Polveri tossiche - torri gemelle

Polveri tossiche nelle Torri Gemelle, e tra queste l’amianto, hanno inquinato l’ambiente e continuato a distruggere vite. L’attentato terroristico che 22 anni fa, l’11 settembre 2001, mise l’America in ginocchio con il crollo delle Torri GemelleTwin Towers – continua a mietere vittime.

Soprattutto tra i Vigili del Fuoco, i soccorritori che non si sono tirati indietro per poter salvare anche una sola tra le circa 2.922 persone morte tra fiamme, crolli e polveri.

Polveri tossiche, anche l’amianto nelle Torri Gemelle

E proprio le polveri contenenti centinaia di composti tossici, come l’amianto, respirate da chi in quel periodo viveva a Lower Manhattan, hanno continuato a spezzare vite umane (circa 3000).

Giovani, meno giovani, e chi in divisa e con l’elmetto in testa, è entrato con la responsabilità di un mestiere che è anche un totale donarsi. Lo ha fatto correndo: qualcuno non è più tornato, qualcun altro si è ammalato.

Vigili del fuoco, altri 43 pompieri morti per malattia

Quest’anno il Dipartimento dei Vigili del fuoco di New York (FDNY) ha aggiunto altri 43 nomi di donne e uomini al muro commemorativo del World Trade Center creato nel 2011. Sono i nomi dei pompieri morti per malattie legate al salvataggio di 22 anni fa.

Il commissario dei VV.F. Laura Kavanagh ha ricordato che “Il FDNY continua a sentire l’impatto di quel giorno. Ogni anno, questo muro commemorativo cresce mentre onoriamo coloro che hanno dato la vita al servizio degli altri. Questi uomini e donne coraggiosi si sono presentati quel giorno e nei giorni e nei mesi successivi agli attacchi per partecipare agli sforzi di salvataggio e recupero presso il sito del World Trade Center. Non li dimenticheremo mai”.

Polveri tossiche, l’intervento dell’avv. Ezio Bonanni

Come non pensare alla quantità di fibre di amianto presenti nel World Trade Center, il grande complesso di edifici inaugurati nel 1973? Infatti, dopo il crollo delle due Torri, anche le strutture minori furono distrutte o danneggiate e abbattute nei mesi successivi. Quante fibre di asbesto si sono disperse nell’ambiente?

Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avv. Ezio Bonanni, ha ricordato in un articolo dello scorso gennaio che “il crollo causò la dispersione di 400 tonnellate di amianto polverizzato, piombo, mercurio, benzene, diossine e altri materiali da costruzione pericolosi, come vetro e cellulosa, in tutta la bassa Manhattan. Secondo le stime, a respirare la fibra furono tra 410.000 a 525.000 persone, tra cui più di 90.000 lavoratori, impegnati nelle operazioni di salvataggio e rimozione e dei rifiuti”.

Nel 2006, dopo aver lottato per tre anni contro il mesotelioma, è morta il paramedico e operatore di primo soccorso Deborah Reeve – continua Bonanni. A causare il decesso, l’esposizione alle fibre di amianto respirante durante l’attacco alle torri. Stesso destino per Nick Ursta, uno dei primi soccorritori intervenuti l’11 settembre. Il vigile del fuoco è deceduto nel 2020 dopo aver contratto il mesotelioma pleurico”.

Polveri tossiche, l’intervento del dr. Morando Soffritti

Anche il ricercatore e presidente onorario dell’Istituto Ramazzini, Morando Soffritti, nel volume “I Rapporto sul mesotelioma in Italia” è intervenuto al riguardo, per far capire la portata dei danni dell’amianto.

La distruzione delle Twin Towers che per gran parte erano state costruite utilizzando amianto come coibentante; una volta distrutte le fibre di amianto, le fibre dei costituenti plastici di queste materie, si sono diffuse in tutto l’ambiente circostante – spiega il dr. Ramazzini -. E quindi il problema dell’amianto, come il problema di gran parte delle sostanze chimiche, non è più il problema soltanto di chi le produce e di chi le consuma, oggi il problema dell’amianto e delle sostanze chimiche alle quali noi siamo esposti, è un problema della nostra collettività che tocca tutti”.

La gravità dell’inquinamento ambientale derivante dalle polveri che investirono la parte sud dell’isola di Manhattan, fu resa nota solo a distanza di circa quattro anni dal drammatico evento. Un particolare, quest’ultimo, che evidenzia l’importanza di una comunicazione giusta: nei contenuti e nei tempi.

Quando si parla di salute, una diagnosi precoce può essere fondamentale nel processo di malattia e quindi nello stato di salute delle persone. A volte, per non creare un panico diffuso, si preferisce tacere: ma nel lungo tempo potrebbe essere fatale.

Il servizio della consulenza gratuita

L’ONA lavora su tutto il territorio nazionale per mappare i siti. Lo fa anche attraverso il prezioso contributo dei cittadini che, attraverso un’App gratuita, possono segnalare la presenza dell’asbesto presente su tutto il territorio nazionale.

Inoltre l’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza e tutela legale a tutti coloro che hanno bisogno di maggiori informazioni sull’amianto e i suoi rischi; in particolare a coloro che sono esposti e che hanno subìto esposizione in passato ad amianto o altre sostanze nocive. Per una consulenza gratuita si può chiamare al numero verde 800.034.294.