Una variante genetica, che codifica per la proteina tubulina, ha catturato l’attenzione degli scienziati come possibile responsabile del mancinismo. Attraverso test di associazione basati sui geni su un vasto campione di individui, i ricercatori hanno identificato questa variante come un fattore significativo nella determinazione della lateralità delle mani. Prima però spieghiamo cos’è il mancinismo e molte altre curiosità 

Cos’è il mancinismo

Barak Obama: un mancino famso

Il mancinismo è una caratteristica biologica in cui una persona mostra una preferenza naturale nell’uso della mano sinistra per compiere determinate attività, come scrivere, tagliare, cucire e via discorrendo. 

E’ una caratteristica presente fin dalla nascita, ma diventa evidente intorno ai due anni, quando i bambini perfezionano le loro abilità motorie.

Si stima che circa il 10-15% della popolazione mondiale sia composta da persone sinistrorse. Tuttavia, la prevalenza varia tra le diverse regioni geografiche e gruppi demografici.

Leggende e superstizioni

in passato essere mancini era considerato un difetto

In passato, il mancinismo ha suscitato leggende e superstizioni in molte culture. Per alcune società, essere mancini era visto come un segno di magia o di connessione con il soprannaturale. In altre culture, ha assunto un’accezione negativa, associata a superstizioni sfavorevoli. Ad esempio, in alcune tradizioni religiose, si credeva che la mano sinistra fosse impura o malvagia, la “mano del diavolo” e le persone mancine erano discriminate.

Del resto, il termine “mancino” dal latino “mancus“, che significa “storpio” o “mutilato“, rifletteva l’idea distorta che la mano sinistra fosse inferiore o addirittura demoniaca. 

Durante gli anni Venti, in epoca fascista, essere mancini era talvolta associato alla demenza, e i bambini venivano persino puniti fisicamente se usavano la mano “manca”. 

Questo era in parte dovuto all’associazione della mano sinistra con l’idea di essere “anormale” o “deviato“. Di conseguenza, molti mancini furono costretti a utilizzare la destra nelle attività quotidiane, come scrivere, mangiare o salutare. 

Negli anni Quaranta, questa caratteristica venne erroneamente collegata alla dislessia. Solo dagli anni Settanta, soprattutto nei Paesi occidentali, si è smesso di imporre l’uso della mano destra, riconoscendo il mancinismo come una caratteristica individuale anziché un difetto.

Fortunatamente, nel corso del tempo, queste restrizioni sociali sono state gradualmente ridotte e oggi la società è più inclusiva nei confronti delle persone mancine.

Ma torniamo alla ricerca.

Focus sullo studio

Un gruppo di genetisti dell’Istituto Max Planck di Psicolinguistica, di Nijmegen, Gelderland (Paesi Bassi), ha individuato una variante genetica che codifica una proteina, la tubulina, potenzialmente correlata al fenomeno del mancinismo. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si è basata sull’analisi dei dati genetici provenienti da centinaia di migliaia di individui, registrati nella Biobanca del Regno Unito.

In passato, la ragione dietro la prevalenza delle persone mancine rimaneva avvolta nel mistero. Ricerche precedenti avevano stabilito che i mancini mostrano una dominanza dell’emisfero cerebrale destro. Di contro, gli individui destrimani mostrerebbero la dominanza dell’emisfero cerebrale sinistro.

Nel 2019, un altro team di ricercatori aveva individuato quattro regioni genetiche coinvolte nella determinazione della manualità. L’anno seguente, un’altra squadra di scienziati aveva scoperto ben 41 varianti genetiche potenzialmente correlate al mancinismo. 

Questi risultati, combinati insieme, avevano pertanto suggerito che la lateralità della mano sarebbe il risultato di una complessa interazione tra una miriade di geni, simile ad altre caratteristiche umane che coinvolgono un insieme di fattori genetici e ambientali.

Risultati della ricerca sul mancinismo 

In quest’ultimo studio i ricercatori si sono spinti oltre. Attraverso un’analisi dei dati genetici provenienti dalla Biobanca, che comprendeva un vasto campione di 313.271 destrimani e 38.043 mancini, il team di ricerca ha identificato una variante genetica chiave associata alla produzione della proteina tubulina. Questa variante, trovata in persone mancine, rappresenta una svolta fondamentale nel nostro tentativo di comprendere le basi genetiche del mancinismo.

I dati numerici rivelano una sorprendente differenza: i mancini nel database hanno mostrato una probabilità 2,7 volte superiore rispetto ai destrimani di possedere questa rara variante genetica codificata per la proteina tubulina coinvolta nella formazione dei microtubuli (strutture intracellulari). 

Questi ultimi, una parte essenziale del citoscheletro cellulare, svolgono un ruolo cruciale nel conferire forma fisica alle cellule stesse.

Ricerche precedenti avevano già suggerito una possibile correlazione tra i microtubuli e la dominanza dell’emisfero cerebrale. Altri studi avevano dimostrato il ruolo significativo dei microtubuli nello sviluppo neurale. 

Il mistero rimane 

Nonostante questi importanti progressi, rimane ancora da chiarire il meccanismo esatto attraverso il quale lo sviluppo dei microtubuli potrebbe influenzare la manualità. I ricercatori ipotizzano che ci potrebbe essere una connessione con la chiralità cellulare, un concetto che a sua volta potrebbe essere associato alla dominanza dell’emisfero cerebrale. Non ci resta dunque che attendere i prossimi studi.

Fonti 

Dick Schijven et al, L’analisi dell’intero esoma implica rare varianti che alterano le proteine nella manualità umana, Nature Communications (2024).