Le Organizzazioni non governative (Ong) svolgono un ruolo importante nel garantire la salute dei detenuti. Quest’ultima è un diritto fondamentale di ogni persona, indipendentemente dal suo status sociale o giuridico. Anche le persone che si trovano in carcere hanno diritto a ricevere cure mediche adeguate, in grado di garantire loro il recupero e il mantenimento di uno stato di salute ottimale.
Le Ong intervengono a colmare le lacune dovute alla carenza di personale medico e infermieristico, alla mancanza di attrezzature e medicinali adeguati, alla difficoltà di accesso alle cure specialistiche.
Cosa dice l’articolo 32 della Costituzione
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In Italia, la tutela del diritto alla salute in carcere è garantita dalla Costituzione, dall’Ordinamento penitenziario e da una serie di leggi e regolamenti. L’articolo 32 della Costituzione italiana sancisce che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività». Questo principio è stato interpretato dalla Corte Costituzionale come applicabile anche ai detenuti. Questi ultimi hanno diritto a ricevere cure mediche adeguate, in grado di garantire loro il recupero e il mantenimento di uno stato di salute ottimale.
L’Ordinamento Penitenziario, all’articolo 26, prevede che «i detenuti e gli internati hanno diritto alla tutela della salute e all’assistenza sanitaria». La legge 354/1975, che ha introdotto l’Ordinamento Penitenziario, ha stabilito che «la cura della salute dei detenuti e degli internati è affidata al Servizio Sanitario Nazionale“.
Il diritto alla salute dei detenuti
In base a queste disposizioni, i detenuti hanno diritto a visite mediche periodiche. Tutti sono sottoposti a visita medica all’atto dell’ingresso nell’istituto penitenziario e a periodici controlli sanitari. Hanno diritto a ricevere cure mediche adeguate, in grado di curare le loro patologie, anche se croniche o complesse. Ad avere accesso alle cure specialistiche, se necessario. A ricevere farmaci e dispositivi medici per la loro cura. Inoltre, i detenuti hanno diritto a partecipare a programmi di prevenzione e promozione della salute, al fine di migliorare la loro salute e il loro benessere.
La situazione reale presente nelle carceri
Nonostante le disposizioni normative, la situazione reale della salute in carcere è spesso molto diversa. I problemi più comuni riguardano la carenza di personale medico e infermieristico, la mancanza di attrezzature e medicinali adeguati, e la difficoltà di accesso alle cure specialistiche. In questo contesto, le Ong svolgono un ruolo fondamentale, poiché contribuiscono a migliorare la qualità delle cure e a ridurre le disparità di accesso alle stesse.
Che cosa fanno le Ong per i detenuti?
Le Ong che operano nel settore della salute in carcere svolgono una serie di attività. Forniscono assistenza medica e sanitaria. Organizzano visite mediche e dentistiche. Forniscono farmaci e dispositivi medici. Supportano i detenuti con patologie croniche o complesse. Inoltre, organizzano corsi di formazione per il personale medico e infermieristico in carcere, contribuendo a migliorare le competenze e la qualità delle cure.
La sfida per la salute delle Ong in carcere
Le Ong svolgono anche un ruolo importante nella promozione della salute e del benessere dei detenuti. Tuttavia, devono affrontare una serie di sfide, tra cui la mancanza di risorse, che ne condizionano la capacità di intervento. Ma anche la burocrazia, che spesso rallenta e rende più complesso il loro operato. Inoltre, le Ong devono collaborare con le autorità penitenziarie, che a volte possono ostacolarne l’operato.
Per migliorare il ruolo delle Ong nel settore della salute in carcere bisognerebbe, dunque, aumentare le risorse a loro disposizione e semplificare le procedure burocratiche, così da permettere di ridurre i tempi e le difficoltà di accesso alle cure.