però fatto mancare la loro presenza, con tante strutture sanitarie che offrono i servizi gratuiti.
Salute femminile nei presidi sanitari dell’Italia Nord-Est
Emilia-Romagna
- Bologna: Policlinico S.Orsola-Malpighi; Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna.
- Forlì-Cesena: presidi ospedalieri Morgagni-Pierantoni Forlì e Maurizio Bufalini Cesena; Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori”.
- Ferrara: Ospedale del Delta; SS. Annunziata; Arcispedale Sant’Anna di Ferrara.
- Modena: ospedali Ramazzini Carpi, Baggiovara, Sassuolo; Policlinico di Modena.
- Parma: Ospedale di Vaio di Fidenza; Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma; Ospedale S.Maria Borgo Val di Taro.
- Piacenza: Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza; Casa di cura Privata Piacenza.
- Ravenna: presidi ospedalieri Umberto I, S.Maria Delle Croci e il ‘Degli Infermi‘ di Faenza.
- Rimini: Presidio Ospedaliero Infermi di Rimini.
Friuli Venezia Giulia
- Gorizia: ospedali di Gorizia e di Monfalcone.
- Pordenone: ospedali di S.Vito al Tagliamento e S.Maria degli Angeli di Pordenone; Casa di Cura privata S.Giorgio; Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.
- Trieste: ospedali di Cattinara e Maggiore; I.R.C.C.S. Burlo Garofolo; Sanatorio Triestino.
- Udine: ospedali di Latisana, Palmanova, Antonio Abate di Tolmezzo, Sant’Antonio di San Daniele del Friuli; P.O. Universitario S.Maria della Misericordia.
Trentino Alto-Adige
- Bolzano: ospedali di Bressanone; Brunico; Merano; S.Candido; Silandro; Vipiteno; Bolzano.
- Trento: P.O. di Arco e S.Maria del Carmine.
Veneto
- Belluno: ospedali S.Maria del Prato e S.Martino.
- Padova: ospedali Immacolata Concezione di Piove di Sacco; Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta; Camposampiero; Cittadella; Sant’Antonio; Casa di Cura Abano Terme Polispecialistica e Termale; Casa di Cura Parco dei Tigli; Istituto Oncologico Veneto.
- Rovigo: ospedali S.Maria della Misericordia di Rovigo e S.Maria Regina Degli Angeli di Adria.
- Treviso: ospedali Ca’ Foncello di Treviso; Conegliano; Oderzo; S.Giacomo Apostolo di Castelfranco Veneto; S.Valentino e P.O. di Vittorio Veneto.
- Venezia ospedali civili di Dolo e di Mirano; presidi ospedalieri di San Donà di Piave, di Chioggia, di Portogruaro; gli ospedali Dell’Angelo e il SS.Giovanni e Paolo.
- Verona: IRCCS Sacro Cuore Don Calabria; ospedali Girolamo Fracastoro, Magalini, Mater Salutis; Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – Borgo Roma e Borgo Trento.
- Vicenza: ospedali Alto Vicentino; Asiago; S.Bassiano di Bassano Del Grappa; Arzignano-Montecchio; S.Bortolo.
Salute femminile nei presidi sanitari dell’Italia Nord-Ovest
Anche l’Italia nord occidentale ha aderito in forze all’iniziativa dei Bollini Rosa. Molto presente il Pimeonte, che infatti presenta il maggior numero di strutture, ma va detto che è anche la regione più grande tra quelle del nord-ovest. Bene anche la Liguria e la Valle d’Aosta, che nonostante la loro ridotta estensione, hanno aderito con diverse strutture sanitarie territoriali. In Liguria mancano però all’appello due province: Savona e La Spezia.
Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta
Liguria
- Imperia: Stabilimento Ospedaliero di Imperia.
- Genova: Ospedale Villa Scassi; Ospedali Riuniti Leonardi e Riboli Lavagna; E.O. Ospedali Galliera; IRCCS Istituto Giannina Gaslini; IRCCS Ospedale Policlinico San Martino; Ospedale Evangelico Internazionale Presidio di Voltri.
Piemonte
- Alessandria: Ospedale San Giacomo Novi; Ospedale Santo Spirito – Casale Monferrato; Presidio SS. Antonio e Biagio.
- Asti: Presidio Ospedaliero Cardinal G. Massaia.
- Biella: Nuovo Ospedale degli Infermi.
- Cuneo: Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì; Ospedale SS Annunziata di Savigliano; Ospedale Santa Croce.
- Novara: Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara – Ospedale Maggiore.
