mare batteri marini

I batteri marini potrebbero rappresentare una nuova chiave per tentare di sconfiggere l’amianto e i danni che provoca alla salute umana, come il mesotelioma e altre patologie asbesto correlate.

Secondo i ricercatori americani del Dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente dell’Università della Pennsylvania, infatti, i batteri marini, essendo organismi estremofili potrebbero adattarsi anche in un corpo contaminato da amianto. Sarebbero in grado quindi, nell’ipotesi di ricerca, di disintossicare il corpo dall’amianto dopo l’esposizione.

Ci stanno lavorando i ricercatori Ileana Perez-Rodriguez e Reto Giere, che hanno notato questo ruolo nel biorisanamento nei microbi marini.

Biorisanamento da amianto, ruolo attivo dei batteri marini

Come si diceva, i batteri marini sono organismi estremofili, che sono in grado di resistere, cioè, a condizioni estreme. Per la loro sopravvivenza nelle profondità marine, infatti, riescono ad usare anche composti inorganici come lo è l’amianto, nonché ad interagire con i minerali del loro habitat.

I test dei ricercatori, che hanno tentato di riprodurre questo meccanismo, sembrano aver dato un esito incoraggiante. “Volevamo espandere la ricerca sul biorisanamento dell’amianto esplorando modi per ridurre la tossicità di questi minerali per uno smaltimento o un riutilizzo più sicuro come materie prime secondarie. Questo è un processo graduale per prendere un minerale altamente pericoloso e renderlo meno pericoloso” – ha detto la dott.ssa Perez-Rodriguez al giornale specialistico americano Mesothelioma.net.

La speranza per il futuro è quindi quella di riuscire a prevenire o a fermare il mesotelioma nelle persone che hanno subìto un’esposizione ad amianto, attraverso il lavoro dei batteri marini.

Mesotelioma e altre malattie, importanza della ricerca

La ricerca è importante contro il mesotelioma, che è un tumore raro ed aggressivo. Come le altre patologie asbesto correlate è anche subdolo, perché non dà segni evidenti se non in fase avanzata, quando ormai per le persone è quasi sempre troppo tardi per tentare una terapia.

I casi di mesotelioma in Italia sono raccolti nel VII Rapporto ReNaM. I principali danni dell’amianto sono riassunti e ben descritti nella pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” dell’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto e dell’Osservatorio Vittime del Dovere.

La prevenzione, oltre alla ricerca e alle terapie, è fondamentale. Le associazioni e il presidente Bonanni battono da tempo su questo punto e in tutte le sedi lo ribadiscono. La migliore prevenzione è la bonifica e quindi l’eliminazione delle possibilità di esposizione. Finché ci sarà esposizione, infatti, si continuerà ad ammalarsi e a morire di amianto. Per consultare una mappa dei siti contaminati e fare segnalazioni, si può scaricare l’App gratuita messa a disposizione dall’ONA. Per ulteriori informazioni e consulenza gratuita personalizzata, chiama l’800.034.294.