Per la prima volta un papà di 33 anni ha potuto assistere al parto cesareo con cui è venuto alla luce il suo bambino. Il Blocco operatorio tagli cesarei dell’ospedale Sant’Anna di Torino ha aperto, nei giorni scorsi, le porte delle proprie sale operatorie per i parti cesarei.

Da oggi, dunque, il papà o la persona cara scelta dalla puerpera potrà assistere e stare vicino alla futura mamma ed al nascituro. Ciò non solo durante i parti naturali, ma anche in sala operatoria durante i parti cesarei per una migliore accoglienza e umanizzazione del parto. 

La puerpera di 31 anni, seguita dall’Ostetricia e Ginecologia 2 universitaria, ha messo al mondo un maschietto di 2.870 grammi. È il primo figlio. Grande è stata la collaborazione degli anestesisti e dei neonatologi.

Parti cesarei contenuti, ma talvolta si rendono necessari

È risaputo che ogni sforzo informativo, clinico e organizzativo viene effettuato per contenere, come indicato dalle buone pratiche cliniche, la percentuale di tagli cesarei. A volte, però, questo intervento chirurgico si rende necessario per il benessere della mamma e/o del neonato.

Presso l’ospedale Sant’Anna, la percentuale di tagli cesarei primari è in linea con le indicazioni del Ministero della Salute. Nei casi di fisiologia ostetrica si attesta al di sotto del 5%.

Se il taglio cesareo si rende necessario, si cerca di preservare, oltre alla sicurezza delle cure di mamma e neonato, anche l’esperienza di accoglienza.

Si mettono, difatti, in pratica buone pratiche assistenziali, quali il taglio ritardato del cordone ombelicale e il contatto pelle a pelle. Ma anche l’avvio precoce dell’allattamento al seno nelle prime ore di vita.

Sant’Anna di Torino, ospedale aperto alle famiglie

Superata la fase di pandemia COVID, l’obiettivo è quello di riportare il Sant’Anna alla fase pre-pandemia, durante la quale era un ospedale aperto. Si darà il maggiore spazio possibile all’esperienza della madre, del neonato e dell’intera famiglia, coniugando i loro bisogni con la tutela della sicurezza delle cure.

Con questo obiettivo si stanno avviando, tra le altre, due importanti azioni di miglioramento. Azioni che prevedono un maggiore coinvolgimento della persona cara scelta dalla donna in sala tagli cesarei. E anche l’introduzione di procedure cliniche in grado di migliorare ulteriormente la ripresa della mamma dopo l’intervento.

Papà o persona cara in sala tagli cesarei, le opzioni

La presenza del papà/persona cara in Sala Tagli Cesarei può avere numerose opzioni. Vanno dalla presenza in sala di preparazione alla fase post intervento in sala risveglio con mamma e neonato, fino alla presenza sulla scena del parto cesareo. Quest’ultima possibilità, come ha detto un papà recentemente, può non essere per tutti. Richiede consapevolezza e il rispetto delle regole necessarie in una sala operatoria per la tutela della salute della madre e del neonato.

Inoltre, è una scelta che può essere effettuata solo nei casi di taglio cesareo programmato. Non, dunque, nelle situazioni di emergenza urgenza, durante le quali l’attenzione dei professionisti sanitari deve essere completamente dedicata a madre e feto/neonato/a.

L’obiettivo dell’ospedale Sant’Anna, quando un taglio cesareo si rende necessario, è quello di offrire ai genitori la possibilità di partecipare alla nascita del figlio. Favorendo il contatto pelle a pelle con i genitori e migliorando l’avvio dell’allattamento.