militare ferito

Militare ferito in servizio in Marina: per la Corte d’Appello di Bologna è una vittima del dovere. Il Ministero della Difesa ha ricevuto la condanna ad un indennizzo di 60mila euro in favore del ferrarese Roberto Zaccaria.

Arruolato a soli 17 anni, Zaccaria lavorò nella Marina Militare dal 1980 al 1983. L’incidente per il quale il militare rimase ferito, avvenne nell’ottobre del 1982. Tutto successe in pochi attimi, durante l’attività di sorveglianza che svolgeva all’infrastruttura Maricommi Pagliari di La Spezia, un importante deposito che riforniva tutto l’arsenale militare e le unità navali della Marina Militare.

Un solo colpo d’arma da fuoco, un colpo di moschetto sparato per sbaglio da un collega, lo colpì all’inguine sinistro.

Militare ferito, il racconto della vittima

Avevo appena terminato il mio turno ed ero in attesa del cambio guardia” – racconta Zaccaria in una nota dell’ONA. “Dopo di me doveva subentrare un altro sottufficiale con la sua squadra, ma prima si effettuava il controllo delle armi. Il commilitone, cioè il ragazzo di leva che era lì con me in quel momento, fece un gesto inconsulto nel controllare il fucile. Partì un colpo e mi ferì l’inguine. Mi sparò a 40 centimetri di distanza, a bruciapelo. Tutt’ora vedo il bossolo che viene espulso dall’otturatore, il fumo dalla canna. È qualcosa che ti lascia il segno per sempre”.

Inizialmente questa ferita fu considerata lieve e Zaccaria ottenne solamente il riconoscimento della causa di servizio, invece, purtroppo, nel 2015 si giunse alla diagnosi di sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS). “È come se una scossa elettrica mi attraversasse il corpo tutti i giorni per 10-15 minuti – spiega Zaccaria – “il dolore mi ha accompagnato per tutta la vita e, purtroppo, soffrirò fino alla morte”.

Osservatorio Vittime del Dovere: il riconoscimento dei diritti

Nel 2019 Zaccaria decise di fare domanda per il riconoscimento dello status di vittima del dovere, con la richiesta di tutte le prestazioni. La domanda fu purtroppo respinta e il fatto fu considerato prescritto. Per ottenere giustizia, dunque, il militare decise di rivolgersi all’Osservatorio Vittime del Dovere ed all’Osservatorio Nazionale Amianto, presieduti dall’avv. Ezio Bonanni.

Nel 2021 la prima vittoria, con una sentenza nella quale il Tribunale di Ferrara riconobbe le ragioni della vittima, dichiarata così vittima del dovere. Ora anche la Corte d’Appello di Bologna conferma questo diritto, ma non solo: ribadisce che alla vittima spetta una speciale elargizione dal valore complessivo di 60.000 euro, oltre a due assegni vitalizi ed agli arretrati dal 2019; più due annualità di pensione.

“Un modo per restituire un po’ di giustizia a un uomo che ha lavorato per lo Stato e per la comunità e che proprio sul posto di lavoro ha contratto un’infermità che negli anni potrebbe aggravarsi ulteriormente” – ha commentato l’avvocato Bonanni.

L’Osservatorio Vittime del Dovere aiuta le vittime e coloro che hanno sacrificato la vita per gli altri ad ottenere il riconoscimento dei diritti. Si può chiedere assistenza attraverso il sito ufficiale https://vittime-del-dovere.it/.