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Più di 200 aziende di produzione di olio sono state multate dai carabinieri per la Tutela della Salute a fine anno 2023. I militari sono intervenuti per le ispezioni programmate d’intesa con il Ministero della Salute in 1.250 sedi appartenenti alla filiera.

I militari hanno ispezionato frantoi e aziende, quindi esercizi produttivi ma anche commerciali. Le verifiche sono state eseguite su scala nazionale nei periodi di produzione della materia prima. Si trattava di un’intensificazione dei controlli già condotti in precedenza, in regime ordinario.

La finalità della campagna di controlli – hanno spiegato i carabinieri in una nota – è stata la difesa del consumatore e dell’intero settore produttivo dell’olio di oliva, al fine di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti a salvaguardia dell’imprenditoria sana della filiera produttiva e distributiva. I controlli proseguiranno nel corso del 2024 in ragione dell’importanza economica rappresentata dall’olio extravergine di oliva quale eccellenza agroalimentare nazionale“.

Olio di oliva, frode in commercio e prodotti non genuini

I controlli dei carabinieri hanno avuto luogo nei mesi di novembre e dicembre. Facevano parte di una mirata campagna di controlli nel settore oleario, uno tra i principali comparti della produzione agro-alimentare italiana e, come si è detto, erano a conclusione della campagna di controlli nazionale del 2023.

Milleduecentocinquanta le ispezioni eseguite nei due mesi citati. Irregolarità riscontrate in 256 aziende ed esercizi commerciali. Andando sul penale, invece, 26 le persone denunciate alle Autorità Giudiziaria per frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini. A queste si aggiungono 202 imprenditori sanzionati per violazioni amministrative.

L’ammontare complessivo delle sanzioni è di 189 mila euro, a causa della carente pulizia e manutenzione degli impianti e delle aree di lavorazione; l’omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e di registrazione del prodotto, in alcuni casi associati con lo stato di abusività dei frantoi. Ventidue le attività sospese ed eseguito il sequestro di oltre 46 mila litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore rispetto alla realtà.

A Mantova e Parma falso olio extravergine di oliva

Tra gli interventi di interesse, sicuramente quello eseguito dai carabinieri del Nas di Cremona, che a Mantova hanno sequestrato 230 litri di olio non conforme del valore di 1.600 euro.

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Carabinieri del Nas, controlli nei frantoi

All’esito degli accertamenti analitici effettuati su un campione di olio prelevato in un frantoio della provincia di Mantova, infatti, l’olio era risultato ben diverso da quanto indicato in etichetta. Non era infatti olio extra vergine di oliva, bensì “olio lampante di oliva”. Il titolare quindi è stato deferito in stato di libertà. L’olio lampante ha elevati livelli di acidità e di solito è sgradevole sia al gusto che all’odore. Non è commestibile e si chiama “lampante” perché un tempo era impiegato come combustibile nelle lampade per l’illuminazione domestica. Odori e sapore cattivo si possono togliere dall’olio lampante attraverso trattamenti chimici in raffineria.

Anche nella provincia di Parma sono finiti nei guai i legali responsabili di un oleificio e di una ditta, entrambi deferiti in stato di libertà per i reati di frode e falso. Il primo infatti aveva venduto una cisterna contenente di 920 kg di olio dichiarato extra vergine di oliva, fornendo all’acquirente una certificazione di analisi chimica risultata falsa (a seguito dagli esiti di laboratorio). Il secondo avrebbe invece tentato di esportare la cisterna in Albania, presso un proprio stabilimento, al fine di utilizzare l’olio dichiarato extra vergine di oliva, per la produzione alimentare di “conserve sottolio ittiche”.

Mancata tracciabilità, sequestri dal nord al sud

A Viterbo il Nas ha sanzionato il titolare di un frantoio della provincia per la detenzione di 7.525 kg di olive prive di qualsiasi informazione sulla loro provenienza e rintracciabilità. Le olive sono state sottoposte a sequestro. Sequestrati anche 1.500 kg di olio di oliva privo di tracciabilità, rinvenuti nel corso dell’attività ispettiva in un altro frantoio del viterbese.

A Messina, invece, sequestrati 800 litri di prodotti oleari, stoccati in contenitori anonimi, privi di indicazioni relative alla tracciabilità e all’origine.

A Ragusa chiuso uno stabilimento abusivo adibito all’imbottigliamento di olio, peraltro in pessime condizioni igienico sanitarie, all’interno di un’azienda agricola della provincia. Sequestrati 1.825 litri di olio extravergine di oliva destinato alla commercializzazione, senza una corretta tracciabilità. Il valore della struttura chiusa e delle attrezzature ammonta ad 200.000 euro, mentre il valore del prodotto oleario è di circa 18.000 euro.

Infine a Napoli, sequestrati ad un frantoio della provincia 60 litri di olio extravergine di oliva privo di documentazione idonea a garantirne la tracciabilità alimentare. Emesse anche prescrizioni nei confronti del titolare della struttura per carenze igienico-sanitarie e strutturali rilevate durante l’ispezione; contestate inoltre sanzioni per circa 2.500 euro. Stabilita anche l’immediata chiusura dell’attività di un altro stabilimento di imbottigliamento e confezionamento di olio alimentare, risultata priva dei requisiti igienico sanitari e strutturali, esercitata in ambienti insudiciati e con attrezzature arrugginite. Il valore della struttura sottoposta a vincolo è stimata in 2 milioni di euro.

Come si riconosce un olio d’oliva di qualità?

Il corpo e la densità di un olio ci possono dare importanti indicazioni sulla sua qualità. Quando si acquista un olio d’oliva, infatti, esso andrebbe fatto scorrere sopra un cucchiaio e bisognerebbe osservarlo in controluce. Questo metodo in genere fornisce indicazioni sulla qualità e la densità.

L’olio evo di alta qualità ha una consistenza fluida e leggermente viscosa. Bisogna dunque evitare gli oli che appaiono troppo densi oppure troppo acquosi. Una bassa densità del prodotto vuol dire infatti che l’olio che stiamo assaggiando è alterato oppure vecchio; una densità molto alta è invece tipica degli oli di semi, quindi non si tratta di olio extravergine di oliva. Quindi bisognerebbe sempre orientarsi su un olio a densità media.

Il colore dell’olio extravergine di oliva di buona qualità può variare dal verde al giallo dorato. Tuttavia, esso non è sempre una garanzia di qualità: il colore infatti può dipendere dal tipo di olive utilizzate e dalla stagione di raccolta.