I pappataci, conosciuti anche come flebotomi, sono insetti minuscoli e diffusi in tutto il Mediterraneo. le dimensioni del loro corpo vanno da 1,5 a 3,5 mm ed è caratterizzato da peluria; l’insetto presenta grandi occhi di colore nero e lunghe zampe. Il volo è saltellante e sgraziato, ma silenzioso.
Come accade per i tafani, l’attacco dei pappataci è vòlto a succhiare il sangue per produrre uova e a pungere sono le femmine. Questo insetto infatti si ciba di succhi vegetali e secrezioni zuccherine. Vola soprattutto al tramonto e di notte, meglio se in assenza di vento e temperature calde.
Pappataci, insetti pericolosi per uomo e animale
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I pappataci sono insetti artropodi, definiti di interesse sanitario, perché sono in grado di trasmettere diverse malattie sia all’uomo che agli animali. La più conosciuta è la leishmaniosi.
Spesso le punture avvengono agli arti inferiori, perché questi insetti non hanno grandi capacità di volo. Le reazioni più comuni alla puntura dei pappataci sono dolore e prurito nella zona interessata, causate dalla saliva dell’insetto, ma non sempre arrivano subito. Quando si formano eritemi, probabilmente si tratta di una reazione allergica ed è bene rivolgersi al medico.
Fare prevenzione è il modo migliore per evitare le punture di pappataci, nonché le loro conseguenze. Accorgimenti utili possono essere arieggiare ed illuminare tutte le stanze della casa, specialmente in estate; riparare eventuali crepe; zanzariere a trama fitta possono essere una valida barriera; quando si è all’aperto, usare repellenti (spary, salviette, stick) ad hoc; tenere pulito e curato il giardino se si abita in campagna, eliminando foglie, ristagni d’acqua a residui vegetali dal terreno. Se si usano insetticidi, fare attenzione ai gatti: alcuni prodotti possono rivelarsi tossici per loro. Per proteggere i cani dalle punture dei pappataci, è utile usare repellenti specifici e vaccinarli contro la leishmaniosi; limitare le passeggiate notturne e al tramonto e, se possibile, farli dormire in casa.
Malattie infettive trasmissibili con la puntura
Il vero pericolo delle punture di pappataci sono però le malattie infettive che possono trasmettere. I pappataci sono infatti vettori di parassiti, virus e batteri che possono rivelarsi molto pericolosi per uomo e per animali.
- Febbre dei tre giorni (febbre da pappataci): si manifesta soprattutto in estate, con sintomi simil-influenzali con febbre, mal di testa, brividi, dolori muscolari, debolezza, nausea e vertigini. La sua causa è l’Arbovirus, che si può trasmettere da un soggetto infetto a uno sano con il pappatacio come vettore. Infetta soprattutto gli animali; l’uomo in misura minore.
- Meningite da virus Toscana, encefalite e meningoencefalite: si manifesta con febbre, rigidità del collo e forte mal di testa; la meningite derivante dalla puntura di pappatacio in genere è meno severa delle altre, ma non deve essere sottovalutata. La parola “Toscana” è associata alla regione in cui è stato isolato il virus la prima volta.
- Leishmaniosi: è la malattia più conosciuta, perché può colpire sia l’uomo che gli animali ed in particolare i cani. Nell’uomo la prognosi in genere è buona, mentre nel cane può rivelarsi letale. La sua causa sono protozoi, parassiti del genere Leishmania. Si può manifestare in forma di leishmaniosi cutanea (la più diffusa), localizzata alla zona della puntura ma con tendenza ad allargamenti ed ulcere; la leishmaniosi muco-cutanea si manifesta con lesioni cutanee e alle mucose di bocca e naso; la leishmaniosi viscerale può manifestarsi in diversi organi e apparati, è infatti la forma più grave.