La guerra in Ucraina sta avendo un pesante impatto sulla società e sugli equilibri internazionali. Su quale sia l’impatto complessivo del conflitto sulla salute della popolazione, si è interrogato lo storico Ed Holt che su The Lancet ha riportato alcuni dati – relativi ai primi sei mesi del conflitto – nella rubrica World Report.
In Ucraina la guerra è scoppiata il 24 febbraio 2022. Ci sono oltre sette milioni di sfollati, e più di sei milioni di persone hanno trovato accoglienza nei vari Paesi europei. Solo in Italia ce ne sono circa 150mila. Tredici milioni le persone rimaste bloccate nelle zone più colpite. Infrastrutture e strutture sanitarie distrutte non rendono facile il soccorso e il compito del personale sanitario nelle zone di guerra.
Ucraina, sistema sanitario in crisi a causa della guerra
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“Il sistema sanitario ucraino sta lottando per continuare a fornire servizi a una popolazione sempre più traumatizzata dalla guerra in corso. Secondo le Nazioni Unite al 15 agosto erano 5.514 i civili uccisi e 7.698 i feriti confermati, ma le stesse Nazioni Unite affermano che la cifra reale potrebbe essere molto più alta“. Questo il contesto che riguarda l’impatto della guerra sulle vite umane descritto dallo storico.
Poi ci sono le conseguenze durature, che vanno dalla salute, con la possibilità di focolai di malattie infettive, allo stress. E che proseguiranno anche dopo la fine della guerra. A lanciare l’allarme è stata la stessa OMS, che già prima del conflitto aveva visto crescere malattie come Aids (e infezioni da Hiv) e tubercolosi resistente ai farmaci, ma anche infezioni da poliovirus, Hbv, Hcv e morbillo. Per non parlare della scarsa copertura vaccinale contro il Covid, inferiore al 50%.
Dal conflitto non sono state risparmiate nemmeno le strutture sanitarie: la stima è di 445 attacchi a partire dall’11 agosto, con 86 morti e 105 feriti. Molte zone sono rimaste senza assistenza sanitaria, con ospedali e strutture di assistenza primaria distrutti. I medici rimasti in Ucraina fanno fatica a raggiungere i pazienti perché anche le infrastrutture sono distrutte; inoltre sono pochi e sovraccarichi. I medicinali scarseggiano e tantissime farmacie sono ormai chiuse definitivamente.
Medici e personale sanitario determinati a salvare vite
“L’allontanamento del personale medico, compresi gli specialisti, e gli attacchi alle strutture sanitarie hanno avuto un impatto importante sul sistema di assistenza sanitaria. Inoltre, l’interruzione delle catene di approvvigionamento significa che i farmaci e i dispositivi medici necessari potrebbero non essere disponibili nel posto giusto e al momento giusto“. A dichiararlo allo storico, il capo del Dipartimento di medicina generale e medicina di famiglia presso l’Accademia medica di Kharkiv, Oleksii Korzh.
Tuttavia la loro determinazione ha salvato moltissime vite. Sono riusciti a mantenere in funzione i servizi pubblici, compresa la sorveglianza, anche per quelle malattie che più preoccupavano per la loro crescita prima della guerra. In questo contesto anche l’aiuto delle organizzazioni umanitarie si è rivelato importante. Da loro arrivano forniture di medicine e attrezzature, personale medico.
Il rischio di malattie “antiche”: il colera
Nonostante questi sforzi, in molte zone l’assistenza sanitaria continua ad essere carente e la situazione si aggrava ogni giorno di più; persino il
fuori stagione ci ha messo lo zampino. Inoltre l’assenza di acqua potabile sta mettendo a rischio la popolazione per la ricomparsa di “antiche” malattie come il colera. Segnalazioni sono arrivate da territori occupati dai russi.
In queste zone il problema è anche la diagnosi. Molti medici specialisti se ne sono andati e la carenza di strutture, oltre che di personale mette in crisi tutto il sistema. L’impossibilità di ricevere diagnosi e assistenza aggrava quindi la situazione generale.
Il trauma psicologico: supporto per la popolazione ucraina
Ultimo ma non per importanza, l’aspetto della salute mentale. L’indagine di Holt ha riguardato anche i servizi di supporto psicologico per la popolazione ucraina. La stima è che ne avranno bisogno 15 milioni dopo la guerra, e che per 4 milioni di loro sarà necessario persino il supporto farmacologico.
Abbandono della casa e distacco dalla propria vita, qualcuno anche dalla famiglia; l’esperienza dei bombordamenti e la perdita di amici e familiari; la preoccupazione per il costante pericolo, per chi è rimasto in vita. Gli ucraini hanno sintomi da stress cronico: insonnia, attacchi di panico, paura dei rumori forti, incontinenza urinaria notturna, incubi, perdita di appetito.
Oggi i servizi di salute mentale in Ucraina sono garantiti anche grazie alle organizzazioni umanitarie, oltre che al sostegno del governo. Gli interventi di supporto mentale saranno necessari anche dopo la fine del conflitto.