quinta dose

Dopo la quarta, arriva anche la quinta dose di vaccino contro il Covid. Per ora non è aperta a tutti, ma potranno riceverla soltanto alcune categorie di pazienti. Si tratta degli over 80, degli ospiti Rsa e degli over 60 fragili che siano già vaccinati oppure guariti dalla malattia da almeno 120 giorni.

Si parla del terzo booster nelle indicazioni aggiornate di Ministero della Salute, Consiglio superiore di Sanità (Css), Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Istituto superiore di sanità (Iss).

Il terzo richiamo (quinta dose) sarà con vaccini a RNA-bivalenti (contro Omicron BA.1 e BA.4 e BA.5). “I vaccini a mRNA bivalenti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4- 5) – precisano gli enti istituzionali – sono già autorizzati da Ema ed Aifa per l’utilizzo come dose di richiamo, a prescindere dal numero di dosi precedentemente ricevute”, si legge nell’aggiornamento delle indicazioni sul terzo booster.

Il contesto epidemiologico attuale relativo al Covid, infatti, non consente di abbassare la guardia. Come si legge nelle indicazioni, “presenta un’aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 contestuale all’incremento dell’indice di trasmissibilità sopra la soglia epidemica“. Ecco quindi che si è reso necessario “realizzare un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di Covid-19, e nel rispetto del principio di massima precauzione“.

Casi Covid, si conferma il trend in aumento

Il Ministero della Salute nell’ultimo monitoraggio pubblicato sul sito istituzionale, evidenzia “un ulteriore aumento dell’incidenza. La trasmissibilità è in aumento e sopra la soglia epidemica nel periodo. L’impatto sugli ospedali è limitato ma in aumento“. I dati del flusso ISS nel periodo compreso tra il 3 ottobre e il 9 ottobre rilevano una incidenza in aumento (490 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 383 per 100.000 abitanti).

Il più alto tasso di incidenza settimanale riguarda la fascia d’età 50-59 anni (643 casi per 100.000 abitanti), anch’esso in aumento rispetto alla settimana precedente. Aumenta anche nelle fasce di età più elevate, mentre diminuisce nelle fasce d’età più giovani. Sale anche il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale, consolidando la tendenza delle scorse settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato da 155 (04 ottobre 2022) a 224 (11 ottobre 2022) con un aumento relativo del 44,5%.

Quinta dose, i criteri per la somministrazione

Oltre agli ultraottantenni e agli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa), la quinta dose (terzo booster) è indicata per le persone con più di 60 anni con patologie. In particolare, il Ministero della Salute ha indicato una serie di patologie per le quali è indicata la somministrazione del vaccino, al fine di aumentare la protezione contro le conseguenze più gravi dell’infezione.

Gli over 60 fragili per i quali è maggiormente indicato il terzo booster sono coloro che sofforono di:

  • malattie respiratorie curate con ossigenoterapia;
  • pazienti post-shock cardiogeno;
  • fibrosi polmonare idiopatica;
  • distrofia muscolare;
  • sclerosi multipla;
  • sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;
  • mastenia gravis;
  • patologie neurologiche disimmuni;
  • paralisi cerebrali infantili;
  • diabete di tipo 1;
  • diabete di tipo 2 in terapia con almeno due farmaci per il diabete o con complicanze;
  • morbo di Addison;
  • cirrosi epatica;
  • panipopituitarismo;
  • evento ischemico-emorragico cerebrale con compromissione dell’autonomia neurologica e cognitiva;
  • scompenso cardiaco in classe avanzata;
  • stroke nel 2020-22;
  • stroke antecedente al 2020 con ranking ≥ 3;
  • anemia a cellule falciformi;
  • altre anemie croniche gravi;
  • talassemia major;
  • grave obesità (BMI >35);
  • fibrosi cistica;
  • sindrome di Down;
  • disabili gravi.

Quinta dose anticovid ed antinfluenzale insieme

Il paziente può ricevere la quinta dose di vaccino anticovid a mRna (e precedenti) anche in concomitanza con altri vaccini. In particolare, è considerata di grande importanza la possibilità di riceverlo insieme all’anti-influenzale nella stessa seduta. Diverso è il caso del vaccino contro il vaiolo delle scimmie (monkeypox), per il quale serve invece una distanza temporale di almeno 4 settimane.

Attualmente è possibile ricevere le dosi di vaccino anticovid e di anti-influenzale nella stessa seduta, ma con due somministrazioni diverse (due punture). Nel frattempo si sta lavorando anche ad un vaccino combinato, ossia una dose unica per entrambi i sieri.

Se ne sta occupando l’azienda biotecnologica Novavax, che nelle scorse ore ha annunciato esiti positivi dallo studio clinico di fase 1/2. Ha presentato i dati al cospetto del World Vaccine Congress Europe 2022. La fase 2 inizierà entro la fine del 2022. “I risultati dimostrano che il nostro candidato vaccino combinato COVID-19-Influenza non solo è fattibile, ma è anche ben tollerato e in grado di indurre risposte sia anticorpali che delle cellule T” – ha affermato il presidente della divisione Ricerca e Sviluppo di Novavax, Gregory M. Glenn. “Stiamo vivendo un periodo di transizione verso una circolazione endemica del virus. Riteniamo – ha aggiunto – che il nostro vaccino combinato a base di proteine possa contribuire ad affrontare in un’unica formulazione due minacce alla salute pubblica globale“.

Influenza, al via la sorveglianza da parte dell’ISS

Da questa settimana è partita la sorveglianza epidemiologica e virologica da parte dell’Istituto superiore di Sanità (ISS) sui casi di influenza stagionale. Da lunedì 17 ottobre è partita la raccolta delle segnalazioni dei casi di sindrome influenzale e simil influenzale, dei virus influenzali, di SARS-CoV-2 e di altri virus respiratori, che terminerà domenica 30 aprile 2023, “salvo ulteriori comunicazioni legate alla situazione epidemiologica nazionale“.

Il protocollo InfluNet & RespiVirNet del Ministero della Salute, per la stagione 2022-23 è rimasto invariato rispetto all’anno scorso. Mantiene dunque tutti i cambiamenti introdotti per l’emergenza Covid e continuerà ad esserci la rete di medici sentinella. Sono i medici di medicina generale e i pediatri, che segnaleranno i casi osservati tra i loro assistiti, nonché gli altri medici del territorio e gli ospedalieri che collaborano alla raccolta dei campioni biologici per l’identificazione dei virus in circolazione.