Un progetto per favorire l’attività sportiva dei bambini e dei ragazzi disabili praticata insieme agli altri coetanei. È questo l’obiettivo di “All Inclusive Sport”, iniziativa nata nel 2016 a Reggio Emilia su richiesta di un gruppo di genitori con figli disabili. Le famiglie chiedevano che i loro figli praticassero attività sportiva non in un ambiente esclusivamente creato per la disabilità.
Ad All Inclusive Sport, e ai risultati conseguiti nel corso degli anni, sarà dedicato un seminario nell’ambito di Exposanità, che si svolgerà il 17 aprile. Il titolo è “L’esperienza dei bambini con disabilità e delle famiglie che prendono parte al progetto All Inclusive Sport: uno studio qualitativo”. È organizzato dall’Aito, l’Associazione Italiana Terapisti Occupazionali, che ha partecipato al tavolo che ha preparato il progetto.
Exposanità è in programma a BolognaFiere dal 17 al 19 aprile (in contemporanea per un giorno con Cosmofarma 2024, dal 19 al 21 aprile).
I 4 pilastri dell’assistenza sanitaria del nostro secolo
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Secondo i dati del Coni, circa il 26% dei disabili si dedica all’attività sportiva. La pratica non ha solo funzioni terapeutiche, ma favorisce anche l’auto-realizzazione e l’inclusione. Rendere le società sportive inclusive è proprio l’obiettivo del progetto reggiano, che grazie a un supertutor prepara n piano sostenibile per tutti.
Nell’ambito di Exposanità, sono diversi i seminari organizzati da Aito.
Sempre il 17 aprile è previsto “La carrozzina e la qualità di vita delle persone con disabilità: ruolo, esperienze, innovazioni, strumenti e linee guida”.
L’OMS pone gli ausili fra i 4 pilastri dell’assistenza sanitaria del nostro secolo insieme a vaccini, farmaci e dispositivi medici. Anche la Dichiarazione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 tratta gli ausili e l’accessibilità come diritti umani inalienabili.
L’importante ruolo del terapista occupazionale
Tra gli ausili, riveste un ruolo molto importante la carrozzina.
L’OMS stima che sia un ausilio utilizzato almeno dall’1% della popolazione mondiale e questa percentuale è in aumento con l’aumentare delle persone anziane.
Scegliere la carrozzina, personalizzarla e addestrare al suo uso sono compiti importanti e non banali, che esigono tempi dedicati e strumenti adeguati, nonché preparazione specifica. Una carrozzina ben scelta e ben personalizzata favorisce le capacità funzionali dell’utente. E lo protegge da complicanze pericolose, mentre una carrozzina non appropriata e mal usata penalizza tali capacità e può provocare danni molto seri. La figura del terapista occupazionale può svolgere un importante ruolo nel processo di valutazione della carrozzina.
In questo appuntamento, partendo dall’analisi degli studi scientifici, si vuole rimarcare l’importanza di utilizzare un metodo di lavoro dimostratosi efficace.
Valutazione Ambientale: è necessaria per la quotidianità
Il 17 aprile, è previsto il seminario “La teleriabilitazione applicata alla Terapia occupazionale. Proposta di un progetto di riabilitazione integrata all’utilizzo delle nuove tecnologie e delle “AI”.
Il 18 aprile, invece, è la volta del seminario Demedyacare. Un programma di teleassistenza occupazionale rivolto alla diade caregiver-persona con demenza.
Il 19 aprile, si parlerà di Valutazione Ambientale: il primo passo per il ritorno alla quotidianità. Per poter svolgere le attività della propria quotidianità è necessario che l’ambiente circostante funga da facilitatore e non da barriera. Oltre a poter accedere al domicilio, è necessario che questo sia adatto a svolgere le attività della vita di tutti i giorni.
Inoltre, per permettere a una persona con una disabilità acquisita o congenita di svolgere attività lavorative e del tempo libero sono necessari spazi inclusivi. Il primo passo per permettere questo è la valutazione domiciliare e degli altri ambienti di vita che la persona frequenta.