- Torino: Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna; Ospedale Civile E. Agnelli; Azienda Ospedaliero – Universitaria San Luigi Gonzaga; Ospedale degli Infermi; Ospedale di Chivasso; Fondazione del Piemonte per l’Oncologia – IRCCS di Candiolo; Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino; Ospedale di Ciriè; Presidio Sanitario Ospedale Cottolengo; Ospedale di Ivrea.
- Verbano-Cusio-Ossola: Ospedale Castelli.
Valle d’Aosta
- Aosta: Ospedale Beauregard; Ospedale Regionale Umberto Parini.
Lombardia presente con numerosi presidi
Lombardia presente con entusiasmo, merita quindi un capitolo a parte. Per la tutela della salute femminile risultano numerosi presidi sanitari, con strutture presenti in tutte le province: c’è dunque un’ampia copertura su tutto il territorio lombardo.
- Bergamo: ospedali Bolognini; Locatelli; Pesenti Fenaroli; Treviglio; Caravaggio. ASST Papa Giovanni XXIII; Cliniche Gavazzeni.
- Como: ospedali Sant’Anna, Sant’Antonio Abate di Cantù, Valduce (Congregazione Suore Infermiere dell’Addolorata), Moriggia Pelascini; Sacra Famiglia F.B.F. di Erba; Istituto Clinico Villa Aprica.
- Cremona: Ospedale Maggiore di Crema; Ospedale di Cremona; Ospedale Oglio Po.
- Lecco: presidi ospedalieri Alessandro Manzoni e Leopoldo Mandic.
- Lodi: Presidio Ospedaliero di Lodi.
- Mantova: ospedali Destra Secchia e di Asola; Presidio Ospedaliero C. Poma.
- Milano: ospedali di Niguarda, Vizzolo Predabissi, Edoardo Bassini, San Carlo Borromeo di Milano, San Paolo di Milano; Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini/CTO; presidi ospedalieri di Rho, Città di Sesto S. Giovanni, Garbagnate Milanese; Centro Cardiologico Monzino; Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico; Humanitas San Pio X; Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori; Istituto Clinico Humanitas di Rozzano; Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta; Policlinico San Donato; S.Raffaele di Milano; S.Raffaele Turro; Istituto Auxologico Italiano – IRCCS Capitanio; Istituto Auxologico Italiano – IRCCS S. Luca; Istituto Clinico Città Studi – Milano; Istituto Auxologico Italiano – IRCCS S. Michele; Istituto Europeo di Oncologia; Istituto Maugeri IRCCS Milano.
- Brescia: ospedali di Iseo, Mellini di Chiari, Manerbio, Esine, Desenzano; Ospedale Civile la Memoria di Gavardo; Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero; Istituto Clinico S. Anna; Presidio Ospedaliero di Brescia.
- Monza-Brianza: Ospedale di Vimercate, Trabattoni, Desio, Ronzoni di Seregno, Vittorio Emanuele III di Carate; Istituti Clinici Zucchi; Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.
- Sondrio: ospedali di Sondrio e Morelli di Sondalo.
- Varese: Ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio; Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese; presidi ospedalieri di Gallarate, Busto Arsizio, Saronno; Ospedale di Tradate; Humanitas Mater Domini.
Strutture sanitarie del Centro Italia con il bollino rosa
Il Centro Italia presenta una forte attenzione alla salute femminile: numerose strutture infatti hanno aderito alla campagna dei Bollini Rosa nel 2022 e risultano in elenco decine di presidi sanitari.
Non in elenco, ma disponibile dallo scorso dicembre a Roma, un centro specifico per la salute della donna. Si tratta infatti del “Centro per la salute e il benessere della donna”, nato da un progetto promosso dall’università La Sapienza e dal Policlinico Umberto I con Atena Onlus, e in collaborazione con la Lilt: il poliambulatorio è a Palazzo Baleani ed è pensato per la cura della donna dall’adolescenza alla terza età, con specialisti e servizi di diverse discipline.
Salute femminile in Abruzzo, Marche e Molise
Abruzzo
- L’Aquila: Ospedale Regionale S.Salvatore; Casa di Cura Privata Di Lorenzo; Casa di Cura L’Immacolata.
- Asl 2 Abruzzo (Lanciano-Vasto-Chieti): Ospedale Civile Vasto, G.Bernabeo di Ortona, Floraspe Renzetti; Presidio Ospedaliero Clinicizzato SS Annunziata.
- Asl Teramo: Ospedale Mazzini; Ospedale Val Vibrata.
Marche
- Ancona: ospedali Carlo Urbani di Jesi, Senigallia; presidi ospedalieri G.Salesi e Umberto I.
