incendi - Rischio amianto

Rischio amianto a Volterrano dopo l’incendio dello scorso venerdì. Scatta l’ordinanza del sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, a seguito dell’incendio dello scorso venerdì a Volterrano. Le fiamme, infatti, hanno distrutto un rimessa di attrezzi con un copertura di circa 30 metri quadrati contenente amianto.

Dopo attenta valutazione, l’Unità operativa di igiene e sanità pubblica dell’Usl Umbria 1 e dell’Arpa Umbria ha disposto le indicazioni a tutela della salute pubblica e della pubblica sicurezza in un raggio di 300 metri dall’area del rogo.

Ordinanza a Volterano, le indicazioni ai residenti

Il provvedimento impone ai residenti della zona di:

  • limitare le attività all’aperto, in particolare quelle ludico-sportive;
  • mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti fino ad accertamenti;
  • consumare prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua;
  • evitare il pascolo e il razzolamento degli animali da cortile.

In esecuzione dell’ordinanza, il proprietario della rimessa dovrà provvedere alla messa in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto. Questo anche in relazione all’ipotesi di una copertura dei materiali, prima della rimozione che dovrà essere effettuata nel minor tempo possibile secondo la normativa in materia.

Le disposizioni relative all’area interessata, sono soggette a modifiche in relazione alle risultanze degli accertamenti dell’Arpa . Saranno poi comunicate al Comune e all’Usl Umbria 1 che potrà richiedere all’Arpa l’esecuzione di eventuali campionamenti di materiali vegetali ad uso umano e zootecnico per la ricerca di specifici inquinanti.

Rischio amianto, l’Ona spiega i pericoli legati all’asbesto

Il lavoro dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ONA, punta anche sulla comunicazione al fine di prevenire. La conoscenza, infatti, è il primo passo per la tutela la vita: umana, animale e ambientale.

I materiali di amianto o contenenti minerali di amianto sono pericolosi a causa delle fibre che si disperdono nell’aria. Un problema serio: perché anche esposizioni limitate nel tempo possono essere dannose per la salute. Poche fibre, infatti , posso causare il mesotelioma e altre gravi malattie asbesto correlate.

Amianto, valutare la lesività dei materiali

Per valutare la lesività dei materiali contenenti amianto, è importante capire la matrice (compatta o friabile) e i tipi di materiali. Nel caso in cui la matrice sia friabile, è più alto il livello di aereodispersione del materiale e quindi del rischio. La valutazione, inoltre, riguarda la vetustà dei materiali e la loro usura.

Esposizione ad amianto, i rischi per la salute

L’esposizione all’amianto, attraverso l’inalazione e l’ingestione delle sue fibre, provoca seri problemi all’apparato respiratorio Tra questi: infiammazione, ispessimento pleurico, placche pleuriche, asbestosi, fino ai tumori più gravi come il mesotelioma.

Inoltre le fibre ingerite possono colpire altri organi, soprattutto quelli gastrintestinali. Sono asbesto correlate anche il colon, il tumore del fegato e dell’esofago.

Rischio amianto, ridurre la dispersione con la bonifica

Diventa, dunque, fondamentale per la tutela della salute ridurre la dispersione delle fibre attraverso la bonifica. Innanzitutto con la rimozione dell’amianto, oppure con il confinamento e l’incapsulamento.

In attesa della bonifica, è necessario identificare i siti a rischio  per evitare le esposizioni dei lavoratori ma anche dei cittadini.

Segnalare l’amianto, ecco l’App gratuita dell’ONA

L’ONA e l’Osservatorio Vittime del Dovere mettono in campo azioni volte alla tutela dei cittadini colpiti dall’amianto. E’ possibile infatti ricevere una consulenza gratuita chiamando il numero verde 800.034.294 o compilare i campi sottostanti per essere ricontattati.

Inoltre ogni cittadino può segnalare i siti contaminati dall’amianto attraverso una App gratuita: con un semplice click si può fare tanto!