La salute mentale è uno stato di benessere psicologico, emotivo e sociale al quale gli individui aspirano. Grazie ad essa un individuo può essere in grado di affrontare le sfide della vita, ma non solo: star bene con la testa permette di lavorare in modo produttivo e di dare il proprio contributo alla comunità.
La salute mentale permette di pensare in modo chiaro, aiuta a gestire le emozioni ed a stabilire relazioni sane, consente affrontare lo stress e di prendere decisioni adeguate. E’ una sorta di continuum, che però può subire variazioni, arrivando a situazioni patologiche. La mancanza di salute mentale o la sua compromissione si manifestano a partire da una condizioni di disagio e di grave ansia, per arrivare fino alla malattia.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere, presieduti dall’avv. Ezio Bonanni, danno molta importanza al benessere fisico delle persone. Chi combatte contro gravi ingiustizie e malattie come il mesotelioma, soprattutto quando le vittime sono persone giovani, ha bisogno di tutto il supporto necessario. Per una consulenza gratuita personalizzata chiama il numero verde 800.034.294.
Salute mentale, per definizione coinvolge tutti
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L’OMS -Organizzazione mondiale della sanità, parla della salute mentale come “uno stato di benessere in cui ogni individuo possa realizzare il suo potenziale, affrontare il normale stress della vita, lavorare in maniera produttiva e fruttuosa e apportare un contributo alla propria comunità“. La sua definizione dunque è strettamente collegata alla comunità; non è un problema del singolo, ma coinvolge tutti.
Indipendentemente dall’età, dal genere, dall’etnia o dallo status socio-economico, la salute mentale riguarda chiunque. Sia per quanto riguarda uno stato di benessere, sia per quel che concerne uno stato di disagio o patologico. Ecco perché promuoverla significa favorire l’accesso a servizi di supporto e trattamento adeguati, ridurre lo stigma associato ai problemi di salute mentale e creare ambienti che promuovano il benessere psicologico.
La salute mentale è anche strettamente collegata a quella fisica. I due aspetti si influenzano a vicenda. Dunque mantenere una buona salute mentale è fondamentale per il benessere generale di un individuo e della società nel suo complesso. Solo per fare un esempio, il costo economico di una malattia mentale nei paesi OCSE, equivale a circa il 4% del Pil; tali costi comprendono quelli relativi a minore occupazione e produttività e non solo agli investimenti nel sistema di salute mentale.
La salute mentale come diritto umano fondamentale
La salute mentale è considerata dall’OMS un diritto umano fondamentale. Il 10 ottobre è la data scelta per celebrare la Giornata mondiale della salute mentale. Un appuntamento importante per fare il punto su questo aspetto della salute a livello globale.
“La salute mentale è parte integrante della nostra salute e del nostro benessere generale; e un diritto umano fondamentale. Avere una buona salute mentale – spiega l’Oms nell’ultimo Rapporto mondiale della salute mentale – significa che siamo maggiormente in grado di connetterci, funzionare, far fronte e prosperare“.
Nel mondo circa un miliardo di persone vive con un disturbo mentale diagnosticabile. La maggior parte delle persone però non ha accesso a cure efficaci, oppure teme lo stigma sociale e così non cerca aiuto. Dunque bisogna intervenire anche sotto questo profilo: dare corrette informazioni e far conoscere le possibilità di cura alle persone.
Quali sono i principali indicatori della salute mentale
Gli indicatori della salute mentale sono diversi e permettono di valutare il benessere psicologico e il funzionamento mentale di una persona. Forniscono dunque un quadro di riferimento per comprendere e valutare il livello di salute mentale di un individuo o di una comunità.
I comuni indicatori sono:
- benessere emotivo, soddisfazione personale, con la capacità di sperimentare emozioni positive;
- gestione equilibrata delle emozioni, sia positive che negative;
- autostima e autoaccettazione, ossia la valutazione di se stessa che può fare una persona, con la capacità di accettarsi con pregi e difetti; fiducia nelle proprie capacità e senso di valore personale;
- resilienza e adattamento: capacità di far fronte alle avversità e di adattarsi a situazioni nuove o stressanti; la capacità di recupero dopo eventi traumatici;
- relazioni interpersonali positive;
- gestione dello stress efficace attraverso strategie di coping sane; fa parte della gestione dello stress anche la capacità di mantenere un buon equilibrio tra vita personale e professionale;
- funzionamento sociale e occupazionale sano: lavorare con produttività e partecipare alle attività sociali con senso di appartenenza.