- Ascoli Piceno: ospedali C.G. Mazzoni, Madonna del Soccorso di S.Benedetto del Tronto; Casa di Cura Villa S.Giuseppe.
- Macerata: ospedali di Civitanova e di Macerata.
- Fermo: Presidio Ospedaliero di Fermo.
- Pesaro-Urbino: Ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino; Ospedale San Salvatore.
Molise
- Campobasso: Ospedale A.Cardarelli di Campobasso; Gemelli Molise.
- Isernia: Neuromed I.R.C.C.S.
Salute femminile in Toscana, Lazio e Umbria
Numerose sono le strutture presenti nell’elenco dell’Italia centrale: le regioni di Lazio, Umbria e Toscana sono infatti ben rappresentate. Anche il Centro Italia è dunque molto attento alla salute femminile, anche se in alcune zone – che risutanto scoperte (quelle più periferiche) si potrebbe fare di più.
Lazio
- Latina: Ospedale S.Maria Goretti.
- Rieti: Presidio S.Camillo De Lellis.
- Roma: ospedali San Filippo Neri, Santo Spirito, Sant’Eugenio, Sandro Pertini, G.B. Grassi (Ostia), San Giovanni, San Camillo, San Pietro Fatebenefratelli, San Giovanni Calibita – Fatebenefratelli, San Carlo di Nancy, Israelitico, Sant’Andrea, Cristo Re; Policlinico Umberto I; Casa di cura Villa Tiberia Hospital; Clinica Fabia Mater; Casa di cura nuova Villa Claudia; Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS; I.N.M.I. L. Spallanzani Irccs; Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata; IFO – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e Istituto Dermatologico San Gallicano; NCL Istituto di Neuroscienze; Policlinico Casilino; Ospedale Pediatrico Bambin Gesù (sede Gianicolo); Ospedale dei Castelli.
- Viterbo: Ospedale Belcolle.
Toscana
- Arezzo: ospedali San Donato e S.Maria alla Gruccia.
- Firenze: ospedali di Careggi, Meyer di Firenze, S.Maria Annunziata; ospedale del Mugello di Borgo San Lorenzo, S.Giovanni di Dio Torregalli; Presidio Ospedaliero San Giuseppe di Empoli.
- Grosseto: Ospedale della Misericordia.
- Livorno: ospedali di Cecina, Portoferraio, Livorno.
- Lucca: ospedali S.Francesco, Versilia, S.Luca.
- Massa Carrara: Ospedale Apuane.
- Pisa: Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana; Presidio Ospedaliero ‘Felice Lotti’.
- Prato: Ospedale S.Stefano.
- Pistoia: ospedali San Jacopo, SS.Cosma e Damiano di Pescia.
- Siena: ospedali S.Maria alle Scotte, Riuniti Della Val di Chiana; Ospedale Dell’alta Val D’Elsa.
Umbria
- Perugia: ospedali S.Maria della Misericordia, San Matteo degli Infermi, Città di Castello; P.O. Alto Chiascio.
- Terni: Azienda Ospedaliera S.Maria.
Strutture sanitarie del Sud Italia e Isole con il bollino rosa
Grande attenzione è posta dalle regioni del Sud Italia e delle isole alla salute femminile: sono infatti molto presenti in elenco. In particolare troviamo la Campania e la Sicilia. Più sensibili delle altre, sono in particolare le province di Napoli e Catania.
Basilicata
- Matera – P.O. Madonna delle Grazie.
- Potenza: Ospedale S.Carlo di Potenza; Centro di Riferimento Oncologico Basilicata.
Campania
- Avellino: Ospedale Ariano Irpino; A.O. S.Giuseppe Moscati; case di cura Montevergine e Malzoni Villa Dei Platani.
- Benevento: A.O. S.Pio; Casa di cura Ge.P.O.S.; Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli.
- Caserta: P.O. “Dott.ssa Anastasia Guerriero – Marcianise”, “Ave Gratia Plena” Piedimonte Matese; case di cura S.Michele, S.Paolo, Villa Fiorita; Pineta Grande Hospital.
- Napoli: Ospedale S.Maria delle Grazie; A.O. Antonio Cardarelli, L.Vanvitelli, Federico II; case di cura Fatebenefratelli e Trusso; Clinica Mediterranea; Fondazione Evangelica Betania; Istituto Nazionale Tumori di Napoli Fondazione G.Pascale.
- Salerno: P.O. Dell’Immacolata di Sapri; A.O. universitarie S.Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona; Hippocratica; Casa di Cura Villa Del Sole; Istituto Clinico Mediterraneo.
