salute respiratoria

Al XXIV Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana, svoltosi a Bari nei giorni scorsi, i relatori hanno posto l’attenzione sulla qualità dell’aria e del sonno. Quanto sono importanti per la salute respiratoria del nostro organismo?

Per avere un’idea dell’impatto che ha sulla nostra vita, è sufficiente dare uno sguardo ai dati pre-pandemici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nelle regioni europee. Qui si sono registrati milioni di casi di Bpco (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), di asma, di polmoniti e bronchiti, di tumori polmonari, di tubercolosi. I fattori che contribuiscono ad aumentare queste patologie sono diversi, anche se è l’inquinamento atmosferico a giocare un ruolo centrale. Secondo l’OMS, è responsabile di 4,2 milioni di morti premature.

Per migliorare la salute dell’ambiente e la salute respiratoria è fondamentale vivere in un contesto verde e non inquinato. Gli pneumologi hanno evidenziato che la vegetazione funge da filtro biologico che assorbe gli inquinanti gassosi attraverso le foglie.

Nuovi alberi in soccorso della salute respiratoria

Il Congresso ha puntato i riflettori sul binomio “salute respiratoria e ambiente”. «La qualità dell’aria che respiriamo è molto importante perché, oltre al fumo di sigaretta, è il secondo determinante di alcune patologie respiratorie croniche. Come la bronchite cronica e l’enfisema polmonare», ha affermato Mauro Carone, Direttore Uoc Pneumologia e riabilitazione respiratoria Irccs Maugeri Bari.

Per limitare l’impatto dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulla salute respiratoria, sono state promosse alcune iniziative a favore dell’ambiente. A tale proposito, gli specialisti hanno piantato degli alberi per migliorare l’aria delle città. «Abbiamo iniziato lo scorso anno a Catania, dove abbiamo collocato 150 tra alberi e arbusti. Per noi il binomio salute respiratoria e ambientale è fondamentale. Non si può avere una buona salute respiratoria se non c’è una buona salute ambientale», ha ricordato Maugeri.

Gli effetti delle malattie respiratorie sull’organismo

Gli esperti, durante l’evento barese, si sono confrontati anche sulla qualità del sonno, che può essere rovinata dalle malattie respiratorie. «Ci sono alcune patologie respiratorie croniche legate alle apnee notturne. Queste non ci permettono di respirare bene, fino a causare dei danni non soltanto all’apparato respiratorio, ma anche all’apparato cardiovascolare», ha puntualizzato lo pneumologo.

«Tutto questo può determinare gravi problemi ai nostri pazienti. Un’apnea ripetuta nel sonno per lunghi anni può infatti portare a iper-sonnolenza diurna. Quindi può provocare incidenti stradali, incidenti sul lavoro, aumentando il rischio di ictus e infarto miocardico. Una giusta qualità del sonno, che va misurata e trattata con esami e strumenti particolari, permette di evitare questi rischi».

Inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici

La relazione tra inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici è concreta. I cambiamenti climatici possono amplificare gli impatti sanitari dell’inquinamento atmosferico, influenzando le condizioni meteorologiche e quindi la formazione e la persistenza degli inquinanti in atmosfera.

«I medici di famiglia e gli specialisti in pneumologia, immunologia e allergologia hanno un ruolo cruciale nel sensibilizzare i pazienti e le loro famiglie. Ciò per proteggerli dagli effetti dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici. E per raccomandare uno stile di vita sostenibile», ha spiegato Giovanni Viegi, già dirigente di ricerca CNR Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa.