Un recente studio dell’Università di Glasgow (Scozia) nel campo della bioingegneria, potrebbe portare a miglioramenti significativi nei trattamenti per la rigenerazione ossea, senza causare gli effetti collaterali negativi di altri trattamenti

Il futuro della rigenerazione ossea

lesioni ossee

Un recente studio condotto in Scozia ha aperto nuove prospettive nel campo della rigenerazione ossea, offrendo speranza a coloro che soffrono di gravi lesioni scheletriche o ai pazienti affetti da cancro che hanno perso tessuto osseo a causa della malattia.

I ricercatori scozzesi hanno trovato un nuovo modo per sfruttare l’effetto curativo dei cosiddetti “fattori di crescita” – molecole presenti naturalmente nel corpo umano che favoriscono la rigenerazione.

I fattori di crescita svolgono un ruolo delicato nella biologia dello sviluppo. Contribuiscono infatti a organizzare lo sviluppo del corpo dall’infanzia all’età adulta. Inoltre, aiutano il corpo a guarire dalle lesioni, avviando una serie complessa di processi che riparano i tessuti danneggiati. Approfondiamo la questione.

Terapie dei fattori di crescita

In che modo funzionano? Questi fattori di crescita vengono somministrati direttamente sul sito della lesione o del difetto osseo. Solitamente attraverso iniezioni o l’applicazione di gel o membrane che contengono le proteine. Una volta sul sito desiderato, essi iniziano a interagire con le cellule del tessuto osseo. Attivano quindi segnali biochimici che stimolano la proliferazione cellulare, la formazione di nuovo tessuto osseo e la rigenerazione dei vasi sanguigni necessari per il processo di guarigione.

Sebbene queste terapie offrano notevoli vantaggi nel favorire la rigenerazione ossea, presentano anche alcune controindicazioni e rischi da considerare.

Controindicazioni

Formazione ossea ectopica: uno dei principali rischi associati alle terapie dei fattori di crescita è la formazione ossea non intenzionale in aree dove non è richiesta. Il fenomeno è noto come formazione ossea ectopica. Questo può compromettere la funzionalità e l’estetica del tessuto circostante;

Infiammazione post-operatoria: alcuni pazienti possono sperimentare infiammazione e dolore nel sito di iniezione o applicazione dei fattori di crescita. Cosa che può compromettere il processo di guarigione e la qualità della vita del paziente;

Effetti collaterali sistemici: in alcuni casi, la somministrazione di alte dosi di fattori di crescita può provocare effetti collaterali a livello sistemico. Tta i più frequenti: nausea, vomito, o altri sintomi simili a quelli dell’influenza.

Pertanto, sebbene queste terapie rappresentino un’opzione promettente per la rigenerazione ossea, è fondamentale valutare attentamente i rischi e i benefici in ciascun caso clinico. Occorre altresì monitorare attentamente i pazienti durante e dopo il trattamento per prevenire e gestire eventuali complicazioni. Ma veniamo alla novità dello studio.

Avanzamento della ricerca sulla rigenerazione ossea

Nella ricerca precedente, gli scienziati dell’Università di Glasgow avevano scoperto che un tipo di materiale plastico economico, chiamato poli (acrilato di etile), o PEA, può interagire con una proteina chiamata fibronectina, la quale aiuta le cellule a rimanere unite e a crescere. Questa interazione ha permesso alla fibronectina di formare una sorta di “rete” sulla superficie del materiale, esponendo parti che possono aiutare le cellule a rimanere attaccate e a immagazzinare proteine inattive importanti per la guarigione.

Successivamente, gli scienziati hanno aggiunto un pezzo di proteina chiamato rLTBP1 sulla rete di fibronectina. Questo pezzo di proteina funziona come un magnete, attirando un’altra proteina chiamata TGF-β1, che è fondamentale per la produzione di nuovo tessuto osseo. Normalmente, il TGF-β1 è “bloccato” in una sorta di guscio chiamato LAP, che lo tiene inattivo fino a quando non serve.

Utilizzando queste scoperte, gli scienziati hanno rivestito dei piccoli tubi di plastica con il materiale plastico, la fibronectina e il rLTBP1 e li hanno testati su topi con gravi lesioni ossee. Ciò che rende speciale questo impianto è la sua capacità di catturare i fattori di crescita inattivi presenti nel corpo e farli diventare attivi solo dove è necessario. Risultato? Durante lo studio, è stato osservato che i difetti ossei si rigeneravano completamente.

Importanza della scoperta

Il dottor Udesh Dhawan, uno degli scienziati coinvolti nella ricerca, ha sottolineato quanto sia importante questa scoperta nel controllare meglio il processo di guarigione e nel ridurre gli effetti collaterali indesiderati. Ha anche notato che questa tecnologia funziona con dosi più basse rispetto ai trattamenti attuali, riducendo così il rischio di effetti collaterali.

I risultati dello studio sono il frutto di molti anni di lavoro condotto dai professori Manuel-Salmeron-Sanchez e Matthew Dalby dell’Università di Glasgow nel campo della rigenerazione ossea. Questa nuova tecnologia potrebbe offrire nuove speranze per i pazienti che hanno bisogno di rigenerare osso a seguito di gravi lesioni o malattie.

Secondo Dhawan, sebbene ci siano ancora molte cose da valutare, i potenziali benefici di questo trattamento per la rigenerazione ossea sono notevoli.

Fonte

Advanced Materials.