Sardegna
- Cagliari: Ospedale Oncologico Armando Businco; Ospedale S.Michele; P.O. SS.Trinità di Cagliari e Duilio Casula; Casa di Cura Polispecialistica Sant’Elena.
- Nuoro: P.O. S.Francesco.
- Oristano: P.O. S.Martino di Oristano.
- Sassari: Ospedale Civile di Alghero; A.O. Universitaria di Sassari.
Sicilia
- Agrigento: P.O. S.Giovanni di Dio.
- Caltanissetta: P.O. Sant’Elia.
- Catania: P.O. Garibaldi Nesima, S.Marta S. Venera di Acireale, San Marco, G.Rodolico; A.O. per l’Emergenza Cannizzaro; Casa di Cura Falcidia; Humanitas Istituto Clinico Catanese Spa; Istituto Oncologico del Mediterraneo.
- Enna: Istituto Oncologico del Mediterraneo.
- Messina: aziende ospedaliere Papardo di Messina e Policlinico G. Martino; P.O. Barone Romeo; Casa di cura Cappellani Giomi.
- Palermo: Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli; Casa di Cura Candela S.p.A.; Casa di Cura La Maddalena; Fondazione Istituto G. Giglio; Casa di cura Serena S.P.A.; IRCCS ISMETT srl.
- Ragusa: Ospedale Giovanni Paolo II; Ospedale Maggiore di Modica.
- Trapani: P.O. S.Antonio Abate.
Salute femminile nella punta e nel tacco dello Stivale
Anche nelle regioni che costituiscono la “punta” ed il “tacco” dell’Italia sono presenti strutture che offrono servizi per la salute femminile.
Calabria
- Cosenza: iGRECO Ospedali Riuniti di Cosenza – La Madonnina; iGRECO Ospedali Riuniti di Cosenza – Sacro Cuore
- Crotone: Marrelli Health S.r.l. – Marrelli Hospital
Puglia
- Bari: Ospedale della Murgia Fabio Perinei; Ospedale Di Venere” di Carbonara di Bari”; Ospedale Umberto I di Corato; Presidio Ospedaliero S. Paolo di Bari; Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico; C.B.H. Presidio Mater Dei; Casa di Cura Monte Imperatore; IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II; Ospedale generale regionale Miulli; Ospedale Santa Maria.
- Foggia: IRCCS (Ospedale) Casa Sollievo della Sofferenza; Azienda Ospedaliero Universitaria di Foggia – Ospedali Riuniti.
- Lecce: Casa di cura Città di Lecce.
- Taranto: Ospedale SS Annunziata di Taranto; Presidio Ospedaliero San Pio da Pietrelcina.
Salute femminile: la campagna contro il virus HPV
Il Ministero della Salute da qualche tempo sta puntando i riflettori sul virus HPV, che è infatti uno dei pericoli peggiori per la salute femminile anche se è in grado di infettare sia uomini che donne. Ce ne sono oltre 200 varianti (sierotipi) ed alcune di esse possono causare soltanto verruche e condilomi, mentre altre possono provocare l’insorgenza di tumori. Le più colpite sono di fatto proprio le donne, nel loro apparato riproduttivo.
“Il virus è estremamente diffuso nella popolazione: si stima che ognuno di noi contragga un’infezione da HPV almeno una volta nella vita” – spiega il Ministero nella sua pagina informativa. Il papillomavirs può essere causa di tumori ed essi “riguardano in particolare il collo dell’utero, ma possono interessare anche la vagina, la vulva, il pene, l’oro-faringe e l’ano. Ancora oggi il tumore al collo dell’utero causa oltre 1000 i decessi all’anno in Italia“. Molto importante anche in questi casi è la diagnosi precoce, che si ottiene molto spesso grazie agli screening oncologici offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale. Questi test sono infatti in grado di individuare le lesioni precancerose in pochi passaggi e danno una risposta rapida alle pazienti, anche nel giro di pochi giorni. Si può così intervenire subito.
Importante è anche avere uno stile di vita sano: la malattia si può sviluppare con maggiore facilità se ci sono predisponenti come l’obesità, un sistema immunitario già compromesso, essere fumatori e/o avere un elevato numero di partner sessuali.
Papillomavirus: come avviene il contagio
Il papillomavirus si prende soprattutto per via sessuale, anche non completi, con la persone portatrice. Non sempre chi è positivo al virus HPV sa di esserlo e può restare portatore anche per molto tempo senza che se ne accorga.
L’infezione da HPV si contrae principalmente attraverso il contatto stretto durante i rapporti sessuali, anche non completi, con una persona portatrice del virus. Spesso si può contrarre l’infezione e restare portatori del virus per molto tempo, anche senza accorgersene. Il virus infatti può restare latente, senza sintomi anche fino a due anni nell’organismo umano. Il sistema immunitario, nella maggioranza dei casi, è in grado di eliminarlo da solo senza conseguenze per la salute: si tratta di una buona notizia, ma purtroppo non va sempre bene. Se infatti l’infezione da HPV persiste nel tempo, può dare inizio a lesioni precancerose della pelle o delle mucose, delle quali alcune possono evolvere in carcinomi. Tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni, il tempo è infatti di circa 5 anni; mentre per lo sviluppo del tumore possono trascorrere anche dai 20 ai 40 anni.
Diffusione del papillomavirus e cancro
La diffusione del virus HPV può e deve essere il più possibile limitata. Il papillomavirus è infatti responsabile del 20% circa dei 31.000 casi di tumore di origine virale che si verificano ogni anno.
Per quanto riguarda i tumori femminili, l’HPV è presente nella totalità di quelli che colpiscono la cervice uterina: questo tipo di cancro ne rappresenta il 2% circa e in Italia colpisce 2.300 donne ogni anno. Relativamente al genere maschile, invece, ad essere colpita di più è l’orofaringe.
In generale l’HPV è responsabile inoltre del 10% dei 4.600 tumori del cavo orale che si verificano ogni anno: il 2,4% dei tumori alla laringe e il 31% dell’orofaringe.
Prevenzione dell’infezione da virus HPV
La prevenzione passa come sempre dal rispetto delle comuni pratiche igieniche e, per quanto riguarda l’aspetto sessuale, dall’uso del preservativo. Tuttavia non si tratta di metodi efficaci al 100%.
Il vaccino contro il papillomavirus invece mette al sicuro: è disponibile per tutti, ragazzi e ragazze, a partire dagli 11 anni di età con due dosi, a distanza di sei mesi l’una dall’altra; se effettuato dopo il compimento dei 15 anni, invece, le dosi saranno tre. Il vaccino anti-HPV è molto importante: protegge infatti dai 9 sierotipi HPV più pericolosi e sono efficaci per oltre il 90% delle forme tumorali HPV-associate.
Salute femminile, un portale web dedicato
Da qualche anno a questa parte, è mutata la sensibilità sul tema della salute femminile, tanto che anche sul sito del Ministero della salute ora esiste un portale web ad essa interamente dedicato. Si chiama “Salute della donna” e vi sono percorsi informativi specifici: in primo piano c’è proprio la campagna anti-HPV, tema sul quale si sta particolarmente battendo in questi anni, caratterizzati da un calo delle vaccinazioni.
Le aree informative del portale vanno inoltre da una dieta equilibrata al percorso nascita, alla procreazione medicalmente assistita; si va anche dalla prevenzione in tutte le fasi della vita, alle patologie di genere. Un focus c’è anche sulla menopausa, quel momento paerticolare della vita di una donna ma del tutto fisiologico che determina la fine della sua fertilità e durante la quale deve essere posta attenzione al calo degli estrogeni, che” può comportare cambiamenti della salute in generale e aumento del rischio di comparsa di alcune patologie“.
Disponibili per la lettura, inoltre, diverse pubblicazioni sulla salute della donna, a cura proprio del Ministero. Insomma è possibile approfondire ogni aspetto della salute femminile, compreso anche l’aspetto sociale: ci sono dei focus infatti anche sulla violenza di genere, sulle mutilazioni genitali, sulla contraccezione e sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Prevenzione e salute per tutte le fasi della vita
In particolare negli ultimi anni si è puntato anche sulla prevenzione, che deve essere specifica per ogni faes della vita della donna. Si va in questo caso dall’alimentazione – con cibi non solo sani, ma anche di buona qualità – all’attività fisica, che dovrebbe essere incoraggiata a tutte le età.
Sin da bambini, e ancor prima in gravidanza, l’attività motoria fa bene alla salute, sia della mamma che del feto; ed anche nell’età adulta aiuta a mantenersi in forma e in salute, mentre nella terza età favorisce il cosiddetto invecchiamento attivo. Da bambini infatti l’attività fisica – unita ad una corretta alimentazione – è un ottimo modo per evitare sovrappeso ed obesità, che potrebbero comportare problemi in adolescenza e nella successiva età adulta.
Quella di una costante attività fisica è una raccomandazione che ovviamente vale anche per il genere maschile, tanto che molti comuni in Italia si sono attrezzati con aree per lo sport all’aria aperta e con corsi specifici per la tutela della salute degli anziani, sia uomini che donne. Evitare l’alcol e il fumo di sigaretta fanno anche parte delle buone pratiche da tenere in considerazione.