Sono migliaia le persone contagiate e centinaia quelle morte a causa della difterite che sta colpendo la Nigeria. Secondo i dati riportati dall’Unicef sono 11.500 i casi sospetti, oltre 7.000 i casi confermati; 453 le persone morte, di cui la maggior parte bambini tra i 4 e i 15 anni. Una malattia che può essere fatale se non curata attraverso la somministrazione di antitossina difterica e antibiotici.
Ma, tra i tanti, c’è il problema del numero limitato di produttori dell’antitossina, peraltro richiesta in altre parti del mondo dove sono presenti estesi focolai di difterite. Eppure è da tempo che le autorità sanitarie segnalano i crescenti casi di difterite che oggi stanno piegando lo Stato nigeriano.
Tossina, il veleno che blocca le vie respiratorie
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Altamente contagiosa e potenzialmente fatale, la difterite è una malattia causata dal Corynebacterium diphtheriae. La sua diffusione può avvenire per contatto diretto o per via aerea. Può colpire tutte le fasce d’età, tuttavia i bambini non immunizzati sono particolarmente a rischio.
Solitamente i sintomi sono graduali: con iniziali mal di gola e febbre. Nei casi più gravi, i batteri producono un veleno (tossina) che provoca una spessa membrana grigia o bianca nella parte posteriore della gola. In tal caso c’è il rischio che si blocchino le vie respiratorie, rendendo difficile respirazione e deglutizione. Il trattamento prevede la somministrazione di antitossina difterica e antibiotici. E’ fatale nel 5-10% dei casi, con un tasso di letalità più elevato nei bambini piccoli. Tuttavia, in contesti con scarso accesso all’antitossina difterica, il CFR può raggiungere il 40%”.
Difterite in Nigeria, ecco i focolai
Già a partire dallo scorso gennaio, le autorità sanitarie avevano comunicato all’OMS la presenza di casi, aumentati significativamente durante l’estate: dal 30 giugno al 31 agosto sono saliti a 5.898 i casi sospetti.
1° dicembre 2022: il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie della Nigeria (NCDC) è informato di sospetti focolai di difterite negli Stati di Kano e Lagos.
Gennaio 2023: il numero di casi confermati aumenta raggiungendo un picco di oltre 150 casi nell’ultima settimana di gennaio; da quel momento si osserva una tendenza decrescente settimanale.
Dal 14 maggio 2022 al 9 aprile 2023: 1.439 casi sospetti di difterite sono segnalati da 21 Stati della Nigeria. La maggior parte dei casi (83%) segnalati da Kano (1.188), Yobe (97), Katsina (61), Lagos (25), Sokoto (14) e Zamfara (13). Dei 1.439 casi sospetti, sono confermati 557, di cui sono registrati 73 decessi.
Tra il 30 giugno e il 31 agosto 2023, la Nigeria registra un’insolita impennata di casi sospetti: ben 5.898. La maggior parte dei casi (99,4%) è segnalata da Kano (1816), Katsina (234), Yobe (158), Bauchi (79), Kaduna (45) e Borno (33).
Inoltre, in un lontano passato la Nigeria aveva già registrato focolai di difterite. L’epidemia più significativa segnalata risale al periodo tra febbraio e novembre 2011 nelle aree rurali dello Stato di Borno, nel nord-est della Nigeria.
Difterite in Nigeria, pochi produttori di antitossina
La bassa copertura nazionale del vaccino (57%), che nella popolazione pediatrica arriva ad un 43%, è un chiaro segno dell’alto rischio della diffusione della pandemia. Infatti, la protezione della comunità può essere garantita da una copertura pari all’80-85% (OMS).
Una situazione drammatica legata anche alla carenza a livello mondiale dell’antitossina salvavita utilizzata per il trattamento della difterite. L’OMS spiega che la disponibilità dell’antitossina difterica “è attualmente molto limitata e insufficiente a rispondere alle richieste attuali, poiché esiste solo un numero limitato di produttori e vengono segnalati grandi focolai in diverse regioni del mondo”.
Difterite, l’importanza delle vaccinazioni
Come già detto, a dare una mano all’epidemia c’è il basso tasso di vaccinazione. Nel 2021 si è registrato un significativo rallentamento dell’immunizzazione che ha fatto salire il numero dei bambini nigeriani non vaccinati o sotto vaccinati a 25 milioni. Ma i finanziamenti per i vaccini e i costi di implementazione non ne permettono la diffusione.
“Il devastante impatto di questa epidemia di difterite ci ricorda tristemente l’importanza delle vaccinazioni. In Nigeria vivono 2,2 milioni di bambini che non hanno ricevuto una singola dose di vaccino – il secondo gruppo di questo tipo più grande al mondo. Dobbiamo intraprendere azioni urgenti collettivamente per ridurre drasticamente questo numero. Ogni bambino ha bisogno di protezione da malattie prevenibili. Questo non è negoziabile,” ha dichiarato Rownak Khan, Rappresentante UNICEF ad interim del Paese.