La scrittura è una delle sfide che i piccoli affrontano quando iniziano a frequentare la scuola. Essa, infatti, richiede l’interazione di competenze fondamentali, quali la motricità fine, necessaria per il gesto grafico, la memoria per ricordare come si scrivono le lettere. Ed anche l’attenzione per organizzare la scrittura e monitorare gli errori e la competenza linguistica, indispensabile per costruire frasi coerenti e corrette. Ogni difficoltà che i bimbi incontrano in uno dei suddetti settori potrebbe influire negativamente sull’intero processo di apprendimento della scrittura. Se, però, questi problemi si presentano in maniera persistente, diventa importante analizzarli a fondo per comprenderne le possibili cause e individuarne le strategie più adeguate. Quando permangono nonostante interventi specifici ed esercitazioni scolastiche, si potrebbero configurare condizioni specifiche come la disgrafia e/o la disortografia.
Cosa sono esattamente la disgrafia e la disortografia
Indice dei contenuti
La disgrafia e la disortografia sono spesso confuse o utilizzate come sinonimi, ma si riferiscono a difficoltà diverse, seppur entrambe relative alla scrittura.
Rientrano nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e, in particolare, la disgrafia riguarda gli aspetti motori e grafici. «I bambini con tale quadro spesso presentano una scrittura disordinata, poco leggibile, con lettere irregolari nella forma, nella grandezza o nello spazio tra di esse». Lo spiega Maria Luigia Censullo, psicologa psicoterapeuta specialista in Neuropsicologia presso AOU Meyer Irccs. «La disortografia si riferisce invece agli aspetti linguistici ed ortografici della scrittura. Si possono riscontrare frequenti errori ortografici, come omissioni, sostituzioni di lettere o difficoltà nel rispettare le regole grammaticali. Le difficoltà nella scrittura possono essere considerate parte dello sviluppo normale nei primi anni della scuola primaria. Tuttavia, se queste persistono oltre la seconda o terza classe, quando le abilità fondamentali di scrittura dovrebbero essere consolidate, è importante allora approfondirle».
Il primo passo è parlare con gli insegnanti
Alcune difficoltà possono essere influenzate da fattori esterni, come un metodo di studio non adeguato alle esigenze del bambino e periodi prolungati di assenze scolastiche. O anche da situazioni personali che limitano l’esposizione e la pratica. In questi casi, è essenziale analizzare il contesto generale in cui il bambino apprende e fornirgli opportunità mirate di potenziamento e supporto.
Quando nonostante queste attenzioni si osservano segnali persistenti come quelli sopracitati è importante allora intervenire evitando giudizi sugli errori. Una scrittura poco leggibile, un affaticamento eccessivo durante l’attività di scrittura, errori frequenti e ripetitivi nonostante la conoscenza delle regole sono segnali precisi. Cosa fare?
«Il primo passo è parlarne con gli insegnanti», rivela Censullo. «Essi possono fornire un riscontro rispetto all’osservazione a scuola e al livello atteso per età e classe di riferimento del bambino. Poi, rivolgendosi a specialisti per una valutazione approfondita così da identificare la natura delle difficoltà e proporre eventualmente un percorso di trattamento personalizzato».
DSA, organizzazione neurobiologica diversa dell’apprendimento
È importante ricordare che un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, come suggerisce la terminologia stessa, non riguarda l’intelligenza del bambino. Riflette, invece, un’organizzazione neurobiologica diversa nei confronti dell’apprendimento.
«Riconoscere e affrontare queste modalità di funzionamento – conclude Censullo – è essenziale per garantire un percorso scolastico appropriato e personalizzato. Ma anche per sostenere l’autostima e la fiducia in se stessi e nelle proprie competenze. Con il giusto supporto, i bambini possono esprimere al meglio le loro potenzialità, sviluppando non solo capacità specifiche legate all’apprendimento, ma anche abilità trasversali».
Creare un ambiente di sostegno, validare le emozioni del bambino, collaborare con gli insegnanti, incoraggiarlo nei suoi passi è fondamentale per la crescita e l’apprendimento.