Mantenere i “piccoli pazienti” in cura fino ai 18 anni anziché fino a 14: è questa una delle proposte avanzate dai pediatri al Ministero della Salute. Ieri nella sede di Via Lungotevere Ripa si sono tenuti gli Stati Generali della Pediatria, che sono andati anche in diretta YouTube.
Per l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, e per la legge n.176 del 1991 sulla ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo (New York, 20 novembre 1989), l’infanzia include tutte le persone fino ai 18 anni; ma in Italia si resta dal medico specialista dell’infanzia – il pediatra – fino ai 14 anni, salvo casi eccezionali (patologie croniche) che possono arrivare ai 16.
In ospedale, bambini in cura nei reparti per adulti
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Quando ricoverati in ospedale, spesso i bambini ricevono le cure nei reparti per adulti: succede ad un bambino su quattro; mentre sale all’85% la percentuale degli adolescenti – ragazzi tra i 15 e i 17 anni – seguita da personale non specializzato nell’età evolutiva. Ci sono anche variazioni regionali su questo aspetto.
“E’ ben noto che un ambiente e un’assistenza a misura di bambino rappresentino una parte integrante del percorso di cura. Questa situazione finisce per penalizzare i ragazzi; disorientare le famiglie e creare ingiuste discriminazioni legate alla regione in cui si vive” – ha detto Annamaria Staiano, presidente della Sip – Società italiana di pediatria.
Quei disegni di legge sui pediatri rimasti abbandonati
Sono nei cassetti del Senato anche da più di dieci anni. Sono almeno tre i disegni di legge che chiedevano il prolungamento della competenza assistenziale dei pediatri fino al compimento dei 18 anni del paziente; ma gli atti non hanno mai varcato la soglia di Palazzo Madama.
Uno era il ddl n. 3.117 (XVI Legislatura), d’iniziativa dei senatori Carlino, Giambone, Caforio, De Toni, Di Nardo, Lannutti, Mascitelli, Pardi e Pedica, comunicato alla Presidenza il 25 gennaio 2012; l’altro il ddl n. 1837 (XVII Legislatura), d’iniziativa dei senatori Padua, Ruta, Pagliari, Spilabotte, Zanoni, Pezzopane, Astorre, Idem, Lo Moro, Cucca e Conte, comunicato alla Presidenza il 25 marzo 2015. Il terzo, il ddl n. 478 (XVIII Legislatura) comunicato alla Presidenza il 7 giugno 2018 e d’iniziativa dei senatori Boldrini, Pittella, Giacobbe, Ferrazzi, Valente, Cucca, Iori e Alfieri.
Mentre il primo comportava la sola adozione delle cure da parte dei pediatri di libera scelta fino ai 18 anni; il secondo e il terzo aggiungevano anche l’obbligo di trasmissione della cartella clinica dal pediatra al medico di medicina generale alla presa in carico del paziente, per avere tutta la sua storia clinica già pronta e sotto mano.
L’impegno del sottosegretario alla salute Marcello Gemmato
“È un’ipotesi di lavoro” – ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, a margine degli Stati Generali della Pediatria, riporta l’agenzia Ansa. “Registro che potrebbe essere utile la proposta ed avrà il massimo dell’attenzione del Ministero, nella misura in cui oggi mancano medici di medicina generale e quindi alleggerirli consentendo ai pediatri di libera scelta di poter prendere in carico giovani fino ai 18 anni serve ad allentare la ‘morsa’ sulla medicina generale“.
Si possono recuperare quei vecchi disegni di legge? In base all’art. 81 del regolamento del Senato della Repubblica, si possono recuperare i disegni di legge già approvati o esaminati nella precedente legislatura. In questo caso soltanto l’ultimo, forse, per accorciare i tempi legislativi.