L’influenza della pandemia da Covid sulla popolazione
“La pandemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sulla salute mentale delle persone. Alcuni gruppi, tra cui operatori sanitari e altri lavoratori in prima linea, studenti, persone che vivono da sole, soggetti vulnerabili (tra i quali i detenuti e i migranti) e persone con disturbi di salute mentale preesistenti, sono stati particolarmente colpiti” – spiega il Ministero della Salute.
“La crisi ha aumentato alcuni tra i principali fattori di rischio per le malattie mentali quali disoccupazione, insicurezza finanziaria, povertà. In aggiunta a ciò, i servizi sanitari dedicati ai disturbi mentali, neurologici e all’uso di sostanze sono stati significativamente rallentati e in molti casi interrotti“. Ecco perché lo Stato italiano, lo scorso anno, riconoscendo questo problema, ha stanziato dei fondi per ottenere un bonus psicologo, per il quale sono arrivate circa 300mila domande in pochi giorni. Nel 2023 dovrebbe essere riproposto.
Nel 2020 erano 728.338 in Italia le persone con problemi, assistite dai servizi specialistici. Il 53,6% erano di genere femminile.
La strategia mondiale per la cura mentale delle persone
Il Piano d’azione per la salute mentale 2013-2020 elaborato dall’Oms, poneva degli obiettivi agli Stati membri e propova strategie per realizzarli; naturalmente dando la possibilità di adattarle alle singole situazioni locali.
Quattro i principali obiettivi: il primo, ottenere una governance più efficace; poi lavorare per offrire servizi sanitari e sociali completi, integrati e capaci di rispondere ai bisogni della comunità. In terzo luogo, porre in essere campagne di promozione e prevenzione, rafforzando i sistemi informativi; infine, raccogliere sempre più evidenze scientifiche ed implementare la ricerca sui temi della salute mentale.
Purtroppo quasi tutti gli obiettivi sono stati mancati o disattesi. Numerose le problematiche che hanno influito, tuttavia la situazione mondiale è piuttosto condivisa. Lo ha riconosciuto la stessa Oms, nel valutare gli obiettivi del Piano nel 2021. Tra i nuovi obiettivi che vanno verso il 2030, c’è anche la lezione del Covid. L’Oms infatti chiede agli Stati che la salute mentale sia inclusa nell’assistenza sanitaria di base e che nei piani di preparazione alle emergenze, sia incluso anche il sostegno psicosociale. C’è cauto ottimismo.
Salute mentale, consulenza e assistenza
Per ottenere una consulenza personalizzata e completamente gratuita, è possibile chiamare il numero verde 800.034.294, risponderà un operatore dell’Ona e fornirà tutte le indicazioni necessarie per ottenerla. La salute mentale infatti è un tema sul quale sia l’Osservatorio Nazionale Amianto che l’Osservatorio Vittime del Dovere sono molto sensibili.
Entrambe le associazioni infatti ascoltano ogni giorno le storie di chi si è ammalato per colpa dell’amianto e di altre sostanze nocive presenti nell’ambiente. Quando si è vittime di una ingiustizia, e quando si assiste un familiare che è affetto da una grave patologia e rischia la vita, la salute mentale è messa a dura prova. Ecco perché è sempre auspicabile un supporto professionale.
Il quadro delle vittime di amianto peggiora anno dopo anno e il “Libro Bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” ne scatta una fotografia senza filtri. E’ necessario fare rete, dunque, contro queste ingiustizie, facendoci anche promotori di una corretta informazione, anche segnalando le situazioni a rischio. Con l’App Amianto messa a disposizione dall’ONA è possibile farlo, ed anche consultare la mappa aggiornata dei siti contaminati.
Scrivi al numero di whatsapp o compila il form di seguito per essere ricontattato; oppure chiama direttamente il numero verde 800.034.294.